" Vederli scappare fa piacere "

Efisio Atzori racconta vita in trincea, bombardamenti a Stelvio, quota 3010, posizione indicativa (SO) il 8 aprile 1916Efisio Atzori, con il suo plotone, è in un distaccamento avanzato, a 3010 metri sullo Stelvio.

Zona di guerra 8 aprile 1916

Carissimi. 
Voi volete che vi scriva tutti i giorni ed io che non ho nulla da fare sono lietissimo di passare un’ora con voi almeno scrivendovi. Non vi allarmate se per qualche giorno restate senza mie notizie, io sto bene e non corro nessun pericolo. Con gli austriaci ci vediamo col binocolo. L’altro giorno 5 di essi austriaci lavoravano intorno ad un reticolato, noi per farli scappare abbiam tirato un colpo di cannone a shrapnel, 4 sono scappati il 5 più coraggioso si e tolto il passamontagna e l’ha sventolato in tono canzonatorio. Non è facile colpirli dato che la neve non da un bersaglio giusto, ma ogni tanto vedergli scappare fa piacere. Ieri causa la fortissima tormenta e l’abbondante caduta di neve son rimasto quasi tutto il giorno chiuso in baracca leggendo qualche giornale e sfogliando qualche vecchio libro. Oggi però non ha nevicato e benché abbia continuato a fischiare il vento, anche il dolce sole si è fatto vedere. Ho passato la giornata gironzolando intorno alle posizioni e assistendo i soldati nella costruzione di una piccola trincea di neve. Ieri a furia di lavorare siamo riusciti ad aggiustare una stuffa che trovasi nella nostra capanna. Aggiustata ed accesala siamo arrivati a 26 gradi sopra zero. Siamo stati costretti ad aprire perché ci sembrava di soffocare. Oggi l’abbiamo accesa solo per qualche ora e si sta benissimo. Saremo fortunati ma la guerra noi la facciamo con le nostre comodità (sinché è possibile).
Mangiare benché si spenda parecchio, si mangia abbastanza bene e qualche volta, come oggi ad esempio, ci permettiamo il lusso dei dolci e di una bottiglia di moscato spumante. Una o due volte la settimana mandiamo due soldati in un villaggio vicino (6 ore per andare, 10 per ritornare) e così ci provvediamo di tutte quelle cosette che possono farci piacere.
Eh! Così si fa la guerra!
Credo che dopo ciò che vi ho detto, e voi (modestia a parte) non mi sapete bugiardo vi persuaderete che sto bene e che non corro troppi pericoli.
Mi trovo in un punto dove posso escludere anche il pericolo delle valanghe. L’unica cosa sarebbe il freddo. Io non lo soffro per niente, vado fuori all’ispezione (di notte tarda) senza indossare neanche il cappotto, poi c’è la stuffa… che cosa può pretendere di più uno che trovasi al fronte.

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