Venezia FC: Corriere Veneto - Venezia pronto ai blocchi, tra certezze e punti dolenti -
In
attesa di una possibile ripartenza Dionisi studia le ultime dieci
giornate
Se
nella stanza dei bottoni c’è una forte perplessità sul fatto di
riuscire a concludere il campionato, allo stesso modo Alessio Dionisi
ha il compito di tenere alta l’attenzione del suo Venezia in vista
di una possibile ripartenza.
Con
dieci giornate al termine, punti deboli e punti di forza della
squadra sono sotto gli occhi di tutti, allenatore ovviamente
compreso. La difesa è il reparto che ha sofferto maggiormente nei
singoli più che nei numeri. La coppia centrale Modolo-Cremonesi è
stata quella utilizzata maggiormente, ma con esiti alterni.
Il
neocapitano ha risentito in alcuni frangenti dell’assenza accanto a
lui di Maurizio Domizzi, ritiratosi per fine attività nel giugno
scorso. La sensazione è che sia mancato un vero leader e che Modolo,
comunque molto stimato dal gruppo e dallo staff tecnico, renda al
meglio con un compagno di reparto dalla personalità trainante.
Stesso discorso per Cremonesi, mentre Casale si è ritagliato uno
spazio importante dimostrando anche personalità in momenti delicati
della stagione.
Molto buono il girone di andata di Fiordaliso,
preferito per diverso tempo a Lakicevic. Nel corso del girone di
ritorno il difensore scuola Torino ha avuto invece una frenata
controllata, determinando il temporaneo rilancio del suo compagno di
reparto.
A
sinistra si sono alternati Felicioli (discreto prima
dell’infortunio), Ceccaroni, Molinaro e persino Maleh. Il ruolo è
sembrato quello più scoperto, principalmente non per ragioni
tecniche ma per i continui guai fisici dei suoi interpreti. In porta
bene Lezzerini: pochi i passaggi a vuoto e tante le parate decisive
che hanno attirato le attenzioni di Genoa e Torino. Sono mancati
soprattutto i gol del centrocampo. Zero reti, infatti, fra Lollo,
Fiordilino, Suciu, Maleh, Zuculini, Firenze, Vacca e Gavioli, l’unico
gol messo a segno è stato quello di Caligara, nell’ultima partita
giocata prima dello stop contro il Crotone.
La delusione più grande
è stata probabilmente Lollo, arrivato a titolo definitivo
dall’Empoli con un pedigree di razza non sempre rispettato in
pieno. Ci si aspettava sicuramente di più da lui soprattutto come
contributo fattivo alla manovra offensiva. Bene Fiordilino, a fasi
alterne Maleh, in evidente calo nel girone di ritorno Zuculini, bene
Vacca quando è stato impiegato. Gli infortuni, tuttavia, hanno
penalizzato non poco l’ex Parma.
Infine
l’attacco. Reparto criticatissimo che ha trovato in Mattia Aramu,
schierato nel ruolo di trequartista, ma anche da seconda punta, con 7
gol e 5 assist al suo attivo, la sua punta di diamante. Molto bene
anche Samuele Longo, che si è conquistato molto in fretta una maglia
da titolare, mentre i problemi fisici ai tendini hanno condizionato
molto Gianmarco Zigoni. Il protagonista assoluto della fase finale
della scorsa stagione (come dimenticare la tripletta della vittoria
in rimonta a Carpi che portò il Venezia ai playout) è stato
impiegato pochissimo da Dionisi, che ha ricevuto tuttavia in cambio
un gol pesantissimo ad Ascoli in un momento chiave della stagione.
Chi ha finora tradito le attese è stato sicuramente Montalto, autore
di un solo gol a Cosenza su rigore e per il resto mai veramente
capace di trascinare la squadra come ai tempi di Terni. Sotto la
sufficienza anche Monachello, più che discreta invece la stagione di
Alessandro Capello, che si è difeso bene con cinque reti e cinque
assist giocando da seconda punta, da trequartista e all’occorrenza
pure da mezzala offensiva. La ripresa, se ripresa ci sarà, sarà il
banco di prova per tutti.
Dimitri
Canello
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