La conquista di S.Osvaldo e la controffensiva austriaca – 6 aprile 1916
All'alba del 6 aprile, dalle
conquistate posizioni del Voto gli arditi di Baseggio avanzano
cautamente verso il soprastante anello trincerato di S.Osvaldo, che
gli austriaci prevedendo altri assalti da parte di quei soldati
italiani, che avevano ampiamente dimostrato di non temere neppure i
tenaci Landesschutzen, avevano rafforzato con altre truppe fresche e
nuove opposizioni di mitragliatrici. L'artiglieria italiana di Sella,
incaricata di devastare metro per metro la posizione di S.Osvaldo, è
di nuovo in azione su questo obiettivo più facilmente individuabile
in confronto alla zona del Voto nascosta fra gli alberi. Per quanto
gli effetti del massiccio bombardamento siano stati efficaci e
distruttivi la posizione di S.Osvaldo non perdeva la sua importanza
e validità difensiva dominante per la protezione di tutto il campo
trincerato del Panarotta.
Quando le artiglierie
cominciarono ad allungare il tiro, gli “arditi”, dopo un
affettuoso abbraccio (per molti sarà l'ultimo), del capitano
Baseggio agli ufficiali del gruppo d'assalto, si avviano decisamente
all'attacco delle trincee di S.Osvaldo. Dove alle 7, rafforzati dal
plotone di alpini del giovane te. Galluzzo, entrano in immediato
combattimento corpo a corpo con i Landesschutzen, che pur opponendosi
tenacemente non riescono ad impedire agli italiani di impossessarsi
dell'importante prima linea trincerata. Di lì i conquistatori
prendono sotto un preciso, micidiale fuoco la successiva trincea
dalla quale i difensori sparano intensamente, appoggiati da altri
tiratori laterali che provocano molte perdite tra gli arditi. Le
granate dei cannoni e degli obici austriaci del Panarotta scoppiavano
tutt'intorno alla ricerca di invisibili bersagli fra gli abeti. Dalla
val di Sella le nostre artiglierie proseguivano il loro bombardamento
delle linee nemiche sopra S.Osvaldo e tentavano di far tacere le
batterie del Panarotta e della vicina posizione di Frattasecca. La
stessa trincea, dopo vari attacchi e contrattacchi viene perduta e
ripresa altre due volte. L'azione degli arditi ad un certo punto si
trasforma in tragedia quando vengono a mancare le cartucce e gli
attesi rincalzi tardavano a giungere, ma non così per i nemici che
ad ogni costo volevano riprendere la loro trincea!
Per questa temeraria azione
contro il formidabile Panarotta morirono altri numerosi soldati e
parecchi ufficiali come il ten. Umerini che cadrà colpito alla
fronte lanciandosi verso la trincea rioccupata dai nemici. Questo
valoroso ufficiale che aveva avuto la fortuna di sopravvivere ai
tremendi combattimenti contro i germanici sul fronte francese delle
Ardenne, dell'insanguinato Carso ed anche del fronte balcanico
lascerà la sua vita durante la battaglia per la conquista di
S.Osvaldo.
Appunti di ricerca – Museo
Storico italiano della Guerra – Rovereto Rete Trentino Grande
Guerra -
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