Venezia FC: Il Gazzettino - Ora possiamo sognare -

Un filotto di sette risultati utili di fila mancava dal febbraio 2018, quando il Venezia di Pippo Inzaghi sommò 17 punti fondamentali per poi spingersi sino alla finale-playoff per la promozione in Serie A.
Uno score di 5 vittorie e 2 pareggi appena eguagliato grazie all'ottimo 1-1 dell'altro ieri in casa della capolista Empoli da un Paolo Zanetti che già domani potrà fare meglio di Superpippo, dal momento che gli arancioneroverdi riceveranno la Reggiana (ore 21) nel primo match al Penzo dove sabato sbarcherà il Brescia (ore 16).
Un'onda da cavalcare per non smettere di volare e stupire, provando, perché no, a sfruttare i 180' a Sant'Elena per limare ancora l'attuale distacco di appena 4 punti dalla vetta della Serie B. «Siamo partiti per salvarci, ma è chiaro che in questo momento ribadisce il 38enne tecnico lagunare abbiamo l'obbligo di spostare l'obiettivo verso l'alto e il nostro sogno è di fare i playoff. Possiamo riuscirci migliorando partita per partita, il nostro è un percorso a lungo termine e dobbiamo mantenere quell'umiltà che ci ha sempre contraddistinto propiziando anche il pareggio di Empoli».
ENTUSIASMO
Al Castellani venerdì Modolo e compagni, con la pannellata di Pasquale Mazzocchi a metà del primo tempo, hanno messo paura ai toscani guidati dall'ex Alessio Dionisi, al quale tra andata e ritorno hanno strappato 4 punti su sei.
«Affrontando in trasferta la prima della classe l'atteggiamento giusto doveva essere di grandissima umiltà e rispetto. L'Empoli ha perso una sola volta in 25 giornate, contro di noi, per questo faccio i complimenti ai miei giocatori che sono usciti stremati.
Dopo un primo tempo ottimo e interpretato benissimo, i ragazzi hanno continuato a dare tutto contro uno squadrone che nel secondo tempo ha dimostrato la sua grande forza». Davvero notevole la spinta dei padroni di casa, eppure per evitare la sconfitta è stato decisivo l'errore di un Pomini peraltro determinante con almeno due paratone. «Soffrire ci sta tutto, giusto così, ma abbiamo portato via un punto dimostrando che non siamo solo gioco ma anche molto altro. Questo Venezia ha cuore, carattere e tanta anima, il che credo possa piacere ai nostri tifosi. Siamo rimasti in partita fino alla fine, tornando a casa con un ottimo punto, perché la forza dell'Empoli si è vista tutta, gioca bene, ha tantissima qualità e ricambi importanti».
A prescindere dalla classifica, Zanetti rimarca il peso specifico del punto conquistato con pieno merito. «Partite come quella contro l'Empoli servono per capire chi siamo e per che cosa possiamo competere. Siamo usciti con una vittoria e un pari dai due faccia a faccia e ciò deve darci fiducia, ulteriore consapevolezza per le prossime sfide.
Perché questo risultato ora va valorizzato con una grande prestazione domani contro la Reggiana.
Avendo speso moltissimo è determinante recuperare fisicamente e mentalmente, mancano ancora 13 gare in un campionato nel quale a fare la vera differenza è la continuità». Gli arancioneroverdi sono tornati in campo al Taliercio ieri pomeriggio e l'allenamento di questa mattina sarà già rifinitura prima di affrontare gli emiliani (con in più Maleh al rientro dalla squalifica). Una Reggiana con 14 punti in meno (28 a 42) ma che, impattando 0-0 con quella Salernitana pari classifica del Venezia, si è confermata in palla.
«A Empoli, nemmeno nel momento di maggiore pressione avversaria, ho tolto giocatori offensivi. Non volevo dare ai miei un segnale di resa, neanche a fronte delle tante assenze con le quali dobbiamo fare i conti. A me non interessa il ruolo specifico, ma lo spirito di chi va in campo».
Marco De Lazzari
SERIE A, LO STADIO CHE NON C'E'
Il Venezia Football Club sta lottando al vertice della Serie B e tanto basta per far tornare d'attualità il dilemma dove giocherebbe in caso di Serie A?.
Un tema a dir poco spinoso perché, chiuso in un cassetto e comunque lontanissimo il progetto del nuovo stadio di Tessera, l'alternativa all'esilio a Udine o Ferrara tanto per citare gli impianti più vicini già a norma per la massima categoria, con l'aggiunta forse di Trieste sarebbe quella di inseguire una complicatissima deroga transitoria per rimanere al Penzo. Con una premessa: tale bonus, per giocarci non rispettando tutti gli standard previsti, richiederebbe subito qualche milione per gli interventi e durerebbe comunque per una sola stagione, dopo la quale l'impianto di Sant'Elena non avrebbe più sconti e dovrebbe essere completamente adeguato (vale a dire rifatto da zero o quasi) alla Serie A.
Dopo la vittoria sull'Entella del 20 febbraio, la quarta consecutiva utile per salire in zona promozione-diretta, anche il sindaco Luigi Brugnaro si era complimentato ribadendo «nel nostro progetto di rilancio di Venezia e dell'area metropolitana lo sport e gli impianti sportivi sono prioritari!» con tanto di punto esclamativo.
INCERTEZZA
Dal canto suo il presidente arancioneroverde Duncan Niederauer, almeno pubblicamente, prende tempo: «Penseremo a dove giocare la prossima stagione quando quella attuale volgerà al termine le parole del patron statunitense Perché il nostro progetto abbia successo dobbiamo sempre pensare in maniera strategica sul nostro futuro, ma non è questo il momento di prendere decisioni. La nostra priorità, oggi, è rimanere concentrati (come dimostrato venerdì pareggiando 1-1 in casa della capolista Empoli, tuttora distante soli 4 punti, ndr) e sostenere in tutto e per tutto i nostri allenatori e giocatori».
CRITICITA'
La prima riguarda la capienza, ma è solo quella più lampante. Il Penzo con i suoi 7.389 posti non ha problemi in B (minimo richiesto 5.500) ma i Criteri Infrastrutturali della Lega A ne richiedono almeno 16mila. Per intendersi, nell'estate 1991 il completo rifacimento del Sant'Elena garantì 16.500 posti, poi limati a 15mila per gli ultimi tre campionati di Serie A disputati tra il 1998 e il 2002. Le norme specificano che non sono autorizzate le tribune temporanee, cioè realizzate con strutture destinate ad un utilizzo limitato nel tempo, anche se (pare) tale divieto potrebbe esser bypassato nel caso in cui siano stabilmente fissate ad idonee fondazioni. Peraltro, un aumento della capienza comporterebbe un aggiornamento del numero dei tornelli nei vari varchi d'accesso.
Criteri per ottenere la deroga annuale da Lega A e Figc sono motivate ragioni oggettive come ad esempio: ubicazione dello stadio; esistenza di vincoli strutturali; disponibilità di un progetto esecutivo per l'adeguamento, approvato dalle autorità competenti; capienza dello stadio; media spettatori delle ultime stagioni; società neopromosse; residenti nel comune; regolamenti sportivi; provvedimenti delle competenti autorità amministrative o di pubblica sicurezza locali. Passando all'impianto di illuminazione, il potenziamento in vista della Serie B 2021/22 è già previsto da 800 a 1200 lux in direzione delle telecamere fisse e da 500 a 800 in tutte le altre direzioni, ma in A ne occorrono in verticale 1650 lux verso le telecamere fisse e 1000 in tutte le altre direzioni, più in orizzontale 1400 in tutte le direzioni.
SPAZI
Capienza a parte il vero problema in Serie A è relativo agli spazi richiesti e che al Penzo pare impossibile ricavare nella sola tribuna centrale (unico settore non in tubi e coperto). Per metratura gli spogliatoi delle due squadre dovrebbero scamparla, non così quelli degli arbitri che devono misurare almeno 20 metri quadri (una quindicina la dimensione attuale).
La sala stampa deve disporre di posti per 50 giornalisti (oggi ne può accogliere 30) e 15 fotografi preferibilmente in aree separate. Necessari poi almeno 100 posti in tribuna autorità, un'area ospitalità di almeno 200 mq (quattro volte quella attuale ricavata sul tetto della tribuna, ndr), una tribuna stampa da 60 postazioni anziché 30.
E ancora lo stadio deve essere dotato di una specifica area-interviste detta mixed zone, coperta, protetta e interdetta al pubblico, con la possibilità di ospitare almeno 50 persone (una decina ad oggi, ndr). Tassativa, infine, anche la proporzione tra i servizi igienici e il pubblico (intervento già sul tavolo del Venezia) dovendo garantire un bagno ogni 250 uomini, 125 donne e 15 disabili.
Marco De Lazzari

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