Venezia FC: LA NUOVA VENEZIA Venezia, 2021 da record e da sogno
2021: un anno entrato nella storia del calcio veneziano. Venezia e il Venezia hanno vissuto dodici mesi all'interno di un sogno che vogliono allungare. Eppure l'avvio non era stato esaltante: il pareggio strappato in extremis (1-1) da Svoboda con il Pisa a Sant'Elena (4 gennaio) e il ruzzolone (0-2) di Lignano con il Pordenone, pomeriggio infausto con Vacca che si ruppe il crociato. Due partite che fecero uscire il Venezia dalla zona playoff. La svolta con il Cittadella (1-0), domato dal gol-lampo di Forte, che aprì una striscia positiva di 8 risultati utili (20 punti) con quattro successi consecutivi. L'unico neo il grave infortunio occorso a Lezzerini a Frosinone (6 febbraio), che impose a Collauto di cercare un nuovo portiere: fu ingaggiato Maenpaa. Il primo marzo, piegando in rimonta la Reggiana (2-1), il Venezia si ritrova addirittura al secondo posto, alle spalle dell'Empoli. A inizio stagione, la squadra era indicata tra quelle che avrebbero dovuto lottare per salvarsi, Paolo Zanetti, il nocchiero scelto per sostituire Dionisi, stava invece plasmando un gruppo di guerrieri. Da sorpresa a splendida realtà, intanto il presidente Niederauer pensava anche alla società: il 9 febbraio Andrea Cardinaletti viene nominato Special Advisor con delega allo sviluppo delle infrastrutture, il giorno dopo annuncia l'ingresso di Ivan Ramiro Cordoba come socio di minoranza e consigliere delegato per l'area sportiva.
VERSO L'OLIMPO Il Venezia sogna per alcune settimane anche la promozione diretta, sogno infranto (17 aprile) nella contestata trasferta di Salerno (1-2), quando Gondo rovescia al 47'e 49' il gol di Maleh. Venezia al playoff, da quinta in classifica (59 punti), elimina nel turno preliminare il Chievo (3-2), dopo una battaglia di 120'con Maleh e Johnsen a trascinare gli arancioneroverdi. Forte in semifinale doma (1-0) il Lecce al Penzo, al ritorno Aramu lancia il Venezia su rigore, Pettinari l'aggancia, poi Mancosu spara in curva il penalty del sorpasso a 10' dalla fine. La finale è un derby, il Venezia grazie all'esito degli scontri diretti (1-0 al Penzo, 1-1 al Tombolato) ha il vantaggio del fattore campo con il Cittadella. Di Mariano mette il sigillo in trasferta, Proia fa tremare Zanetti, Mazzocchi si fa espellere con due ammonizioni in un minuto, ma la diga regge, fino all'apoteosi del 48' della ripresa con il pareggio del veneziano Riccardo Bocalon. È il 27 maggio, il Venezia ritorna in Serie A dopo 19 lunghissimi anni, in sei stagioni risale dai dilettanti all'Olimpo del calcio italiano.
SERIE A Il primo passo è la riconferma di Zanetti, l'artefice principale della promozione, le offerte non mancano al tecnico di Valdagno, ma il 5 giugno arriva l'annuncio non solo della permanenza in laguna dell'ex tecnico di Sudtirol e Ascoli, ma anche il prolungamento del contratto fino al 2025. Venezia sempre più internazionale spaziando dagli Stati Uniti (Busio, Tessmann) all'Africa (Ebuehi, Okereke) e all'Asia (Peretz) confermando l'occhio privilegiato per il Nord Europa (Sigurdsson, Ampadu, Kiyine, Haps, Heymans). C'è il problema stadio, il Penzo deve essere ristrutturato e ampliato per rispettare le norme della Serie A, un'impresa che Andrea Cardinaletti e il suo staff portano a compimento a tempo di record, 100 giorni di tabella, senza giocare nemmeno una partita di campionato al Paolo Mazza di Ferrara, impianto sostitutivo che ospita a Ferragosto solo la gara di Coppa Italia contro il Frosinone. Il 14 settembre il Venezia ottiene il via libera dalla commissione provinciale di vigilanza, capienza di 11.150 posto per questa stagione, esordio il 19 settembre contro lo Spezia (1-2) con il 50% della capienza causa Covid. Il Venezia aveva intanto esordito (22 agosto) in Serie A a Napoli (0-2), colto la sua prima vittoria (2-1) a Empoli (11 settembre). Dalla settima giornata gli arancioneroverdi sono sempre stati sopra la zona retrocessione, il Venezia ha chiuso il girone d'andata con 6 punti di vantaggio sulla terz'ultima, ancora una volta sorprendendo tutti. Il 29 ottobre il Venezia annuncia che Andrea Cardinaletti avrà la carica di vicepresidente operativo, viene ufficializzata la concessione da parte del Comune del centro sportivo del Taliercio per 40 anni (17 dicembre) e l'approvazione del progetto di ristrutturazione edilizia con un investimento di 6,7 milioni da parte del Venezia, che a fine aprile aveva ottenuto la concessione del Penzo fino al 2030.
M.C.
Zanetti, per la salvezza decisivi 4 scontri diretti
Decisivi gli scontri diretti ma non saranno da buttar via i punti che strapperannoi con le cosiddette grandi o con chi lotta per un posto in Europa. Dopo la sconfitta contro la Lazio, il tecnico del Venezia Paolo Zanetti ha parlato di «fattore campo che esiste in Serie A», di «squadre concorrenti che si rafforzeranno» e di «continuare a puntare sulla forza del gruppo». Dunque dal 6 gennaio ci sarà il ritorno, sfalsato rispetto all'andata perché non si seguirà il precedente ordine.
CASO SALERNITANA. Il giorno dell'Epifania, il Venezia andrà subito in Campania contro la squadra al centro dei riflettori per non aver trovato una nuova guida e il termine del 31 dicembre è dietro l'angolo. Poi i granata saranno esclusi? Si vedrà, anche perché cambierebbero diversi scenari. Gli arancioneroverdi sono tra i pochi a non aver fatto punti contro la Salernitana e se fosse esclusa, ne guadagnerebbero.
ZONA SALVEZZA. Ma siccome la Salernitana c'è, e tutti sperano che continui l'avventura, possiamo fare il punto della situazione sulla zona più calda della classifica. I campani sono ultimi con 8 punti e, risalendo, troviamo il Cagliari con 10 e il Genoa con 11. Se il torneo terminasse adesso, sarebbero le tre retrocesse in Serie B. Sopra i rossoblu troviamo lo Spezia a 16, il Venezia a 17, la Sampdoria e l'Udinese a 20. Ancora più su ci sono Verona e Sassuolo con 24 ma, al momento, è difficile vederli impegnati nelle sabbie mobili per non retrocedere.
SCONTRI DIRETTI. Al Penzo dovranno venire Genoa (20 febbraio), Sampdoria (20 marzo), Udinese (10 aprile) e Cagliari (22 maggio). Attenzione alla gara contro i sardi perché sarà l'ultima del campionato e potrebbe essere decisiva. Ovvio che Zanetti e compagnia sperino di aver messo già in congelatore l'eventuale salvezza ma è indubbio che se quella gara fosse una questione da dentro o fuori, giocarla al Penzo non sarebbe un dettaglio da poco. Invece il Venezia dovrà andare il 3 aprile a La Spezia. Dunque si può dire che tra la seconda parte di marzo e la prima di aprile, il Venezia si giocherà già buona parte della stagione. Non che poi sia in discesa, tutt'altro, come vedremo.
LE GRANDI. Dopo la trasferta a Salerno, al Penzo arriverà subito il Milan nella sfida delle 12.30, mentre l'altra milanese, l'Inter, sarà affrontata in trasferta il 22 gennaio. Dopo la sosta di fine mese, la prima domenica di febbraio vedrà il Napoli di scena al Penzo dell'ex Spalletti, mentre il 13 marzo si andrà all'Olimpico ad affrontare la Lazio. Da metà aprile, tre sfide da far tremare i polsi in rapida successione: la Fiorentina al Franchi, l'Atalanta in casa, Juventus a Torino. L'ultima trasferta stagionale sarà ancora a Roma, sponda giallorossa. E queste ultime avranno tutte obiettivi europei da giocarsi, qualcuna potrebbe essere addirittura in zona scudetto.
LE ALTRE. Qualche gara delicata fuori casa ci sarà, eccome. Infatti Ceccaroni e compagni saranno chiamati ad andare a far visita al Torino e al Verona, mentre al Penzo arriveranno l'Empoli, battuto sì all'andata ma vera sorpresa sinora della stagione come dimostrano i 27 punti conquistati, oltre a Sassuolo e Bologna, altre due squadre molto complicate da affrontare.
FINALE INCANDESCENTE. Per farla breve: da qui a maggio il Venezia dovrà andare due volte a Torino e altrettante a Roma. Non proprio delle passeggiate di salute e giocoforza il fortino del Penzo dovrà diventare fondamentale per fare più punti possibili. Anche perché le ultime dieci gare del Venezia saranno tutte non prive di ostacoli e dove ci si giocherà davvero il sogno di restare in Serie A. Infatti, nell'ordine, gli arancioneroverdi se la vedranno con Lazio, Sampdoria, Spezia, Udinese, Fiorentina, Atalanta, Juve, Bologna, Roma e Cagliari. Un calendario da brividi.
Alessandro Ragazzo
Sulle piste di Morales, Cuisance e Solbakken, Caldara rimane
Venezia in vacanza fino al 30 dicembre, quando Zanetti inizierà a preparare la trasferta a Salerno (6 gennaio, ore 18.30). Sul club campano pende la spada di Damocle dell'esclusione dalla A qualora non pervenisse, entro il 31 dicembre, un'offerta valida per il passaggio di proprietà. La sosta consentirà di riavere Henry (messo fuori gioco dalla febbre con la Lazio), da vedere Lezzerini (ancora stoppato dal mal di schiena). Tiene banco adesso il calcio mercato invernale, i contratti possono essere depositati da lunedì 3 gennaio, scadenza il 31 gennaio, Venezia che cerca soprattutto un centrocampista (seguito il francese Michael Cuisance del Bayern Monaco) e un attaccante (sondaggi per il norvegese Solbakken del Bodo/Glimt e il cileno Morales del Colo Colo). Non sarà un mercato semplice perché alle entrate dovranno forzatamente corrispondere delle uscite nella lista dei senior, dove rientrerà Luca Fiordilino, uscito per fare spazio a Romero dovendosi operare di ernia bilaterale e rivisto in Coppa Italia contro la Ternana. Non dovrebbe muoversi dalla laguna Mattia Caldara.Venezia che proverà a liberarsi dei giocatori terminati fuori lista, come Dezi (seguito da Lecce e Cremonese), Bocalon, Zigoni e Bertinato, cercherà di trovare una sistemazione in prestito per far maturare Ala-Myllymaki, Bjarkason e Schnegg, se arriverà un'offerta lascerà Venezia anche l'israeliano Peretz, delusione dell'andata, Monza e Vicenza stanno seguendo Forte, rilanciato però dai gol contro Lazio e Ternana. --M.C.
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