Venezia FC: Il Gazzettino - E' Forte ma troppo solo -
Perdendo 2-1 con la capolista Salernitana il Venezia ha archiviato con un altro ko un 2020 da dimenticare, quanto a rendimento casalingo. Nell'anno solare ormai agli sgoccioli gli arancioneroverdi hanno giocato 18 volte in Serie B al Penzo, conquistando solo 26 dei 54 punti in palio, con 7 vittorie (3 in 10 gare con Alessio Dionisi, 4 in 8 con Paolo Zanetti), 5 pareggi (4 con l'attuale tecnico dell'Empoli) e 6 sconfitte equamente divise tra i due allenatori, con un saldo reti di 22-20 riportato in attivo da Zanetti (10-7).
Il 2021 a Sant'Elena inizierà lunedì prossimo ospitando il Pisa (ore 15), la stringente attualità è però la trasferta di domani a Verona ospiti di un Chievo (ore 21) più riposato, non avendo giocato contro un Cittadella che si è giocato il bonus rinvio causa-Covid.
Un derby senza dubbio delicato per un Venezia che, al netto di una classifica tuttora importante 23 punti e 8. posto solitario dentro i playoff (a +3 sul Chievo ma gli scaligeri dovranno recuperare anche col Vicenza) sembra avere ancora parecchio da sistemare in tutti i reparti. Partendo dalla difesa, positivo non aver subìto gol in 7 gare su 15, tuttavia in 6 delle altre 8 sono state 2 le reti al passivo.
SITUAZIONE
A fronte di certezze quali Lezzerini, Modolo, Ceccaroni e i due nuovi acquisti Mazzocchi e Svoboda che hanno avuto subito un ottimo impatto, resta sicuramente da registrare la corsia sinistra dove Felicioli (in fase d'attacco ma soprattutto di contenimento) fatica a tornare quello pre-infortunio e in più di un'occasione gli è stato preferito il 37enne Molinaro. A centrocampo finora il Venezia ha mostrato il suo lato migliore con Vacca in regìa rispetto a Taugourdeau, mentre, se Fiordilino come mezzala destra non si tocca, a sinistra il taglio di Maleh ha ad oggi aperto una falla. La condivisibile decisione della società di rinunciare da subito al giocatore (alla luce della sua volontà di non prolungare il contratto in scadenza il 30 giugno) ha però come rovescio della medaglia il venir meno della pedina finora più affidabile e collaudata nel ruolo: per motivi diversi, infatti, Capello (che Zanetti vede più centrocampista che attaccante), Crnigoj e Bjarkason sono tutti ancora in fase di apprendistato.
Infine l'attacco, con il temuto rischio di un Venezia Forte-dipendente che si è materializzando. L'ex Juve Stabia, del resto, dopo aver segnato 8 reti con doppiette a Brescia e Lecce nelle prime 10 giornate, è ora a secco da 5 turni e a questa pausa la squadra ancora non ha sopperito. Se Crnigoj l'altro ieri non avesse dimezzato il passivo al 90' contro la Salernitana, il Venezia sarebbe rimasto senza gol per la quarta volta nelle ultime 5 uscite, avendo segnato con Aramu e Bocalon solo nella vittoria di Reggio Calabria. Forte, che tuttora è il capocannoniere della B assieme al leccese Coda (pure lui in siesta) appena agganciati dal pordenonese Diaw e dall'empolese Mancuso, ha firmato in coppia con un Aramu di recente però poco brillante 12 delle 19 reti arancioneroverdi. A mancare è dunque la terza freccia con Zanetti che per ora ha alternato Johnsen, Bocalon e Di Mariano senza individuare ancora il titolare giusto.
Marco De Lazzari
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