Venezia FC: Il Gazzettino - Rush finale il Venezia deve dire 33 -

Ultima sosta del campionato prima del rush finale. Nella volata salvezza il Venezia deve trovare gambe e spunto per piazzare l'accelerazione vincente, così da passare sotto lo striscione d'arrivo il 22 maggio con almeno 3 avversarie alle spalle. Ma quanto dovrà correre la squadra di Zanetti per potersi salvare? Quanto alta è l'asticella da scavalcare per poter stare in Serie A? Cerchiamo di capirlo, detto che il calcio, si sa, è capace di sovvertire qualunque pronostico.
QUOTA SALVEZZA
Nelle ultime 17 stagioni, da quando cioè il campionato è tornato a 20 squadre, mediamente sono bastati 39 punti, con oscillazioni che vanno da un minimo di 32 (2005-06, anno di Calciopoli, col Messina a quota 31 salvo solo grazie alla retrocessione delle Juve) ad un massimo di 43 (2004-05, 42 punti non bastarono al Bologna, sconfitto nello spareggio col Parma). Nel mezzo la deadline si è fermata a 33 punti in 3 casi, una volta a 34, 2 volte a 35, 3 volte a 36 e 37, 1 volta a 40. Quota che quest'anno va però sensibilmente rivista al ribasso: 33-34 punti, in linea con lo scorso anno, visto l'attuale andamento delle squadre coinvolte. Per arrivare a 39 dovrebbero infatti tutte mettersi a correre a perdifiato, aumentando sensibilmente lattuale media punti: Samp e Spezia dovrebbero passare da 0.96 a 1.25, il Cagliari da 0.83 a 1.75, il Venezia da 0.75 a 1.88, il Genoa da 0.73 a 2.12 e la Salernitana da 0.57 a 2.30. Solo l'Udinese dovrebbe far peggio dell'attuale 1.07 a partita, scendendo a 0.90, per fallire il traguardo dei 39. Dunque per salvarsi ne basteranno meno.
PARAGONE
Per capire come si arriva a questa cifra, bisogna prendere come campionato di riferimento il 2016-17, con quota salvezza a 33. Alla fine dell'andata le ultime 3 in classifica (Palermo, Crotone e Pescara) avevano totalizzato assieme 28 punti, il minimo storico in 17 stagioni, appena 1 in più di quanto fatto quest'anno da Salernitana, Genoa e Cagliari (29). Nelle altre due stagioni in cui la quota salvezza si è fermata a 33 (2012-13 e 2013-14) la somma punti delle ultime 3 era invece stato molto più alta, 42: ecco perchè è molto difficile che chi è partito da più indietro a metà stagione riesca a superare l'asticella posta a 33. Attenzione: difficile, ma non impossibile. Nel 2016-17 infatti ci riuscì proprio il Crotone, che raggiunse i 34 punti e il diritto di giocare di nuovo in A con un girone di ritorno in cui realizzò ben 25 punti. A conferma che, al di là dei numeri, è sempre giusto provarci, come dice Zanetti, sino all'ultimo minuto dell'ultima partita.
CANDIDATE
Fissata dunque la soglia, vediamo chi ha più o meno probabilità di arrivarci. Detto che ragionevolmente l'Udinese (a quota 30 e 2 partire da recuperare) è da considerare già salva, restano in ballo con 8 partire da giocare (9 per i lagunari, col famoso recupero con la Salernitana in ballo) Samp e Spezia (29), Cagliari (25), Venezia e Genoa (22), mentre alla Salernitana (16) servirebbe più di un miracolo: non è mai successo che si sia salvata una squadra con soli 8 punti conquistati dopo l'andata. Il Venezia deve quindi fare la sua corsa su Cagliari e Genoa, sperando di tirarci dentro lo Spezia (fondamentale vincere sabato al Picco), mentre la Samp, con 7 punti in più ed il vantaggio nello scontro diretto grazie al blitz al Penzo (2-0) sembra fuori portata.
CAMMINO
Al termine dell'andata il Venezia ha smesso di correre: ha chiuso al 16. posto con 17 punti, ma nella seconda parte di stagione ha fatto peggio di tutti: 5 punti, contro i 15 del Cagliari, i 13 dello Spezia (subendo il sorpasso da entrambe), gli 11 del Genoa da cui è stato raggiunto. Urge dunque cambiare passo (cioè fare almeno 11-12 punti in 9 partite), se vuole raddrizzare una proiezione (data dalla media punti moltiplicata per le partite da giocare) che lo vedrebbe spacciato: andando avanti così chiuderebbe infatti a 29, il Genoa a 28 ed il Cagliari a 32. Ulteriore conferma della quota salvezza a 33-34 di cui dicevamo sopra. E di come lo scontro diretto con i sardi al Penzo all'ultima di campionato sarà probabilmente lo spartiacque definitivo della stagione.
Marco Bampa
TUTTI I NUMERI DEL PENZO
Settecentottantacinque giorni. Tanti ne saranno trascorsi il prossimo 10 aprile, domenica di Venezia-Udinese (ore 15), dall'ultima volta dello stadio Penzo normalmente aperto al 100% della capienza. Era il 15 febbraio 2020, Aramu e compagni venivano ripresi al 92' sul 2-2 dalla Virtus Entella e i 2.983 presenti sfollavano arrabbiati, ma soprattutto inconsapevoli che due settimane dopo la loro squadra avrebbe disputato la prima di tante partite a porte chiuse. Ora, da sabato 2 aprile in casa dello Spezia, scatterà l'agognato e soffertissimo colpo di spugna a tutti i divieti figli della pandemia, a causa dei quali il rinnovato Penzo non ha mai potuto concedersi al nuovo tetto di 11.150 posti, ma solo a circa 8.360 e 5.575 a seconda delle limitazioni al 75 o al 50 per cento delle sue possibilità.
CENTOMILA
Sicuramente con Venezia-Udinese verrà sfondato il muro delle centomila presenze stagionali, visto che i 7.591 della debacle con la Sampdoria (per dovere di cronaca, 992 il dato ufficiale dei biglietti acquistati in Liguria) è stata raggiunta quota 97.970 per una media di 6.531 nelle prime 15 delle 19 partite di Serie A in agenda a Sant'Elena. Il Venezia tra i 20 club del massimo campionato si colloca 16. lasciandosi alle spalle Sassuolo (ultimo con 5.756), Spezia (5.887), Empoli (5.989) e persino una Sampdoria (solo 6.440 complici gli scioperi anti-Covid dei gruppi ultras) lontanissima dai cugini del Genoa (undicesimo a 11.309).
Davanti di una sola posizione al pubblico lagunare, però ben lontano, c'è l'altalenante Torino (8.261) scavalcato anche dal Cagliari (8.321), mentre a completare la lista dei club che non superano i 10 mila di media c'è un po' a sorpresa l'Atalanta (9.399) che pur ha calcato le grandi platee della Champions League. Per inquadrare la portata dell'affluenza a Sant'Elena sembrano utili alcuni paralleli con le annate più o meno recenti, partendo dalla Serie B 2017/18 (99.442 spettatori totali, 4.324 di media in 23 gare) con Pippo Inzaghi al timone e una splendida rincorsa da neopromossi terminata in semifinale-playoff per salire in Serie A. Peraltro, rispetto a questa ottima stagione, oggi nel massimo campionato la società di Duncan Niederauer ha già incassato il triplo, non lontano dai 2.5 milioni di euro.
QUINDICESIMA
Il Venezia dunque si appresta a sforare i centomila spettatori stagionali per la quindicesima volta negli ultimi 60 anni, impresa riuscita in precedenza nella penultima Serie A 2001/02 con 142.246 (8.346 a uscita). Un dato comunque ben inferiore rispetto alle due antecedenti esperienze nel gotha dell'era unionista di Maurizio Zamparini, che ne aveva richiamati 162.267 nel 2001/02 (9.546 compresa la cifra record di 7.410 abbonati) e 179.840 nel 1998/99 consegnato alla storia dalla rimonta-salvezza targata Chino Recoba. Proprio in quest'ultima annata il Venezia aveva avuto accanto mediamente 10.597 spettatori (7.113 abbonati) come non accadeva dagli anni '60.
Stando infatti ai dati del sito specializzato Stadiapostcards, la massima vicinanza dell'epoca neroverde non potendo agevolmente risalire agli anni '40 dell'eroica Coppa Italia 1941 di Mazzola-Loik (esposta ieri e sabato al Penzo assieme ad altri trofei in occasione nelle giornate dedicate al Fondo Ambiente Italiano) fu registrata nella Serie A 61/62 con 13.919 fedelissimi (236.623 totali) che, ieri come più recentemente, si dimezzavano o quasi dopo una retrocessione in B. Ad esempio gli 11.837 (201.238) della A 62/63 scesero a 6.518 nel successivo torneo cadetto, proprio come accaduto dopo l'ultima A neroverde passando dagli 11.929 di media del 66/67, ai 6.327 della Serie B 67/68 conclusa con il crollo in C.
Marco De Lazzari
Riprende la preparazione per il match con lo Spezia
Dopo due giorni per rifiatare continuando a sgombrare la mente, gli arancioneroverdi riprendono quest'oggi la preparazione della visita allo Spezia (sabato 2 aprile ore 15).
Ancora assenti gli otto nazionali, compresi il ceco Mateju e l'austriaco Ullmann costretti ad inutili amichevoli come quella dell'Italia in Turchia dopo aver visto sfumare il sogno di qualificarsi al Mondiale 2022 in Qatar. Domani sera il Galles di Ethan Ampadu, titolare nel 2-1 che ha eliminato l'Austria di Ullmann (lasciato in tribuna), ospiterà al Cardiff City Stadium la Repubblica Ceca di Ales Mateju (gettato nella mischia al 76' e ammonito) capitolata per 1-0 solo ai supplementari in Svezia.
AMPADU
Ampadu si giocherà tutto a giugno, dopo che l'Ucraina sarà tornata in campo contro la Scozia (domani ospite dell'Austria in amichevole all'Ernst Happel Stadion di Vienna) per contendersi il pass per sfidare appunto il Galles. Come Max Ullmann anche Gianluca Busio non è andato nemmeno in panchina nel prezioso 0-0 in Messico degli Stati Uniti, che nella notte appena trascorsa hanno ospitato Panama a Orlando.
Qualificazione vicina per gli Usa, attesi fra tre giorni dal Costa Rica, motivo per cui Busio tornerà a disposizione di Paolo Zanetti davvero a ridosso dello Spezia. Per quanto riguarda gli altri nazionali, Domen Crnigoj è entrato al 78' con la Slovenia nel test-derby pareggiato 1-1 nel recupero in Croazia; come sempre titolare invece Dor Peretz, sconfitto con Israele per 2-0 in Germania, gara amichevole come quella disputata in Spagna a Murcia tra la Finlandia e l'Islanda (1-1) di un Arnor Sigurdsson impiegato dall'inizio e per 70'.
Infine, ieri pomeriggio Ridgeciano Haps (titolare per 82' e ammonito) è stato inserito nell'undici di partenza del Suriname che ha fatto visita alla Tailandia, a Pathum Thani uscendo sconfitto per 1-0.
Intanto è attiva la prevendita per Spezia-Venezia, sul sito e nei punti vendita del circuito Vivaticket: i biglietti per il settore ospiti sono acquistabili a 20 euro fino alle ore 19 di venerdì 1. aprile. (M.Del.)

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