Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia serve la spallata -

Ha la ghiotta occasione di compiere un altro scatto-salvezza il Venezia, rinvigorito nel morale e nella classifica di Serie B dal vitale 2-1 sull'Ascoli. Stasera (stadio Picchi ore 21) è il Livorno, ultimissimo con appena 21 punti in 30 giornate, ad attendere un team arancioneroverde che venerdì balzando a quota 36 è uscito dalla zona rossa, salendo a +3 sui playout e restando a +6 sulla retrocessione diretta che oltre ai toscani coinvolge le comunque altrettanto vive Cosenza e Trapani.
Un Venezia ripartito dopo la sosta con 4 punti, al termine però di prestazioni piuttosto differenti e che fanno tenere le antenne ben alzate al tecnico Alessio Dionisi. «Col Pordenone abbiamo pareggiato 0-0 (con un rigore fallito da Aramu, ndr) facendo meglio, mentre con l'Ascoli la franca ammissione del 40enne senese abbiamo vinto ma potevamo fare di più e mi dispiace dirlo dopo tre punti sicuramente pesanti per avvicinarci alla quota salvezza. Per me non è cambiato niente, mi auguro invece cambi qualcosa in positivo nella testa dei ragazzi e all'esterno, perché dobbiamo giocarcele tutte e arrivare in fondo con quella salvezza che per il Venezia sarebbe come vincere il campionato».
INSIDIE
Quali le insidie della trasferta all'Ardenza? «Innanzitutto bisogna recuperare energie mentali e fisiche, il che non è facile, ma mi girerebbero le scatole se la partita non ce la giocassimo tutta come contro l'Ascoli. Il Livorno lo danno già per retrocesso, invece è una squadra che crea sempre tanto e ci ricordiamo la gara di andata, quando all'ultimo secondo avevamo rischiato di subire il pareggio».
Sulla carta il Venezia parte favorito. «Per la classifica sì, ma cadremmo in un grandissimo errore se realmente non capissimo di dovercela sudare per 90'. Il Livorno gioca in casa e ha buone individualità nell'uno contro uno, nemmeno questa sarà una partita facile. Dobbiamo dimostrare maggiore maturità per trovare quel pizzico di continuità che è una cosa difficile per le squadre importanti, per noi ancora di più».
Sul piano tecnico quali gli aspetti da migliorare o da evitare? «Ahimè non siamo bravi quando andiamo avanti nel punteggio, venerdì ci siamo riusciti presto dopo 8' e avrebbe dovuto essere un vantaggio contro un Ascoli costretto a recuperare. Invece abbiamo faticato troppo. Subìto l'1-1 ci stiamo spaventati ed è stato più un demerito nostro, che non per meriti di un avversario pur forte per individualità e struttura fisica».
«Ai miei ragazzi rivolgo un plauso prosegue Dionisi perché stanno lavorando duramente per migliorare, non hanno mai mollato neanche un giorno in questo periodo e sono felicissimo per la vittoria ritrovata che mi auguro ci dia slancio. Ma se non miglioriamo in certe situazioni sarà dura, noi dobbiamo mantenere la nostra idea di gioco, però non dimentichiamoci che i nostri giocatori sono anche molto giovani».
Nelle ultime due settimane Modolo e compagni hanno vissuto lontano dalle famiglie blindati all'Hotel Ambasciatori di Mestre, dal quale sono usciti solo per gli allenamenti al Taliercio e per le due partite. Compresi quelli sostenuti prima delle due gare finora disputate, come imposto dalla tanto attesa e discussa quarantena soft varata dieci giorni fa, tutto il Venezia ha sostenuto complessivamente ben 13 giri di tamponi.
Ieri dopo la seduta mattutina al Taliercio la squadra è partita per Livorno scendendo in Toscana in treno e pullman, dopo la gara rimarrà a Firenze e domattina (effettuando altri tamponi in loco) si allenerà al Centro Tecnico Federale di Coverciano, preparando poi nel tardo pomeriggio di mercoledì e giovedì a Mestre la sfida di venerdì sera al Penzo contro l'Empoli (ore 21 sempre a porte chiuse).
Marco De Lazzari

Dionisi oggi dovrà fare a meno di Caligara e Aramu
A quarantena conclusa il Venezia non è più obbligato a sottoporsi ai tamponi nella mattinata della partita, come successo pre Pordenone e Ascoli con conferma della negatività del gruppo squadra.
Mister Dionisi deve fare a meno dello squalificato Caligara ma soprattutto del suo miglior marcatore Aramu, autore del momentaneo 1-0 nel successo di venerdì contro i marchigiani, ma toccato duro da Brlek e costretto ad uscire zoppicante a metà primo tempo. Proprio Aramu, peraltro, all'andata da ex aveva consegnato al Venezia tre punti soffertissimi contro il Livorno. Stasera sulla trequarti pare scontato l'impiego dal 1' Firenze, subentratogli già al Penzo e autore su punizione dal limite della rete della vittoria. Davanti a Firenze probabile conferma per Longo, mentre un Capello impreciso potrebbe lasciare spazio a Zigoni per una coppia più fisica da opporre ai prestanti difensori amaranto. Tra le punte sempre out Senesi, in panchina si rivede Monachello con un Montalto in cerca di una chance che non gli arriva dal 26 gennaio, dall'1-1 casalingo col Trapani che rimane l'ultima vera apparizione anche di Zuculini.
L'argentino contende a Lollo e Vacca l'unica maglia incerta di un centrocampo nel quale Fiordilino e Maleh sembrano intoccabili. La variabile stanchezza potrebbe incidere anche in difesa, dove Modolo dovrebbe rientrare dal 1' al posto di un Ceccaroni che slitterebbe a sinistra per far rifiatare Molinaro.
I PRECEDENTI
Occorre scendere in Serie C1 e tornare indietro a più di 31 anni fa, per ritrovare un successo lagunare all'Ardenza. In comune con il match del 12 marzo 1989 rimangono per la verità solo i colori, amaranto per i padroni di casa e arancioneroverde per gli ospiti, mentre a non essere più in voga sono le denominazioni sociali di allora. In quell'occasione, infatti, il VeneziaMestre piegò la Pro Livorno con un gol al 32' di Raffaele Solimeno, fondamentale nel percorso-salvezza del team che in partenza era stato affidato ad Aldo Cerantola, esonerato dopo i 4 ko iniziali a favore dell'espertissimo Gibì Fabbri. Per scovare un altro blitz a Livorno bisogna scivolare addirittura alle Serie B 65/66, quando i neroverdi allenati da Armando Segato passarono sempre per 1-0 grazie alla rete di Lucio Bertogna salendo poi in A come primi classificati davanti a Lecco e Mantova. Sempre tra i cadetti negli anni più recenti il Venezia 2002/03 di Gianfranco Bellotto perse al Picchi per 2-1 (inutile rete al 93' di Maurizio Rossi dopo l'uno-due Fanucci-Protti), mentre nella stagione seguente con Angelo Gregucci al timone finì a reti bianche. Nel campionato scorso boccone amaro il 24 febbraio 2019 con Domizzi e compagni battuti 1-0 da Raicevic al 92', ko che accelerò l'esonero di Walter Zenga giunto una settimana dopo in seguito ai ko col Perugia al Penzo e a Verona. (M.Del.)

Toscani disperati:
«Situazione disastrosa»

Classifica alla mano è in tutto e per tutto un’impresa disperata quella di un Livorno che, solo per acciuffare i playout, deve recuperare 11 punti nelle restanti 8 giornate. Tuttavia venerdì sbancando per 3-2 il Menti di Castellammare – rete al 94’ del difensore sloveno Boben – gli amaranto hanno dato un segnale di vitalità quasi inatteso, visto che la vittoria mancava
addirittura da 18 giornate (5 pareggi e 13 ko) guarda caso proprio dal 2-1 del 2 novembre sulla stessa Juve Stabia. Conquistati i primi tre punti della sua breve gestione, iniziata perdendo al Picchi 2-0 col Cittadella, stasera il tecnico Antonio Filippini non sarà a bordo campo per squalifica (il suo vice è David Balleri, ex terzino di Padova e Parma), ma chiaramente stimolerà i suoi a credere nella missione impossibile di disputare un finale arrembante in una stagione disgraziata, come testimoniato anche dal viavai Breda-Tramezzani-Breda in panchina. Peraltro il Livorno, prima dei tre alla Juve Stabia,
non segnava da 220’: contro il Venezia squalificato Porcino,
come esterno dovrebbe strappare una maglia l’ex lagunare
Marsura, da capire su quale fascia del 3-5-2 e se Mazzeo la
spunterà in avanti con Marras. «Sappiamo che la situazione è
difficile e disastrosa, ma dobbiamo avere il giusto atteggiamento e il carattere combattivo degli scaricatori di porto livornesi – la grinta di mister Filippini – Noi dobbiamo allenarci con la fame, a Castellammare abbiamo avuto la riprova che quando in allenamento vuoi battagliare i risultati arrivano». «La Juve Stabia era più forte, abbiamo fatto una bella prestazione e ci riproveremo col Venezia – gli fa eco Matjia Boben – L’arrivo di Filippini ci ha dato tanta forza e con questa andiamo su ogni pallone. Ancora non è finita, siamo vivi, l’abbiamo dimostrato». (M.Del.)

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