Venezia FC: Il Gazzettino - Nuovo Penzo, primi intoppi e il cantiere ancora non decolla -

L'auspicio del Venezia, ottimisticamente dichiarato venti giorni fa, era quello di cominciare a smontare le tribune entro il 20 giugno. Invece, nella migliore delle ipotesi, serviranno altre due settimane per imprimere al cantiere dello stadio Penzo quell'accelerata non ancora così dietro l'angolo. Entro una quindicina di giorni, infatti, il Comune conta di convocare la Conferenza di Servizi (parallelamente alla Commissione Pubblico Spettacolo) che dovrà dare l'ok alla società arancioneroverde per disfare pezzo per pezzo i distinti-Solesin. Un settore da ricostruire ex novo (sempre in tubi, provvisori ma di ultima generazione) e per una lunghezza di circa 110 metri così da avvicinare il traguardo minimo dei poco meno di 12 mila posti, richiesti (rispetto ai 7.389 attuali) per concedere la deroga annuale ad un team neopromosso in Serie A. Con il materiale recuperato dagli attuali distinti, invece, si provvederà ad aumentare la capienza delle due curve sud e nord, con quest'ultima che verrà affiancata da nuovi locali in materiali prefabbricati quindi dall'impatto contenuto per (quantomeno) avvicinare le metrature richieste dai regolamenti per le aree riservate all'hospitality e ai media. Senza scordare poi il tunnel sottostante la tribuna centrale, che dovrà essere oggetto di un restyling di adeguamento alla massima serie.
«Stiamo cercando di velocizzare il più possibile, per ridurre al minimo il numero delle prime partite di campionato da giocare a Ferrara» ha ribadito ieri il vicesindaco Andrea Tomaello. Nessun commento invece dal club impegnato a testa bassa nelle stanze di viale Ancona, dalle quali ad ogni modo filtra un certo ottimismo e si parla di cronoprogramma nei tempi (la prospettiva iniziale era di chiudere il cantiere in cento giorni). Il Venezia lunedì scorso ha aggiornato la Soprintendenza, gli enti preposti e i tecnici del Comune sul progetto-Penzo e sull'avanzamento attuali dei lavori, con il potenziamento dell'impianto di illuminazione già a buon punto e il campo di gioco in fase di totale rizollatura. Ma quanto allo smontaggio dei distinti, per ora sono stati effettuati i primi passi preparatori, sulle scalette d'accesso, rilievi topografici e sulla solidità del calcestruzzo colato per coprire la vecchia pista di atletica e poggiare le gradinate in ferro. La necessaria accelerata è dunque legata alle mere tempistiche burocratiche, con il Comune che non oltre la prima settimana di luglio conta di convocare la Conferenza di Servizi decisoria ma in forma semplificata per raccogliere in tempi rapidi i pareri di Questura, Soprintendenza, Vigili del Fuoco e di tutti i vari enti coinvolti. Ai quali, dal canto suo, il Venezia (nel frattempo a norma per la Serie A solo grazie all'ospitalità dello stadio Mazza di Ferrara) illustrerà nel dettaglio con documenti, progetto e rendering alla mano i lavori che pagherà privatamente per circa tre milioni.
Marco De Lazzari
LO STADIO FRIULI TRASFERITO NELL'AREA ACTV DI SANT'ELENA PROPOSTA PER 25MILA POSTI
Lo stadio a Sant'Elena? Ci sta. E volendo ci sta anche il palasport. Sì, in centro storico, in aree pubbliche, senza rinunciare a dimensioni utili per le massime competizioni.
Un po' provocatoria, ma sicuramente farà discutere, la proposta presentata all'amministrazione dall'architetto veneziano Renato Vidal, oggi in pensione dopo aver lavorato prima per la società Tecnomare e poi per il Comune di Venezia per il quale aveva curato, tra le altre opere, anche la ristrutturazione dello stadio Penzo in 53 giorni e la redazione della proposta per il nuovo stadio oltre che la realizzazione dell'impianto sportivo ex Ciga a Sant'Alvise.
«Anche non decidere può essere una decisione. Il problema è quando la decisione deve essere presa in condizioni di urgenza: gli effetti potrebbero portare a risultati di cui ci si potrebbe pentire in futuro. Tanto vale pensare in grande e con lungimiranza» sostiene Vidal.
Ed ecco, quindi, come in un gigantesco puzzle, prendere forma uno stadio delle dimensioni dello Stadio Friuli di Udine, capace di ospitare 25.132 spettatori: Vidal lo ha inserito in un'area pubblica come quella dell'ex cantiere Actv di Sant'Elena, oggi dismessa e che attende una rigenerazione. «Sarebbe poco distante dal Penzo che potrebbe dunque continuare a funzionare durante la costruzione del nuovo impianto - aggiunge Vidal - con deroghe e limitati interventi di carattere provvisorio».
Secondo l'architetto l'area sarebbe facilmente accessibile autonomamente dall'acqua e gli spettatori potrebbero arrivare in motonave o ferryboat con bigliettazione compresa in quella di accesso alla partita. L'area potrebbe essere collegata con un nuovo ponte a San Pietro di Castello facilitando il deflusso degli spettatori.
Per la realizzazione della nuova struttura, poi, ci si potrebbe rivolgere a società di prefabbricazione vicine che operano in prossimità di fiumi navigabili che consentirebbero, con chiatte superiori ai 100 metri, il trasporto di elementi di grandi dimensioni direttamente dalla produzione al cantiere, con risparmio di costi e senza gravare sulla rete stradale.
Il costo? L'area pubblica azzererebbe le speculazioni territoriali, il costo, eticamente non dovrebbe essere sostenuto dalla collettività ma coinvolgendo società o fondazioni tecnologiche cui dare in concessione volumi espositivi e polifunzionali sotto il campo da calcio, per una superficie di circa 15mila metri quadrati, con una partecipazione privata all'investimento.
Una volta realizzato lo stadio nuovo si potrebbe pensare alla riconversione di quello vecchio: ed ecco spuntare un altro pezzo del puzzle. Sul Penzo si può immaginare un palasport simile al Forum di Assago, capienza 12.700 spettatori, con tanto di sale eventi per 2200 metri quadrati. Un modo per pensare a una sinergia anche tra eventi, raccordando il sistema degli accessi.
Ma senza andar troppo lontano si potrebbe anche pensare alla realizzazione di circa 200 appartamenti per attrarre nuovi residenti, giovani, o per aziende che vogliano portare a Venezia le loro sedi.
Raffaella Vittadello
VENEZIA, ECCO EBUHEI
Tre anni fa esordiva al Mondiale di Russia, oggi è ai dettagli con il Venezia e sta iniziando a preparare il suo sbarco in Serie A. È Tyronne Ebuhei il colpo in canna per il ruolo di terzino destro, classe '95 alto 187 centimetri di proprietà del nobile club portoghese del Benfica, olandese di Haarlem ma di passaporto nigeriano tanto da aver collezionato 10 gettoni con la Nazionale africana. Ebuhei e il suo entourage hanno iniziato 48 ore fa i fitti colloqui con i dirigenti Mattia Collauto e Paolo Poggi: l'obiettivo è trovare un'intesa per passare alla trafila delle visite mediche, superate le quali (ed espletate le formalità per il transfer internazionale) verrà annunciato come nuovo arancioneroverde (pare) in prestito più diritto di riscatto. In realtà col Benfica il quasi lagunare ha militato solo nella squadra B, tornando nella stagione 2020/21 in Olanda al Twente di Enschede, decimo classificato tra i 18 team dell'ultima Eredivisie stravinta dall'Ajax. Per il giocatore centrato in pieno l'obiettivo di ricominciare ad essere protagonista, come testimoniano le 33 presenze (2841' in campo) con all'attivo un gol (e un assist), quello del momentaneo 2-0 nel match poi pareggiato col Feyenoord. Prima delle sole 13 presenze nel Benfica B, Ebuhei aveva sommato 120 partite sempre in terra olandese a L'Aja nel Den Haag (con una rete e 3 assist), ascesa rallentata dalla rottura del legamento crociato del ginocchio che gli ha fatto perdere tutta la stagione 2018/19, grave infortunio comunque superato. Dieci, invece, le sue presenze con la Nigeria nelle cui fila ha esordito nel novembre 2017 a 21 anni. Dopo 6 gettoni ecco la convocazione per il Mondiale di Russia 2018, kermesse nella quale ha giocato il secondo tempo nel match vinto 2-0 sull'Islanda, successo che non bastò alle super aquile biancoverdi per superare la fase a gironi date le sconfitte contro la Croazia di Modric (poi finalista vicecampione alle spalle della Francia) e l'Argentina di Messi. Tyronne Ebuhei sarà il secondo innesto del Venezia in ottica Serie A sulle corsie del reparto arretrato, dopo aver piazzato a sinistra l'austriaco David Schnegg. Tra i protagonisti della promozione il solo Pasquale Mazzocchi sembra intoccabile (contratto fino al 2023) e dovrà giocarsi il posto con l'olandesone, mentre Ferrarini rientrerà per fine prestito alla Fiorentina. Spostandosi a sinistra stesso destino per Ricci (al Parma), Felicioli ha il contratto ma verrà girato in B, Molinaro invece sta ancora riflettendo sulla proposta di rinnovo del Venezia.
M.Del.

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