Venezia FC: Il Gazzettino - Riapre la fabbrica dei gol -

Qualcosa si muove. Qualche lucchetto si è  aperto lasciando spazio all'ottimismo. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, fa entrare il Paese nella Fase 2 e dà il via libera agli allenamenti degli sportivi professionisti dal 4 maggio, ma solo per le discipline individuali (distanza sicurezza 2 metri, che scende a uno per le semplici attività motorie). «Per gli sport di squadra - ha detto Conte nella conferenza stampa - il via libera sarà per il 18 maggio. Ripresa del calcio? Quando saranno garantite tutte le misure di massima sicurezza saremo i primi a gioire per il ritorno in campo dei nostri beniamini». 
Se non ci saranno ulteriori intoppi, per giugno (diciamo intorno al 10-14) si potrà rimettere la palla al centro in stadi rigorosamente a porte chiuse. Per assegnare lo scudetto e stabilire le tre retrocessioni servono ancora 124 partite, a questo punto la Figc punterà a farle giocare tutte con 3 o 4 turni infrasettimanali con chiusura il 2 agosto (come già deliberato). Piano B, in caso di nuovi slittamenti, i play off. Via Allegri sarà in grado di dare alla Uefa una risposta definitiva entro il 25, come chiesto da Nyon in una lettera spedita alle 55 federazioni. La fabbrica dei gol tira su la saracinesca calata il 9 marzo scorso, dopo Sassuolo-Brescia 3-0 con i gol di Ciccio Caputo. Hanno avuto effetto le pressioni che l'esecutivo ha ricevuto dal mondo del calcio, spaventato dalla prospettiva di dover alzare bandiera bianca e di sprofondare in un baratro economico dalle conseguenze catastrofiche. Tornando in campo Sky e Dazn trasmetteranno (e pagheranno come da contratto) le partite. Resta in piedi l'idea, sostenuta dal ministro dello Sport Spadafora, di poterne mandare qualcuna in chiaro cambiando, però, la legge Melandri.
LOCOMOTIVA TEDESCA
Italia che spera di seguire a ruota la Germania, candidata ad essere la prima a rimettere piede in campo il 9 maggio. Giovedì è atteso il pollice in su della Merkel alla quale la Bundesliga ha fatto pervenire il suo protocollo di comportamenti che saranno seguiti per svolgere l'attività in sicurezza. «Il rischio zero non esiste», ammoniscono gli stessi dirigenti tedeschi, «ma siamo pronti ad assumerci un rischio accettabile». Mentre il presidente onorario del Bayern, Uli Hoeness, ci va cauto «non rischiamo anche una sola vita umana per la fretta di riprendere»; il patron del Borussia Dortmund Hans Joachim Watzke, è caustico: «Se non giochiamo l'intera Bundesliga sarà prosciugata». L'obiezione principe, che viene avanzata anche al protocollo preparato dalla Figc, è: cosa succederà se ripreso il campionato ci dovesse essere un nuovo caso di positività? La Bundesliga non ha dubbi: «Se qualcuno risulta positivo, non è necessario che l'intera squadra entri automaticamente in quarantena. 
Tuttavia - si legge nel documento -, il giocatore infetto deve auto-isolarsi dalla sua famiglia e dai compagni di squadra per 14 giorni dall'inizio dei sintomi. Dovranno anche stare in stanze diverse dai membri della famiglia, dormire in letti separati e indossare una mascherina. Il medico del club verrà informato e le informazioni verranno inviate alla Lega. Il giocatore sarà mantenuto anonimo e non segnalato alla stampa. Il ritorno al lavoro deve essere concordato dal club». La questione, per la serie A, rischia di essere complicata dalla norma contenuta nel decreto Cura Italia che equipara il contagio avuto sul posto di lavoro o anche in itinere come causa di servizio e, quindi, apre scenari di richieste di risarcimento danni anche in sede penale nei confronti dei club.
SPAGNA INDECISA
La Germania, insomma, si propone come locomotiva dell'Europa anche nell'industria calcistica. In Inghilterra si va per ora in ordine sparso. L'Arsenal ha fatto sapere che oggi riaprirà il suo centro sportivo per far allenare i suoi giocatori. La sola Olanda, per ora, ha gettato la spugna dichiarando chiusa la stagione senza vinti né vincitori. Il Belgio, il primo a paventare lo scudetto assegnato d'ufficio al Bruges, sembra essere tornato indietro e ha annunciato di voler prendere una decisione il prossimo 4 maggio. La Spagna ci va con i piedi di piombo col ministro dello Sport Salvator Illa che ieri ha detto di ritenere «imprudente» un ritorno in campo. «Non posso dire adesso se il calcio professionistico potrà riprendere la sua attività prima dell'estate» ha aggiunto l'esponente del governo. Ancora da approvare il progetto della Liga che intende testare tutti i giocatori per riprendere gli allenamenti e poi le partite, ferme dal 12 marzo. Il lockdown stabilito da Madrid sarà in vigore fino al 9 maggio.
Romolo Buffoni
«IL RISCHIO E' UN ESTATE DI RICORSI»
La Serie B non ha gli stessi mezzi della Serie A, economici, strutturali e organizzativi per convivere col Covid-19. Una preoccupazione condivisa da altre società cadette ma solo Duncan Niederauer, dal 18 febbraio presidente del Venezia al posto di Joe Tacopina, si è finora esposto proponendo pubblicamente e per vie istituzionali alla governance del calcio di concentrarsi sul salvataggio del solo massimo campionato.
«Se si decidesse di cancellare il resto della stagione in B e in C io penso saremmo in grado di trovare una soluzione che soddisfi la maggior parte dei club l'ottimismo dell'ex amministratore delegato della borsa newyorkese di Wall Street Qualora Federcalcio, governo e sanitari fossero d'accordo la Serie A dovrebbe cercare di terminare la stagione, se invece ciò non fosse possibile allora non dovrebbero esserci retrocessioni e, di conseguenza, non ci sarebbero nemmeno promozioni o retrocessioni in Serie B».
Niederauer ha espresso e argomentato le molte perplessità del Venezia.
«Se verrà presa la decisione di portare a termine il campionato in tutte le leghe, dobbiamo sperare di essere preparati a fronteggiare tutte le problematiche che inevitabilmente insorgeranno. Ma dubito fortemente che la maggior parte dei club di Serie B e Serie C siano pronti a seguire i protocolli indicati vista anche la mancanza di personale medico dedicato. Siamo consapevoli del fatto che i leader dell'industria calcistica in Italia oggi si trovino a dover prendere decisioni molto complicate, alle quali non esistono risposte facili.
Da parte nostra come Venezia Fc possiamo solo dare il nostro contributo nella speranza che le idee proposte possano essere utili». Evitando qualsiasi forma di tira e molla altri sport hanno da tempo rinunciato a portare a termine i tornei nazionali.
CANCELLAZIONI
«Rugby e basket in Italia, e altri campionati di calcio in Europa, hanno già deciso di cancellare la stagione in corso per concentrarsi su quella del 2020/21, il che mi sembra la soluzione più ragionevole alla luce delle informazioni che abbiamo oggi. Possiamo solo sperare che nei prossimi giorni venga presa una decisione al riguardo anche in Italia ribadisce l'auspicio di uno stop definitivo dal momento che il tempo a nostra disposizione sta terminando».
In questo caso però il rischio di un'estate nei tribunali diventerebbe una certezza.
«Questo non è il momento di minacciare azioni legali o di dare priorità alle frustrazioni individuali, visti i rischi per la salute che tutti dovremmo affrontare qualora la stagione riprendesse prematuramente. È evidente che ogni eventuale negoziazione per avere successo dovrebbe essere mediata dalla Federazione, in modo da evitare gli innumerevoli ricorsi legali che minaccerebbero la regolarità della prossima annata». Il Venezia è chiaramente un soggetto del tutto coinvolto in tali scenari, essendo quint'ultimo invischiato nella lotta per non retrocedere quando in calendario sono rimaste 10 partite più playout. L'ostacolo più duro sembra però far accettare una sospensione della B alla super capolista Benevento e a Crotone, Frosinone e Pordenone in lotta per la A.
«Si potrebbero adottare delle misure di risarcimento per rendere la situazione più accettabile. La prima cosa che si potrebbe fare è trasferire i punti conquistati da ogni club in questa stagione, nella prossima, il che darebbe la possibilità a chi era davanti fino allo stop di ripartire da una posizione avvantaggiata. Oppure il paracadute che normalmente andrebbe ai club retrocessi dalla A in questo caso sarebbe destinato a quelli non promossi dalla B. Si possono fare altre ipotesi per promuovere tre squadre dalla Serie B alla Serie A qualora quest'ultima finisca la stagione, ma nessun club, di nessuna divisione che non concluda la stagione deve essere retrocesso».
Marco De Lazzari
Gravina: «Troppe polemiche attorno al mondo del calcio»
A più di due mesi dall'ultima vittoria in Serie B, con il 2-1 del 22 febbraio a Pisa, il Venezia ha ritrovato il sorriso 48 ore fa grazie all'esito degli ultimi due tamponi ai quali si è sottoposto Antonio Junior Vacca.
Il centrocampista arancioneroverde è risultato infatti finalmente negativo al Covid-19, virus diagnosticatogli il 6 aprile dopo aver accusato i primi sintomi il 13 marzo all'indomani di quella che rimane l'ultima seduta di allenamento diretta al Taliercio dal tecnico Alessio Dionisi.
Come tutte le altre squadre anche Modolo e compagni sono in attesa di delucidazioni circa la ripresa della preparazione, visto che il prossimo 4 maggio scadrà il divieto imposto a metà aprile dal Governo e recepito dalla Federcalcio.
E a proposito della Figc il presidente Gabriele Gravina, dopo aver annunciato il posticipo dal 30 giugno al 2 agosto per portare a termine i campionati professionisti 2019/20, ha dichiarato con tono piccato: «Il mondo del calcio sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 20/21.
Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento». L'obiettivo del numero uno federale «è tornare a giocare in sicurezza, perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato. Sarà mia cura inviare al Coni il protocollo che abbiamo realizzato, siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col Ministro per lo Sport, ma anche con quelli della Salute e dell'Economia e delle Finanze, ai quali abbiamo prospettato tutte le misure necessarie.
Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati». (M.Del.)

Commenti

Post popolari in questo blog

Quota 126 del Vippacco

Perchè c'erano tanti falli nella Roma antica?

Scoperto in Germania il “filo spinato” usato da Cesare contro i Galli.