Se con la prima maglia i like sono arrivati per le modelle che le indossavano, con la seconda ( non ce ne voglia il povero modello che la sta indossando) crolleranno addirittura i mi piace
" 5 aprile. Ricevo l'ordine di recarmi su M. Broi a q. 1100 (a dare il cambio alle truppe che avevano occupato la quota il giorno 4, n.d.A.). Piove, è buio profondo. Parto. Ci arrampichiamo con le mani (...) su per M. Broi, attraverso rocce e boschi fittissimi. I soldati scivolano, cadono, s'insanguinano le mani. Alle ore 5 arrivo come Dio vuole alla quota. " Mentre il ten. Bongiovanni si apprestava a pernottare nel bosco di acacie sul costone sud-orientale di monte Broi, l'instancabile capitano Baseggio meditava nuovi tentativi d'assalto all'agognata chiesa di S. Osvaldo. " Era in me la volontà inflessibile di conquistarla, dovesse costarmi fino all'ultimo uomo, fino all'ultima cartuccia " scriveva nel 1929 l'ufficiale, involontariamente mostrando, se pur ve ne fosse stato bisogno, in quale considerazione egli tenesse le vite dei soldati a lui affidati. La notte passò insonne, con fanti e volontari impegnati nel consolidamento dell...
Il “Monte Sei busi” , alt. m.118, costituisce una delle tante piccole quote del Carso meridionale, che scendono a picco sulla pianura di Vermigliano dominandola completamente. Nel giugno del 1915 gli austriaci ne occuparono il ciglio meridionale in trincee improvvisate, protette solo davanti da abbattute di alberi. Ignoro quale sia stata la resistenza del presidio che le occupava e quali difficoltà abbiamo incontrato i nostri per occuparle. Quel che è certo è che a distanza di un anno quelle trincee embrionali e con le relative abbattute erano ancora intatte e conservavano i cadaveri allineati dei loro difensori tuttora vestiti ed armati di fucile. Le posizioni deve essi si trovavano erano scopertissime e battute dal tiro di infilata delle artiglierie nemiche; recarsi in essi di giorno per raccogliere qualche cimelio di guerra significava esporsi a serio pericolo. Solo di notte era possibile raggiungerle ma non senza qualche rischio. Questo spiega benissimo come dopo circa un anno quel...
Ponte di fortuna sul fiume Isonzo Eravamo già oltre la metà del mese di Giugno, quando improvvisamente la sera circa le ore 22, venne l'ordine di partire, viaggiammo su strade tutte sconnesse e piene di buche, a causa della grande quantità di colpi di cannone, che il nemico sparava continuamente, che avevano fatto diventare le strade, quasi impraticabili, ai lati della strada dove noi camminavamo, c'erano appese delle grandi stoie, che servivano per nascondere il più possibile al nemico, impedendole di vedere i movimenti di truppe, e intanto mentre noi ci avvicinavamo, scoppiavano sopra alle nostre teste, diversi scoppi di granate e di scrappel, e si prin[cip]ciò a vedere dei feriti, fra i quali qualcuno anche in modo grave, e disgraziatamente si ebbero anche diversi morti. Quando giungemmo nella trincea a noi assegnata, erano circa le ore una di notte, la località era Castagnevizza, che era una fra le peggiori posizioni di tutta la zona del Carso, quelli che ebbero da noi il c...
Commenti
Posta un commento