Venezia FC: Il Gazzettino - Stop alle retrocessioni -

Troppo rischioso per la salute far ripartire la Serie B, urge lo stop definitivo senza retrocessioni né promozioni. Con questa coraggiosa proposta, illustrata ieri in video conference dalla sua quarantena newyorkese, il presidente Duncan Niederauer fa entrare il Venezia a gamba tesa nell'acceso favorevoli o contrari? a quella ripartenza del calcio che, a suo dire, è verosimile solo in Serie A.
«Ci rivolgeremo a tutte le istituzioni calcistiche spiega Niederauer proponendo di concentrarci sul tentativo di permettere alla Serie A di arrivare a termine e, per questa stagione, di non giocare negli altri campionati. Il motivo? Per strutture e possibilità di sostenere i costi solo i 20 club della massima categoria potrebbero gestire la ripresa, a differenza delle altre 80 società italiane». E i verdetti sportivi?
«Se Figc, Governo e sanitari fossero d'accordo la A dovrebbe cercare di arrivare in fondo, ma se ciò non fosse possibile non dovrebbero esserci retrocessioni e nemmeno promozioni dalla B o retrocessioni in C. Chi lo dice al Benevento che è a +20 sul Crotone? I campani meritano di salire e sarebbero molto danneggiati, quindi per rendere la situazione più accettabile si potrebbe o portare i punti di quest'anno nella prossima stagione, o risarcirli economicamente utilizzando parte dei proventi del paracadute che spetterebbe alle retrocesse dalla A».
Lo ritiene culturalmente fattibile in Italia?
«Credo siano soluzioni ragionevoli, la cosa più importante è la salute da salvaguardare. Una sfida molto dura per tutti i paesi e per tutti gli sport professionistici, del resto non ci sono metri di paragone data la situazione nuova per tutti. Il compromesso può essere provare a far finire la A per poi cercare di capire il da farsi nelle altre leghe». Lo stravolgimento economico sarà profondo.
PREVISIONI
«Difficile fare previsioni sul fronte sponsor e diritti televisivi, molte cose cambieranno nel mondo del calcio. Per tutti le presenze allo stadio saranno inferiori, sponsorizzazioni all'interno dell'impianto più basse, in compenso ci saranno più benefici per le tivù perché gli sportivi vorranno tornare ad assecondare la loro passione».
Come riferito dal Gazzettino la scorsa settimana, la proprietà statunitense del Venezia ha avviato da qualche tempo dei contatti con una cordata milanese che potrebbe esser coinvolta nei prossimi mesi. «A gennaio abbiamo stabilizzato il piano economico-finanziario, ciò che stiamo vivendo non se l'aspettava nessuno e ci complicherà un po' le cose, però voglio rassicurare i tifosi. In tanti lavoriamo ogni giorno per garantire il futuro del Venezia, col ds Lupo anche per allestire la rosa competitiva per il prossimo anno.
La gente non pensi che non abbiamo a cuore il Venezia solo perché non ci vede fisicamente». Capitolo nuovo stadio? «Complicato rispondere oggi, abbiamo un buon progetto che però è di medio-lungo termine, direi 3-5 anni per realizzarlo. Come ho già detto sarebbe importante trovare un buon partner magari nell'arco di quest'anno». Tornando alla stretta attualità: e se invece doveste riprendere allenamenti e partite per finire la B 2019/20 e salvarvi sul campo? «C'è molto nervosismo rispetto a questo argomento, avendo avuto Vacca colpito dal Covid-19 abbiamo toccato con mano le difficoltà anche a livello umano. Se ripartissimo e qualcuno si contagiasse? Non può essere una responsabilità del club se tu mi obblighi a tornare in campo. Per non parlare dell'idea di far giocare le squadre del nord al sud, senza tifosi e lontano da casa, sarebbe assolutamente ingiusto».
Marco De Lazzari

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