Venezia FC: Il Gazzettino - Con l'Empoli è già sfida da serie A -

La partitissima dal sapore di Serie A di venerdì a Empoli (ore 21 in diretta su RaiSport) contro la capolista, sarà il punto più alto toccato dal Venezia non solo con Paolo Zanetti al timone, ma addirittura negli ultimi vent'anni. Tanti, infatti, ne sono trascorsi dall'ultimo picco arancioneroverde in Serie B, un terzo posto analogo a quello attuale dopo 24 giornate che fu raggiunto nel 2000/01. In panchina il futuro citì azzurro Cesare Prandelli, in campo Pippo Maniero e Paolo Foglio a firmare il 2-1 sull'Ancona al Penzo del 23 febbraio 2001, con aggancio al podio a quota 42 punti.
Quel Venezia alla fine salì diretto e per l'ultima volta in Serie A come quarto (all'epoca non c'erano i playoff), oggi invece con 41 è tranquillissimo a +8 sul nono posto del Frosinone (ad ora primo escluso dagli spareggi per la terza promozione in palio), ma soprattutto non è mai stato più vicino di così a un Empoli che sembra non saper più vincere. I toscani guidati dall'ex Alessio Dionisi rimontando il Pisa sull'1-1 hanno inanellato il quarto pareggio consecutivo, il quinto delle ultime sei giornate nelle quali l'unico acuto è stato il 3-1 casalingo sul deludente Frosinone.
PROGRESSIONE
Nelle stesse sei gare, invece, il Venezia ha letteralmente preso il volo conquistando 16 dei 18 punti in palio. Torniamo però indietro a metà gennaio (18. giornata): l'Empoli travolgeva 5-0 la Salernitana (oggi appaiata ai lagunari) mentre Modolo e compagni perdendo 2-0 a Pordenone scivolavano al decimo posto, per la prima volta fuori dai playoff e a -12 dalla vetta.
Ciò significa che da quel momento in appena sei partite il Venezia ha mangiato 8 punti a un Empoli (l'unico ko stagionale rimane il 2-0 incassato al Penzo) che pareva già aver ammazzato il campionato. Venerdì al Castellani al fischio d'inizio la differenza sarà così di appena 4 lunghezze, con tutta la pressione possibile sugli azzurri di Dionisi dovendo affrontare un Venezia che dal canto suo, ribaltata l'altro ieri dallo 0-2 al 3-2 l'Entella (quarto successo di fila), potrà inseguire l'impresa con la mente sgombra e solo per il gusto di continuare a stupire.
Del resto un anno fa dopo 24 gare i punti erano 28 contro i 41 attuali, bottino secondo solo ai 42 già citati di Prandelli due decenni fa e ai 45 del 97/98 con Novellino pure lui promosso in A.
Oggi al Taliercio via alla preparazione del big match, primo step dell'ennesimo tour de force: tra una settimana, lunedì 1. marzo, infrasettimanale in notturna al Penzo contro la Reggiana (ore 21), mentre sabato 6 sempre a Sant'Elena arriverà il Brescia (ore 16).
SITUAZIONE
Attingendo a tutta la rosa mister Zanetti sta mascherando bene anche la lunga serie di infortuni, visto che oltre a Vacca e Lezzerini (stagione finita) mancherà per un mese lo sloveno Crnigoj aggiuntosi in infermeria a Karlsson e Ala-Myllymaki, mentre il bomber Forte dopo aver saltato precauzionalmente la vittoriosa trasferta di Pescara (fascite plantare) ha giocato subito 80' contro l'Entella.
Una sfida, quella con i liguri, che ha consentito di ritrovare al massimo della sua brillantezza un Aramu (due assist per Johnsen e migliore in campo) dal quale, si sa, dipendono molte delle fortune arancioneroverdi: «La crescita che voglio da lui è finalizzata a farlo un diventare un leader non solo tecnico ma anche caratteriale di questa squadra così Zanetti sul suo diez Anche lo scorso anno aveva fatto molto bene, ma a 25 anni ha l'età e i gradi per diventare un trascinatore come Forte, Modolo, Ceccaroni e Fiordilino che sono un po' le colonne di questa squadra. Quando non gira glielo faccio notare proprio per questo, ho una stima immensa per Mattia perché ha un talento incredibile e sta diventando giocatore anche nella testa».
Marco De Lazzari
Johnsen e Aramu, brillano le due stelline arancioneroverdi
Messi a segno 22 gol nelle prime 20 partite, il Venezia ne ha realizzati ben 10 nelle ultime quattro. Una esplosione che colpisce soprattutto perché solo 2 su 10 portano la firma dello squalo Forte, mentre ad esultare tre volte è stato un Dennis Johnsen che (dopo la zampata del 3-1 alla Cremonese) contro l'Entella tre giorni dopo il suo 23. compleanno, non ha dovuto far altro che spingere oltre la linea due assist al bacio di Aramu.
«Sul primo mi è arrivata la palla giusta nel momento giusto ed è stato facile metterla dentro col destro. Nel secondo di testa ci scherza su il talento norvegese non so bene se sia gol mio o di Mattia, ma mi hanno detto che è mio e mi fa piacere. In ogni caso Aramu è stato davvero determinante nell'uno e nell'altro caso. Sto prendendo un buon ritmo, riesco ad essere più presente in area e sono in un momento positivo. Per me ma soprattutto perché stanno arrivando dei buoni risultati per il Venezia». Dopo averne realizzate parecchie con l'Herenveen nei campionati Under 21 e 19 d'Olanda, Johnsen si è regalato la sua prima doppietta italiana in Serie B, la seconda in arancioneroverde dopo quella in Coppa Italia alla Carrarese.
«Come condizione stiamo molto bene, spingiamo a mille e ormai tutti abbiamo i 90' nelle gambe. Infatti ora, ogni volta che entra qualcuno, tutti riusciamo a dare il 110%. Durante la settimana anche noi attaccanti stiamo allenando molto la fase difensiva, perché dobbiamo tornare per aiutare i compagni ed esser pronti allo sprint per ripartire. Un po' alla volta sto migliorando anche da questo punto di vista, ma contro l'Entella credo che il Venezia abbiamo comunque dominato ritrovando in fretta la sua solita mentalità».
ARAMU
Dal braccio alla mente il passo è breve, con un Mattia Aramu tornato decisamente a brillare dopo un periodo di appannamento. «Io ho assolutamente bisogno del gruppo, senza i compagni non andrei da nessuna parte le parole del fantasista piemontese e da parte mia cerco di far sì che la cosa sia reciproca dando loro una mano. Questo significa essere squadra».
Un Venezia straripante che nel mirino ha l'Empoli e addirittura la vetta. «Ci siamo creati questa opportunità meritandola sul campo, saremo pronti a quella che senza dubbio è una partita affascinante, ma che vale pur sempre tre punti. Siamo felici per le quattro vittorie di fila, abbiamo fatto punti perché ci siamo sacrificati gli uni per gli altri e questa deve rimanere la base per continuare a vincere. A livello atletico siamo sì straripanti, però è cambiato qualcosa nella testa, nello spirito di sacrificio. Ecco l'aspetto più eclatante e la vera chiave». M.Del.
L’ultima frontiera, il “nuovo” utilizzo del portiere
Definirla una moda sarebbe sminuire il lavoro che ci sta dietro. L’ultima “frontiera” del calcio sembra essere la costruzione del gioco dal basso, non più soltanto dai difensori-playmaker ma addirittura dal portiere, tanto è vero che anche contro l’Entella Pomini ha giocato il pallone con i piedi in parecchie circostanze. Il che qualche rischio lo comporta, vedi il rigore di Lezzerini su Diaw col Pordenone, ma al tempo stesso può dare risultati esaltanti come nel gol di Forte al Chievo. Evoluzioni tattiche delle quali, a differenza di molti suoi colleghi, Paolo Zanetti disquisisce volentieri e con trasporto. «Alterniamo molto questa cosa anche per coerenza – spiega – perché nel momento in cui chiedo ai ragazzi di avere il dominio del gioco, se il portiere lanciasse lungo andrebbe in contrasto con quanto voglio. È chiaro che in certi momenti è meglio liberarsi del pallone per non correre rischi inutili, ma nella nostra annata così facendo abbiamo solo avuto vantaggio segnando talvolta partendo dal basso e senza mai subire gol». Una filosofia che si nota pure nelle rimesse dal fondo, con i rinvii praticamente scomparsi. Una scelta favorita dal regolamento vigente dal 1. luglio 2019, secondo cui la palla diventa giocabile subito dopo la battuta senza dover aspettare che esca dall’area.
Quindi i giocatori della squadra che batte la rimessa possono riceverla già vicino alla propria porta. «Abbiamo terzini e mediani votati al palleggio che danno una certa tranquillità e ci alleniamo affinché il pressing avversario diventi un vantaggio. Costringerli a venirci a prendere in parità numerica significa che, uscendo bene con la palla, avremo maggiori possibilità di trovarli scoperti. È un aspetto evolutivo del calcio che fa crescere la mentalità dei giocatori, dandogli il coraggio e il messaggio che siamo in grado di giocare anche quando siamo messi sotto pressione». (M.Del.)
SONO 38 I CLUB TARGATI USA
Appena dieci anni fa di questi tempi, iniziava l'era russa di Yury Korablin. Oggi, invece, il Venezia è secondo solo alla Roma per longevità del suo Made in Usa. Ma soprattutto il club arancioneroverde è sempre più in buona compagnia, visto che i dollari delle proprietà a stelle e strisce stanno ormai dilagando.
Stando allo studio del Cies (Centre International d'Etude du Sport) nelle Serie A e B di tutti i paesi europei sono 38 i club in mano a gruppi americani (12 in Inghilterra e 7 in Italia), con il 64% di acquisizioni dal 2018 a oggi e il 37% nell'ultimo anno. Se la Roma è americana dal 2011, con passaggio nell'agosto scorso dalla Neep Roma Holding all'attuale The Friedrick Group (presidente giallorosso è Dan Friedkin, amministratore delegato della Gulf States Toyota Distributors), il rifondato Venezia Football Club lo è diventato ufficialmente il 18 luglio 2015, con staffetta alla presidenza tra James Daniels e Joe Tacopina meno di tre mesi dopo. Tagliato Big Joe, dal 18 febbraio di un anno fa, proprietaria del club è la Vfc Newco 2020, consorzio capeggiato dall'ex Ceo di Wall Street, Duncan Niederauer, il cui 100% è stato limato dall'ex calciatore Ivan Cordoba, entrato dodici giorni fa come socio (con percentuale di quote non precisata) oltre che consulente dell'area tecnica.
NEW ENTRY
Doppio novità nel pallone nostrano in avvio di 2021. A gennaio cambio in seno al Pisa, passato ad un Alexander Knaster il cui patrimonio personale è stimato in circa 2.2 miliardi di dollari, il quale ha comunque lasciato il 25% alla famiglia Corrado.
È dell'11 febbraio il passaggio dello Spezia (brava matricola in A) dopo 12 stagioni dalla Orlean Invest di Gabriele Volpi a Robert Platek: il business-man americano ha rilevato il 100% regalandosi i liguri dopo i danesi del Sonderjyske e i portoghesi del Casa Pia. Ancora fresco è il passaggio del Parma, nel settembre 2020, dalla cinese Desports di Jiang Lizhang (proprietario degli spagnoli del Granada e socio della franchigia dei Minnesota Timberwolves nel basket Nba) a Kyle Krause, presidente del gruppo che porta il suo nome.
SERIE A
Dal 6 giugno 2019 la Fiorentina è dell'italo-americano Rocco Commisso che, con la sua Mediacom Communications Corporation (quinta azienda fornitrice di TV via cavo negli Usa), ha rilevato i viola dai Della Valle.
Americano anche il Milan, il cui 99.93% è dal 10 luglio 2018 di Paul Singer, proprietario della Elliott Management Corporation. Fino a quel momento la società rossonera era stata guidata da Yonghong Li, che attraverso la società lussemburghese Rossoneri Sport Investment Lux l'aveva rilevata il 13 aprile 2017 dal Gruppo Fininvest ponendo fine all'era di Silvio Berlusconi iniziata il 24 marzo 1986. Ad oggi in bilico, invece, il Made in China dell'Inter: terminata nel 2013 dopo 18 anni la gestione-Massimo Moratti, dopo tre anni con l'imprenditore indonesiano Erick Thohir il controllo del club è passato al Suning Holdings Group di Zhang Jindong.
A Bologna, nel frattempo, prosegue dal 2014 l'investimento di un gruppo nord-americano con in testa l'imprenditore caseario canadese Joey Saputo (suoi pure i Montreal Impact) che per undici mesi aveva affidato la presidenza a Joe Tacopina.
Dopo il benservito incassato a Venezia, Tacopina il 25 febbraio dovrebbe sottoscrivere il closing per diventare a tutti gli effetti proprietario unico del Catania di Serie C. La definitiva fumata bianca potrebbe però slittare di qualche giorno, dopo una lunghissima trattativa con Sigi dato che i debiti etnei ammonterebbero a circa 60 milioni di euro, in particolare verso l'Agenzia delle Entrate.
Senza bandiera statunitense, la lingua inglese è di casa anche alla Triestina e a Como: il club alabardato nel 2016 è stato rifondato da Mario Vittorio Biasin, australiano-triestino a capo della Metricon Home Builders e azionista dei Melbourne Victory; in riva al Lario, intanto, proprietaria è la britannica Sent Entertainment e amministratore unico Dennis Wise, ex bandiera del Chelsea. Francese, infine, il timone del Padova grazie all'azionista di maggioranza Joseph Marie Oughourlian (la sua J4A Holdings detiene il 96%) già proprietario del Lens in Ligue1 e dei colombiani Millonarios di Bogotà. (M.Del.)
Facciamo squadra e calciamo il bullismo
«Facciamo squadra e calciamo il bullismo. Sport batte bullismo 1000 a 0». Con questo messaggio video di Jacopo Dezi, anche il Venezia aderisce alla prima Giornata nazionale Sport vs Bullismo.
Tutte le società cadette hanno simbolicamente partecipato con un proprio testimonial al video-collage che verrà divulgato nella giornata odierna, sui vari canali social a partire da quello della Lega B che ha lanciato l'iniziativa di sensibilizzazione su quella che è sempre più una piaga sociale. «Il 22 febbraio 2021 insieme ai ragazzi del movimento anti bullismo Mabasta il messaggio istituzionale della Cadetteria celebriamo un'importante occasione per accendere i riflettori sui delicati temi del bullismo e del cyberbullismo. L'obiettivo è sottolineare come tutto il mondo dello sport sia schierato contro questi pessimi fenomeni. Data la particolare situazione causata dal Covid, l'iniziativa si esplicherà principalmente in rete, sui social network e sul web, con post, immagini e video intenti a far passare forte e chiaro il messaggio che tra Sport e Bullismo non c'è partita».

TESTIMONIAL
I giocatori-testimonial delle squadre di B hanno detto la loro su un fenomeno molto attuale, altamente drammatico e molto sentito fra i giovani. La giornata rientra nel progetto più ampio denominato 1000 a 0 Sport vince Bullismo perde, ideato da Mabasta per veicolare le azioni di prevenzione e contrasto ad ogni forma di bullismo e cyberbullismo tra giovani attraverso una delle loro più forti e sentite passioni, lo sport. La Lega B sposa, inoltre, il progetto di Libera Don Ciotti contro le mafie. In fase di pianificazione le iniziative in vista del 21 marzo, quando si celebrerà la 26. Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Sui campi nel 30. turno ci saranno attività sinergiche a quelle del Coni e altri enti-associazioni sportive. Un percorso di condivisione di una parte importante della storia d'Italia, per dare maggiore consapevolezza e contenuto alle celebrazioni del 21 marzo. (M.Del.)

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