Venezia FC: IL GAZZETTINO VENEZIA FURIOSO, IL DERBY COL PORDENONE E' IN BILICO

La tempesta sembrava passata, con la tribolatissima approvazione della quarantena soft. Invece era solo il preludio dell'uragano.
Il Venezia non vuole giocare stasera col Pordenone al Rocco di Trieste (ore 20.30) il derby triveneto che dovrebbe dare il là al rush finale delle ultime 10 giornate di Serie B, con i friulani stuzzicati dal sogno-Serie A e i lagunari alle prese con l'incubo-Serie C. «Non sussistono le condizioni minime per poter disputare la partita l'annuncio-shock del Venezia a 25 ore dal via La comunicazione della Lega B relativa al protocollo soft è pervenuta solamente nella tarda mattinata di oggi (ieri, ndr), tempestivamente ci siamo messi in contatto con l'Asl la quale ci ha comunicato la necessità di sottoporre il giorno della gara il gruppo squadra ai tamponi previsti dal nuovo protocollo, consentendo di trasferirsi a Trieste solamente successivamente».
TEMPI STRETTI
Una tempistica troppo stretta per il ds Fabio Lupo, scagliatosi contro Figc e Lega B. «Arriviamo alla decisione di non giocare al termine di un percorso che non ci è piaciuto assolutamente. Domenica avevamo informato Figc e Lega B che, a causa della positività al coronavirus del nostro giocatore Felicioli, in base a quanto previsto dalle norme non avremmo potuto giocare contro Pordenone, Ascoli e Livorno. Abbiamo attivato il protocollo, noi siamo stati inappuntabili e non sono certo che tutti i club di A e B abbiano fatto quello che abbiamo fatto noi. Ci assicuravano che la quarantena soft sarebbe stata una questione di ore, invece stendiamo un velo pietoso su rinvii e polemiche». Non è da escludere però del tutto una retromarcia in extremis di un Venezia che altrimenti perderebbe a tavolino. «Hanno fatto di tutto per non farci giocare, è un rischio che corriamo, sarebbe di un'ingiustizia clamorosa e faremmo ricorso». Alla notizia del possibile mancato arrivo dei lagunari il presidente friulano, Mauro Lovisa, ha tirato dritto: «Noi siamo in ritiro a Trieste e andremo in campo. Abbiamo scomodato Governo, Figc e quant'altro, ripartire è necessario. Se il Venezia non ci sarà risponderà delle sue azioni». In questo clima oggi alle 18 giocano anche il Cittadella, atteso dal fanalino Livorno, e il Chievo sul campo del Crotone.
Marco De Lazzari

VENEZIA FURIOSO: «NON SI GIOCA»
«Trattati come il Borgorosso di Alberto Sordi, non ci stiamo e contro il Pordenone non giochiamo». Questa la minaccia sbraitata ieri sera da un Venezia che, sfinito e furioso per il tira e molla sull'introduzione della quarantena soft (ufficializzata giovedì notte dal ministero della Salute e notificata solo nella mattinata di ieri alla società), si è lasciato andare a uno sfogo senza precedenti contro Federcalcio e Lega B. A 24 ore dal fischio d'inizio del derby triveneto al Rocco di Trieste (20.30), il ds Fabio Lupo ha tuonato assicurando che solo un non meglio precisato improbabile evento soprannaturale potrebbe indurre il Venezia alla retromarcia comunque da non escludere e a sfidare il Pordenone.
TEMPI STRETTI
A far traboccare il vaso della residua pazienza arancioneroverde è stata la tempistica per sottoporsi a quei tamponi ai quali, in virtù dell'attuale positività al Covid-19 del terzino Felicioli, il gruppo squadra è obbligato il giorno stesso della partita, per ricavarne la conferma della negatività di chi scenderà in campo o siederà in panchina. «La circolare ci è arrivata solo alle 11.15, a tempo massimo abbondantemente scaduto la rabbiosa ricostruzione di Lupo Non è possibile organizzarsi il giorno prima della partita, a Juve e Milan non sarebbe mai stato riservato un trattamento simile. Tempi troppo stretti, infatti non avendo trovato modo di effettuare i tamponi a Trieste, non sappiamo per ragioni di giurisdizione o altro, abbiamo dovuto rinviare la partenza della squadra (con due pullman, ndr). Ci siamo così rivolti all'Ulss 3 che ci ha comunicato con una nota ufficiale che non potevamo muoverci, in quanto i tamponi li faremo stamani nell'hotel in cui siamo in isolamento fiduciario da lunedì». Con partenza (teoricamente) al via da Mestre non prima delle 10-10.30 odierne. «Partire il giorno della gara è da calcio amatoriale e noi non lo vogliamo fare. Figc e Lega B che parlano di merito sportivo devono consentire a tutte le squadre di giocare nelle stesse condizioni. Non c'entra che giochiamo a Trieste, si ragiona in linea di principio, o si può o non si può. Non permetto a nessuno di trattare da dilettanti e senza alcun rispetto né il Venezia, nei confronti del quale sono pure recidivi dopo quanto accaduto un anno fa prima dei playout, né il sottoscritto che da 40 anni è un professionista serio e preparato a testa altissima». L'avvocato Fabio Lupo nel suo sfogo attacca duro. «Il Venezia non si fa fregare, adesso decidiamo noi se e quando giocare, dopo che Figc e Lega B ci hanno consigliato di leggere i giornali per capire come comportarci perché più o meno è come scrivono. Assurdo. Inaccettabile. Se abbiamo chiesto il rinvio? No, vediamo se e cosa ci proporranno. Devono risolvere un problema che hanno creato loro con l'approssimazione con cui gestiscono il calcio, e il Covid-19 l'ha solo rimarcata, non causata. Se ci aspettiamo il rinvio dalla Lega B? Credo sia difficile. Perdere a tavolino è un rischio che corriamo, sarebbe la concretizzazione di un'ingiustizia clamorosa, ma in quel caso sarà il Venezia a dare il via ai tanto temuti ricorsi».
Marco De Lazzari

Lezzerini e Modolo gli amuleti di Dionisi
A ben 105 giorni dal brutto 1-3 del Penzo col Crotone, il Venezia, se riuscirà a raggiungere Trieste in tempo, ritroverà il Pordenone. Un faccia a faccia saltato il 16 marzo, in virtù della sospensione a tempo indeterminato imposta 5 giorni prima dall'emergenza-coronavirus. Mister Alessio Dionisi ha convocato 23 giocatori, depennando gli acciaccati Cremonesi, Senesi e gli ex Suciu e Monachello oltre a Felicioli, ma rientrano in compenso il portiere Lezzerini, i difensori Modolo, Ceccaroni, Riccardi e la punta Montalto. Nel 4-3-1-2 discreta abbondanza in tutti reparti, tra i pali torna dunque Lezzerini per Pomini, nel quartetto arretrato a destra più Fiordaliso che Lakicevic, al centro con capitan Modolo ballottaggio Casale-Marino senza scordare Ceccaroni, il quale però è più probabile come eventuale alternativa a Molinaro. In cabina di regìa come sempre Fiordilino, affiancato da un Firenze chiamato a scuotersi e a mostrare il suo lato migliore, mentre la terza maglia se la giocano Maleh, Lollo e Caligara, senza dimenticare affatto l'argentino Zuculini uscito però da tempo dalle scelte di Dionisi. Il tridente offensivo pare invece scontato, Aramu alle spalle di Longo-Capello, ma con Zigoni sicuro quantomeno di subentrare anche alla luce della nuova possibilità di effettuare d'ora in poi cinque sostituzioni (in tre finestre temporali) al posto delle tre tradizionali.
L'AVVERSARIO
Prima dello stop forzato il Pordenone battendo 2-1 la Juve Stabia tra i due colpacci a Empoli (1-0) e Cittadella (2-0), risalendo di forza al 4. posto. L'ambizione del patron Mauro Lovisa è di inseguire fino in fondo la Serie A, un sogno che spetta a mister Attilio Tesser provare a realizzare. «C'è grande felicità perché abbiamo la possibilità di tornare al nostro lavoro e di finire il campionato le parole alla vigilia dell'ex tecnico delle giovanili arancioneroverdi tra il 1996 e il 2001 Il caso del Venezia non ha condizionato il nostro lavoro, sono 45 giorni che ci alleniamo e non vediamo l'ora di scendere in campo, pur con tante incognite». Sfrattato dall'Udinese dalla Dacia Arena, il Pordenone ha trovato accoglienza al Rocco dalla Triestina ma non dai suoi tifosi, visto che gli ultras alabardati hanno annunciato per le ore 19 una manifestazione di dissenso per il prestito dello stadio. «La squadra darà il meglio di sé, siamo consapevoli che sono 10 partite decisive e il cambio di stadio non dovrà influire raccomanda Tesser Il Venezia? Affronta le gare tatticamente in modo simile a noi, abbiamo grandissimo rispetto ma dobbiamo pensare esclusivamente a noi». (m.del.)

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