Venezia FC: Corriere del Veneto - Lupo: "La ripartenza? Io la vedo molto difficile"

Tornare a giocare, riprendere i campionati e concluderli. L’imperativo categorico della Figc, attivissima nel tentativo di tenere in vita l’industria del calcio italiano che dà lavoro a decine di migliaia di persone, si scontra con la ovvia necessità di garantire normative di sicurezza adeguate ai tempi difficili in cui si sta vivendo. L’emergenza coronavirus attende di capire quale sarà la risposta della serie B, una categoria che per ora vive all’ombra della serie A e che, nelle idee del presidente federale Gabriele Gravina, dovrebbe seguire la sorella maggiore in ordine cronologico quando si tratterà di tornare in campo. Il Venezia, per ora, è scettico sul fatto di poter concludere la stagione. «Ritengo la riapertura molto difficile — spiega il direttore sportivo Fabio Lupo — e la cosa che mi preme dire è la seguente. La mia posizione è che ci vorrebbe rispetto anche per le centinaia di morti con cui ogni giorno ci troviamo ad avere a che fare, ma non per questo mi va di essere etichettato come un “nemico” del calcio. Esiste un problema etico che va tenuto in considerazione e ci sono semplicemente posizioni diverse. C’è chi vuole ripartire e chi invece la pensa diversamente. Spero di poter essere rispettato per questa mia convinzione». Quando si entra nel dettaglio, Lupo motiva la sua posizione: «Non ci sono soltanto gli allenamenti — spiega — a un certo punto bisognerà arrivare anche a scendere in campo per giocare una partita. La mia domanda è: si possono mantenere le condizioni di sicurezza per gli atleti che scendono in campo? Poi ci sono tante persone che lavorano ai catering, in albergo, nelle strutture che ospiterebbero la prima fase. Anche in quel caso, siamo sicuri di poter garantire la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti?». Il percorso, come si può facilmente intuire, è lastricato di ostacoli soprattutto per le categorie inferiori rispetto alla serie A. «Bisogna anche capire se i costi siano sostenibili — chiosa Lupo — ma non è certo l’unico problema. Penso alle società che dovrebbero mettere a norma pure gli spogliatoi, a differenza nostra che potremmo usare quelli della Primavera. Distano un centinaio di metri rispetto a quelli della prima squadra. Già prima dello stop stavamo orientandoci verso questa direzione». Dulcis in fundo, il problema degli stipendi. Negli ultimi giorni sono cominciati i dialoghi preliminari fra il club e la rosa per cercare di arrivare a un accordo. «Già il fatto che il gruppo abbia aperto alla discussione è un segnale importantissimo — chiude Lupo — così come lo è l’atteggiamento della proprietà molto propositivo. Io credo che, con la buona volontà di tutti i soggetti in campo, si riuscirà ad arrivare a un accordo che soddisfi tutti. Perché tutti siamo chiamati a fare sacrifici in questo momento, ora è cambiato il contesto generale in cui ci si muove».
Dimitri Canello

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