Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia salvezza rimandata ? -

Un brutto Venezia si butta via, cede al 93' alla voglia-playoff del Cittadella e sarà costretto almeno a pareggiare venerdì contro il Perugia (ore 21). Salvezza in Serie B rimandata all'ultima giornata per gli arancioneroverdi, al tappeto per 1-0 in pieno recupero nel derby (mal) giocato in un Tombolato come sempre tabù: un boccone amaro da dimenticare in fretta, anche perché fra tre giorni al Penzo sarà partita vera, visto che il Perugia rischia i playout dopo il tonfo di ieri col Trapani.
In realtà a Modolo e compagni potrebbe bastare anche un ko, a patto che l'Ascoli non batta il Benevento e soprattutto che il Pescara non passi in casa del Chievo.
Un Venezia schierato da Dionisi secondo le sensazioni della vigilia, con il rientro dal 1' di Fiordilino per Vacca in regìa e di Aramu alle spalle di Longo-Montalto, con Capello pronto al subentro in corsa.
Il granata Venturato, invece, perso anche l'acciaccato Panico oltre a Luppi (squalificato come il terzino Ghiringhelli) in attacco affianca Rosafio a Diaw con D'Urso trequartista, facendo rifiatare il faro Iori a favore del rientrante Proia.
Cittadella decisamente più aggressivo in avvio, Venezia sorpreso e subito schiacciato che rischia grosso già al 9', quando Ceccaroni, dopo una respinta in due tempi di Lezzerini su colpo di testa di Proia, compie un salvataggio che vale un gol allontanando sulla linea il destro a botta sicura di Vita.
Ancora Proia su cross di Mora incorna fuori di poco al 15' svettando su Lakicevic, la spinta padovana un po' si allenta ma i lagunari soffrono sui traversoni, arrivano sempre per secondi sul pallone e le punte non riescono a far salire la squadra. Il primo tempo in sostanza va spegnendosi, il Venezia non si scuote dal torpore ma al giro di boa del match con lo 0-0 (e quello analogo del Livorno a Pescara) è lontano soli 45' dalla salvezza. L'auspicio tuttavia non può che essere quello di un cambio di passo e atteggiamento nella ripresa, al 5' Diaw stretto tra Ceccaroni e Molinaro si conquista una punizione che calcia solo sulla barriera, ma la brutta notizia dopo 7' è il vantaggio del Pescara che obbliga il Venezia a vincere. All'11' contatto dubbio in area granata tra Branca e un Longo in anticipo sull'avversario, ma per l'arbitro discutibilmente autore del fallo, poi al 17' D'Urso dal fondo serve Rosafio murato da Lakicevic che si immola.
I ritmi sono assai più bassi, gli ospiti gestiscono un po' meglio il possesso e all'improvviso al 26' Maleh lancia Longo a tu per tu con Paleari, l'ex interista resiste al corpo a corpo con Frare ma calcia il possibile vantaggio sui guantoni del portiere. La partita sembra scivolare via verso il pareggio in bianco, purtroppo però risulta fatale una distrazione al 93', quando sul cross da sinistra di Benedetti è Proia a bruciare tutti infilando l'1-0 alla spalle di Lezzerini.
LA CLASSIFICA - Dopo la 37. e penultima giornata: Benevento 83, Crotone 68, Spezia 58, Pordenone 57, Cittadella 55, Chievo, Pisa e Frosinone 53, Salernitana 52, Empoli 51, Entella e Cremonese 48, Venezia 47, Ascoli 46, Pescara e Perugia 45, Cosenza 43, Juve Stabia e Trapani 41 (-2), Livorno 21.
Marco De Lazzari
Continua il momento no di Longo, male anche Aramu
LEZZERINI 6.5
Primo tempo sotto pressione, visto che il Cittadella arriva alla conclusione con eccessiva frequenza. Molto reattivo, specie quando toglie dal piede di Diaw un pallone che bastava solo spingere dentro. Cade propio all'ultimo metro, quando ormai pensava di averla fatta franca.
LAKICEVIC 6
Celebra in campo il compleanno (27), ma nella prima parte di gara Proia e Benedetti gli tolgono la voglia di festeggiare visto che sul suo lato passano spesso e volentieri. Provvidenziale nel ribattere la sassata di Rosafio da due passi.
MODOLO 6
In area piovono palloni in continuazione, costringendolo a risolvere di continuo situazioni ingarbugliate. Dietro e'sempre una sicurezza.
CECCARONI 6.5
Al posto giusto al momento giusto quando dopo pochi minuti salva sulla linea la rasoiata di Vita destinata al gol. Prova gagliarda, con Diaw alla fine il duello lo vince lui.
MOLINARO 5
Vista la furia iniziale padovana preferisce non rischiare di avventurarsi in avanti, dedicandosi alla copertura. Si perde Proia a una manciata di secondi dalla fine: errore fatale.
LOLLO 5
Travolto in mezzo al campo dalla maggiore aggressività dei dirimpettai granata, non trova tempi e ritmo per costruire qualche trama di gioco, sbagliando troppi palloni anche semplici.
FIORDILINO 5.5
Torna dall'inizio, perche' a uno cosi', come dice lo stesso Dionisi, non si puo' rinunciare: il meno peggio del terzetto di centrocampisti lagunari, anche se spreca in modo grottesco in tandem con Montalto una punizione dal limite.
MALEH 5
Due passi indietro rispetto alle ultime scintillanti prove, coronate dal gol vittoria con la Juve Stabia. Perde il confronto diretto con Vita e sulla sinistra non riesce mai a sfondare.
ARAMU 5.5
Riappare titolare dopo i tormenti muscolari che ultimamente lo perseguitano, ma non sembra ancora al cento per cento. Partita quasi sempre a fari spenti, che non e' roba da lui.
37'st CAPELLO sv
LONGO 5
Dionisi continua a dargli fiducia dall'inizio, ma continua il lungo momento-no, coinciso con la fine del lockdown: non trova mai la via della porta, ma quel che e' peggio non sembra neanche avere troppa voglia di cercarla. Si divora il match ball sul delizioso assist di Maleh.
40'st MONACHELLO sv
MONTALTO 6
Non fa molto meglio del suo compare d'attacco, almeno sembra metterci più cuore. Da museo degli orrori la punizione malamente gestita assieme a Fiordilino.
40'st MARINO sv
Entra e con lui la difesa veneziana passa a cinque: ma non basta per evitare il gol vittoria di Proia nel recupero.
Marco Bampa
Le sette stagioni decise al fotofinish
Volente o nolente può essere definito un “habitué” delle salvezze in extremis. Il Venezia, infatti, per la settima volta nei 14 campionati di Serie B disputati nel post fusione, si è ritrovato quest’anno a giocarsi la permanenza tra i cadetti arrivando col fiatone al fotofinish. Scolpito nella memoria dei tifosi il 3-1 che gli arancioneroverdi di Alberto Zaccheroni rifilarono all’ultima giornata al già retrocesso Avellino: quel 14 giugno 1992 gli irpini di Ciccio Graziani Graziani ed Enio Bonaldi si ritrovarono in vantaggio al Penzo grazie all’autogol di Andy Poggi, ribaltato dalla doppietta di Ciccio Romano e da di Titti De Patre. Il triplice fischio dell’arbitro Collina diede il là alla festosa invasione
sul prato di Sant’Elena, liberatoria poiché il neopromosso Venezia fu premiato dalla classifica avulsa: 4 squadre terminarono a
35 punti, con caduta diretta in C del Palermo e spareggio Casertana-Taranto che condannò i campani. Nella B 1995/96 il Venezia di Gianfranco Bellotto, invece, la spuntò alla penultima vincendo 3-2 sul campo di una Pistoiese già in C ma non rinunciataria: quel 9 giugno ‘96 vantaggio arancioneroverde al 1’ di Polesel, vanificato al 5’ Bellini prima del nuovo sorpasso al 9’ di Bortoluzzi e dall’allungo al 35’ con Davide Pellegrini; inutile al 60’ il rigore di Biagioni, la matematica arrivò anche grazie allo 0-2 della Fidelis Andria in casa del Genoa. L’anno dopo stesso epilogo sempre con Bellotto al timone, alla penultima giornata l’1-1 del Penzo contro la Salernitana (replica di Ciccio Pedone a Ricchetti) rese indolore il successivo 3-1 incassato a Brescia con il primo gol firmato da un certo Andrea Pirlo. Ultima giornata tre volte decisiva anche nel post-Zamparini. Nella B 2002/03 altra impresa di Bellotto grazie al 3-1 del 7 giugno rifilato alla Sampdoria del grande ex Walter Novellino già promossa in A: i gol di Evans Soligo, del brasiliano Eliomar Marcon e il rigore di Paolino Poggi (rete della bandiera doriana di Rabito all’89’) vanificarono il successo del Catania a Cagliari blindando il decisivo +3 sui siciliani. Dodici mesi dopo, invece, l’1-0 sulla Triestina regalato da Poggi permise di evitare la retrocessione consentendo al Venezia di Angelo Gregucci di accedere ai playout (vinti a discapito del Bari). Da ultimo è di appena un annetto fa la tripletta di Gianmarco Zigoni a Carpi, che salvò il Venezia da quella C arrivata poi allo spareggio con Salernitana ma provvidenzialmente scongiurata grazie alla mancata iscrizione del Palermo.
(M.Del.)
Domenico Meduri, Saltarin Stefano e altri 4
Condivisioni: 2
Mi piace
Commenta
Condividi

Commenti

Post popolari in questo blog

Quota 126 del Vippacco

Perchè c'erano tanti falli nella Roma antica?

Scoperto in Germania il “filo spinato” usato da Cesare contro i Galli.