Bissolati al fronte

Efisio Atzori racconta vita in trincea, svago a massiccio dell'Adamello (TN) il 12 Maggio 1916. 
Il battaglione alpino Aosta è sull’Adamello, in “terre redente” come scrive Atzori. Il giovane aspirante ufficiale è passato dalla 41^ alla 43^ compagnia.
Sin dalla partenza dallo Stelvio non ho ricevuto vostra posta, forse perché sono stato sempre in marcia. Da 3010 m. che mi trovavo sono sceso sino a Tirano quindi per il passo dell’Aprica ho proseguito per la zona dell’Adamello dove mi trovo. Sono a 3325 m. e dormo in una grotta di neve lunga 1.50 m. e larga 1 m. e alta 80 cm. Una bella e spaziosa cameretta, vi pare? Gli austriaci si limitano a sparare coi cannoni. Mentre vi scrivo ogni mezzo minuto scoppia su uno shrapnel. Ma non sanno sparare, gli shrapnel scoppiano a circa 100 m d’altezza e le pallette arrivano inefficaci.
Stamattina è venuto quassu il colonnello comandante il 4° Alpini accompagnato dall’onorevole Bissolati che io ho avuto l’onore di conoscere. Un vecchietto di circa 70 anni volontario fregiato della medaglia al valore venire sin quassu dove il nemico più terribile è il ghiaccio, la montagna e il freddo. Mi ha chiesto di dov’ero. Razza d’eroi – ha esclamato. Mi ha fatto gli auguri ed ha proseguito il suo giro.
Vorrei raccontarvi la bellezza della Valtellina, che io ho percorso completamente a piedi, anzi presso Cepina, mentre i soldati facevano il bagno ai piedi in riva all’Adda ho colto i primi fiori visti in questa primavera. Di violette ce n’è una quantità fenomenale. Fra violette e non ti scordar di me i campi perdono il loro verde per prendere il colore di fiori. Questi pochi fiorellini serbateli per mio ricordo. Quassù la primavera non esiste il ghiaccio e la neve c’è tutto l’anno e lo stato normale è la tormenta. Di notte il freddo tocca i 35, 40° sotto zero, ma io non lo soffro, in 2 giorni abbiamo avuto 4 soldati coi piedi congelati, da qualche giorno non mi lavo la faccia, ma in compenso sto bene di salute. Continuano a sparare cannonate, si vede che non pensano al lavoro che anche per loro il trasporto delle munizione ch’è difficilissimo. Io son contento perché nella posizione in cui ci troviamo siam penetrati per oltre 15 km in terre redente. Se si potesse salire una montagna che abbiamo difronte potremo (col cannocchiale) vedere la nostra cara Trento.


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