Venezia FC: Venezia, Zanetti: "Vi spiego la mia idea di calcio"

Paolo Zanetti, tecnico del Venezia, ha parlato della sua carriera nel corso di un'intervista
 concessa al Corriere della Sera. Queste le parole del tecnico rivelazione di questo campionato. 
Malato di calcio? «Purtroppo confermo. È una passione immensa e penso di non saperne mai abbastanza. Guardo partite di tutte le categorie e cerco di capire le sfaccettature degli altri allenatori». 
Modello? «Mourinho a livello comunicativo ha fatto scuola, Guardiola ha cambiato il calcio a livello tecnico-tattico, Allegri a livello tattico è stato straordinario, di Conte guardo la mentalità oltre la tattica, di Gasperini l’intensità e la capacità di innovare. Tutti hanno qualcosa da insegnare, poi cerco di mantenere la mia identità, per sbagliare con la mia testa".
Primi passi? «Sono partito dalla parrocchia del Ponte dei Nori a Valdagno in provincia di Vicenza, ho giocato in A senza avere doti tecniche incredibili, ma con una grande mentalità. Da allenatore ho cominciato dall’Under 20 della Reggiana e in 5 anni ho scalato le categorie, fra gioie e delusioni, come l’esonero ad Ascoli: fa bene ricordarsi da dove si è partiti, per avere slancio e fiducia nel futuro». 
Venezia? «Dirigenti come Poggi e Collauto, come tutti quelli che portano dentro la venezianità, sono fondamentali. Dietro a tutto c’è il presidente Niederauer, che ama il rapporto umano, vuole conoscere chi lavora per lui e nelle difficoltà infonde tranquillità, cercando di uscirne tutti assieme. 
Serie A?  «Non è quella che ho lasciato da calciatore: c’erano i campioni del mondo, il livello era un po’ più alto. Comunque è molto difficile e c’è un abisso rispetto alla B: i singoli possono cambiare la partita in un attimo». 
L'idea di calcio di Zanetti  
Talento? «Lo metto al primo posto, non posso farne a meno per la mia idea di calcio. Sono innamorato dei giocatori che in campo mettono qualcosa di magico. Busio, Kiyine, Aramu, Vacca hanno talento puro e sono il fulcro della nostra squadra».  
Sogno? «Vivo alla giornata, ma è giusto inseguire i propri sogni. E adesso il sogno è salvarsi». 

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