Venezia FC: Il Gazzettino - Il Venezia riparte dal mercato -

Calciomercato al rush finale, il Venezia ha a disposizione meno di 48 ore per rinforzarsi ed elevare il proprio livello di competitività in Serie A. Domani alle ore 20 suonerà il gong di una campagna acquisti-cessioni che ha sostanzialmente smantellato l'organico capace di vincere i playoff, il 28 maggio scorso, e riportare la bandiera arancioneroverde nel massimo campionato. Un pianeta sul quale lo sbarco è stato prevedibilmente traumatico, con una doppia sconfitta a Napoli (2-0) e Udine (3-0) che, al di là della questione-classifica, rende già psicologicamente delicato il lavoro di Paolo Zanetti durante la sosta.
Il Venezia alla ripresa il 12 settembre farà visita all'Empoli, faccia a faccia tra matricole dal morale opposto, visto che i toscani hanno cancellato il ko con la Lazio (1-3 casalingo) con l'impresa firmata Mancuso sul campo di una Juventus a terra dopo l'addio di Ronaldo. Radiomercato dà per imminente l'annuncio del ventitreenne marocchino Sofian Kiyine dalla Lazio (ex Salernitana), elemento duttile che nello scacchiere lagunare dovrebbe aumentare le opzioni più in attacco che a centrocampo. Soprattutto dopo la prevedibile rinuncia a Kekko Di Mariano (ceduto definitivo al Lecce), mentre rumors danno in bilico addirittura il diez Mattia Aramu, peraltro assente nei primi 180' per squalifica e disponibile per Empoli. Papabile di uscita anche Dezi - oltre ai noti esuberi Bocalon, Taugourdeau, Felicioli e Zigoni - in una linea mediana che attende una mezzala sinistra, data l'attuale impossibilità di far ritornare Maleh (appena convocato dal Marocco dopo i trascorsi nell'Under 21 italiana) e la firma dietro l'angolo del nazionale svizzero Zuber con l'Aek Atene. All'appello, inoltre, manca urgentemente un terzino sinistro che dia garanzie vere come titolare.
VALUTAZIONI
Dopo due giornate decisamente più visibili gli aspetti che non funzionano. Male finora la difesa, tranne il buon rientro tra i pali di Lezzerini alla Dacia Arena, a distanza di oltre sei mesi dalla rottura del ginocchio e malgrado le tre reti incassate dai friulani. Esordio da rivedere innanzitutto per Caldara, dato il rigore procurato a Napoli e la non-marcatura sull'1-0 di Pussetto a Udine. Così-così il debuttante Svoboda, come Ceccaroni costretto a tornare terzino dopo aver tentato Molinaro a Napoli senza bruciare l'austriaco Schnegg. Incertezze anche a destra, dove tanto Mazzocchi (il Monza si è rassegnato?) quanto Ebuehi devono ancora trovare il passo giusto. A centrocampo sprazzi positivi ma prestazioni in altalena per Heymans e Crnigoj, in regia meglio di Fiordilino il 19enne Busio appena ristabilito dal Covid (Vacca appare ancora indietro), davvero troppo spaesato invece Peretz. Quanto all'attacco, debutto confortante di Henry anche se per ora comporta la pesante rinuncia a Forte. Sugli esterni Johnsen il migliore, il possibile 1-0 di Udine grida però (al solito) vendetta, giudizi inevitabilmente ancora sospesi per Okereke e Sigurdsson.
STADI
Al Penzo dopo la curva nord è finalmente iniziato il montaggio del nuovo settore distinti, segno che anche il cantiere è a tutti gli effetti nel momento clou. Lecito attendersi a breve un bollettino da parte del Venezia per capire se e quanto sia realistico sperare di poter ospitare il primo match casalingo il 19 settembre con lo Spezia. Come spiegato nell'ultimo aggiornamento dal dirigente Andrea Cardinaletti (neo membro, con il socio Ivan Cordoba, del cda del club assieme a John Goldman, John Tapinis, Americo Nardis e Andrea Rogg) i lavori dovrebbero concludersi al massimo entro una settimana dalla gara con i liguri. In caso di necessità nessun problema per il trasferimento allo stadio Mazza di Ferrara che, seppur parzialmente sequestrato per motivi di sicurezza, ieri sera ha ospitato Spal-Pordenone di Serie B con una capienza massima di 7.653 posti. A proposito della Spal presieduta da Joe Tacopina, gli ex lagunari Zuculini e Pomini sono due nuovi giocatori biancazzurri.
Marco De Lazzari
Collauto: «Inizio difficile, dobbiamo sfruttare le occasioni»
Mai mollare. Mai arrendersi. Soprattutto se davanti ci sono ancora tanto tempo e tante possibilità per riaggiustare una situazione certo difficile, forse anche più di quanto ci si aspettava, ma non per questo compromessa o addirittura irrimediabile. Anzi, i presupposti per invertire la rotta e iniziare la risalita ci sono. E guardando in controluce il pur pesante 0-3 rimediato dal Venezia alla Dacia Arena si possono cogliere segnali che, se confermati nel futuro prossimo venturo, possono spingere all'ottimismo. Perché l'impressione generale, al netto di errori e omissioni lagunari, è che il risultato sia stato eccessivamente penalizzante per la squadra di Zanetti.
Mattia Collauto, direttore sportivo lagunare, concorda in pieno: «Ho avuto la vostra stessa impressione, a Udine la squadra ha fatto un buon primo tempo, dove abbiamo fatto il nostro gioco. La partita è stata indirizzata da episodi e questo ci ha penalizzato. Però c'è stato un passo in avanti, ho visto dei miglioramenti, anche se non possono bastare».
Si aspettava un inizio così in salita per il Venezia?
«Questo inizio era prevedibile, ma non auspicabile, nel senso che speri sempre di vincere le partite. Vero che noi non possiamo pretendere di ripetere quello che abbiamo fatto l'anno scorso, ma quando perdi non va bene. Il calcio è fatto di risultati, poi come li raggiungi lo decidi tu. Nel primo tempo il Venezia ha messo in grande difficoltà l'Udinese, ma loro sono stati molto bravi a capire i momenti in cui dovevano colpire e lo hanno fatto quando la squadra si è dimostrata debole. Ma la serie A è questa: conta avere un'identità di squadra, idee, dinamiche di gioco. Ma il risultato alla fine è determinato dai duelli individuali che si vincono in campo».
Rispetto a Napoli passo avanti nel gioco, ma non nel risultato: cosa si può fare per migliorare ancora?
«Nel primo tempo abbiamo creato occasioni e non le abbiamo sfruttare, l'Udinese ha sfruttato le sue su errori nostri. Però non dobbiamo recriminare, ma migliorare: loro hanno impostato la partita su questo, hanno più esperienza di noi. Se vogliamo iniziare a far punti dobbiamo farci furbi e vincere qualche duello individuale. I margini per migliorarci ci sono».
Ci sono anche le note liete: Lezzerini e Busio, tanto per dire...
«Lezzerini si è fatto trovare pronto, non è mai stato in discussione, è un portiere importante e ha tutto il sostegno del club. Ha fatto una grande partita, eravamo sicuri e ne siamo felici, perché ha grandi qualità tecniche e umane. Busio è un campioncino, deve entrare nel contesto della squadra e della serie A e soprattutto evitare errori come quello che ci è costato il secondo gol. Detto questo, ha giocato una partita di spessore, su di lui non abbiamo dubbi, nonostante l'età ha grandi qualità e la partita di Udine lo dimostra. Abbiamo tanti giocatori appena arrivati, non è una scusa, ma serve tempo per farli entrare nei meccanismi della squadra, la sosta viene al momento giusto».
Anche dalle ultime 48 ore di mercato può arrivare un aiuto a Zanetti...
«A Kiyine siamo vicinissimi, Di Mariano è andato a Lecce e lui andrà a sostituirlo con caratteristiche diverse, non è un centrocampista, un giocatore che svaria in attacco. Sicuramente abbiamo bisogno di un esterno a sinistra che possa giocare in una difesa a cinque, e un centrocampista. Ma dobbiamo pensare anche alle uscite: Bocalon, Taugourdeau, Feliciti, e capire cosa succederà con Dezi perché per una questione di lista rischia di restare fuori. Davanti invece siamo a posto così».
Marco Bampa

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