Venezia FC:Il Gazzettino - Il virus svuota il Penzo -

Passi pure il porte chiuse purché sia finalmente vittoria. In un Penzo deserto per l'allarme-caos dovuto al coronavirus, il Venezia oggi (ore 15) ha un'altra chance per riassaporare il piacere dimenticato dei tre punti casalinghi. Il team arancioneroverde, che non vince due partite di fila dal maggio 2018 (2-0 a Vercelli e 2-1 sul Foggia), può riprovarci facendo leva sul bel successo di una settimana fa a Pisa, un 2-1 in rimonta firmato Aramu-Longo grazie al quale dopo 9 giornate è uscito dalla zona rossa, sorpassando i toscani e inaugurando al meglio la presidenza di Duncan Niederauer. L'odierno secondo scontro diretto consecutivo può avere dunque un valore enorme, poiché il Venezia battendo il Cosenza volerebbe a +11 sui calabresi (terz'ultimi) e sulla retrocessione diretta in Serie C. «Una partita importante che vale tanto la inquadra il tecnico Alessio Dionisi Vincerla varrebbe doppio perché finora, dopo un successo esterno, non siamo mai stati bravi caratterialmente per ripeterci in casa. Una gara che non deciderà nulla perché poi ne mancheranno altre 12, però potrebbero aprirsi prospettive interessanti». Una fase clou per una Serie B che sembrerebbe intravedere il ritorno alla normalità. Infatti al momento la prevendita per Salernitata-Venezia di martedì prossimo all'Arechi (3 marzo ore 21) è aperta anche ai tifosi arancioneroverdi, le cui speranze di tornare tra una settimana al Penzo per la sfida col Crotone (ore 15) non sono forse così mal riposte. «Veniamo da una settimana da noi vissuta quasi come sempre, giustamente si deve sensibilizzare la gente ma non spaventarla. Io credo che il problema Coronavirus sia molto circoscritto e meno grave di quanto non appaia sui media. Senz'altro certe decisioni sono state prese a fin di bene, giocheremo a porte chiuse e ci dispiace per i tifosi». Sensazioni che Dionisi aveva provato da giocatore con la maglia della Tritium contro il Casale. «Giocammo senza pubblico perché lo stadio non era a norma per la C, ad altri dei miei ragazzi è capitato. Nel silenzio si sentiranno le nostre voci, potrebbe sembrare un allenamento ma non sarà così, dovremo essere ancor più bravi a concentrarci senza disperdere energie. Sarà strano ma non bisogna pensarci, le condizioni saranno uguali per tutte e due le squadre». A Sant'Elena si affrontano due delle uniche tre squadre col Cittadella (sulle 20 cadette) che hanno conquistato finora più punti in trasferta che in casa. Il Venezia in particolare, che non vince dall'1-0 sul Livorno del 9 novembre, è la peggior squadra della B tra le mura amiche. Etichetta fastidiosa e da cancellare in fretta, per dar un valore ancora più elevato all'ottimo trend tenuto in esterna (ben 21 degli attuali 31 punti sommati in 25 giornate). «Il Cosenza ha valori e qualità individuali che, se in giornata, possono mettere in difficoltà chiunque per come sfruttano gli errori altrui. Vogliamo sia la volta buona, vincere passerà anche da quanto lo vorremo e non solo da ciò che faremo. Perché pure il 2-1 di Pisa è nato con questi presupposti e ci siamo adeguati bene a come la partita si è svolta».
Marco De Lazzari
La sfida dell'ex, Fiordilino guida il centrocampo
Rabberciato e obbligato in difesa, con gerarchie ormai solide e ben definite a centrocampo e in attacco. Si presenterà così il Venezia che, ieri pomeriggio, ha svolto sul prato del Penzo la rifinitura e le ultime prove generali anti-Cosenza. La vittoria di Pisa ha consentito di consolidare alcune certezze e di scoprire nell'emergenza nuove frecce da scoccare. Soprattutto in un reparto arretrato a dir poco inedito come quello visto all'Arena Garibaldi e che oggi complici le molte assenze avrà l'opportunità di confermarsi in positivo. Fuori il portiere Lezzerini più i centrali Modolo e Cremonesi (mentre Casale è appena rientrato in gruppo assieme a un Felicioli ko proprio a Cosenza il 5 ottobre), tra i pali ci sarà Pomini, con in mezzo Riccardi-Ceccaroni (quest'ultimo però si è allenato poco potrebbe toccare a Marino o Fiordaliso), a destra Lakicevic e Molinaro, fascia di capitano al braccio, sulla sinistra. A centrocampo regìa affidata all'unico ex della sfida Fiordilino (34 presenze in rossoblù nella Serie C 2015/16 chiusa al 5. posto), come mezzala sinistra Maleh sembra pressoché insostituibile mentre a destra mister Dionisi ha davvero l'imbarazzo della scelta. A Pisa un Caligara schierato a sorpresa ha disputato probabilmente la sua miglior prova in arancioneroverde, tuttavia Firenze rientra dalla squalifica e parrebbe favorito anche su Lollo e su uno Zuculini che ha perso il posto da titolare. In avanti, infine, il terzetto Aramu-Capello-Longo nelle ultime uscite, per gol e intesa, ha decisamente preso il largo su Monachello, Zigoni e Montalto. Un 4-3-1-2 ampiamente collaudato, mentre sul fronte ospite Pillon potrebbe già accantonare il 4-3-3 rispolverando il 3-5-2 del suo predecessore Braglia. Occhio al cartellino giallo: Capello, Ceccaroni, Lollo e Montalto (oltre a Modolo e Cremonesi) sono in diffida e se ammoniti salteranno Salerno. Si è sempre rivelato particolarmente indigesto il Cosenza negli ultimi faccia a faccia giocati al Penzo. Non a caso l'ultima vittoria lagunare risale alla Serie B 1996/97, quando Silenzi, Bellucci e Zironelli firmarono il 3-1 vanificando il momentaneo pareggio del futuro arancioneroverde Guidoni. Da allora, sempre in cadetteria, solo un pareggio per 2-2 nel 2000/01 quando il vantaggio di Bettarini fu ribaltato dalla doppietta di Savoldi (altro futuro veneziano) prima che Di Napoli mettesse a segno quella che rimane l'ultima rete segnata ai rossoblù. Nei successivi due incroci, infatti, il Cosenza passò per 2-0 nel 2002/03 (Oshadogan, Tedesco) e per 1-0 (D'Orazio) nello scorso campionato.
M.Del.

Pillon: «Si dovevano sospendere le partite»
Stati d'animo e approcci agli antipodi nella Serie B ai tempi del coronavirus. Emblematico il fatto che il Cosenza per precauzione abbia dotato tutti i propri tesserati, volati da Lamezia Terme a Venezia, di mascherine, disinfettanti e guanti in lattice. Gadget al contrario sconosciuti in casa arancioneroverde, dove in ogni caso da giorni si è provveduto alla sanificazione dei locali degli spogliatoi. Una certa apprensione trapelata anche dalle parole dell'allenatore Bepi Pillon, 64enne trevigiano di Preganziol e dall'11 febbraio al capezzale calabrese dopo il sofferto esonero di Piero Braglia. «Probabilmente sarebbe stato più giusto sospendere tutte le gare la sua posizione Sono decisioni difficili, ci atteniamo senza problemi a quanto stabilito dalla Lega ma non c'è uniformità di giudizio con le gare di Serie C, ad esempio. C'è un minimo di preoccupazione per questa trasferta ma cercheremo di stare tranquilli e pensare solo alla partita». Tuttavia per il Cosenza altri e ben più tangibili motivi di ansia sono dovuti non solo alla classifica, ma anche al ko dell'attaccante spagnolo Asencio, vittima di uno stiramento e ko per una ventina di giorni dopo il buon impatto in rossoblù avendo segnato 4 gol in 6 gare una volta lasciato il Pisa. Un'assenza che si somma a quella del franco-martinicano Rivière, bomber di squadra con 7 centri compreso quello del momentaneo vantaggio nei 90' dell'andata al San Vito-Marulla, poi pareggiato su rigore da Montalto con esultanza del tagliagole in faccia alla curva di casa e conseguente rabbia del portiere Perina. «Sappiamo cosa ci aspetta a Venezia, sarà una battaglia per entrambe sempre Bepi Pillon quella lagunare è una squadra particolarmente organizzata con un allenatore molto bravo. Non dovremo avere paura di niente e nessuno, in campo ci giocheremo tutto, tutto è superabile basta metterci la giusta attenzione ed evitare errori marchiani che magari compromettano una partita intera». In avanti con Carretta, in caso di ritorno al 3-5-2, fuori Pierini e ballottaggio tra il franco-marocchino Zinedine Machach e il franco-algerino Mohamed Bahlouli, mentre sulla fascia sinistra rientra dalla squalifica D'Orazio (a fargli posto Lazaar, marocchino in prestito dal Newcastle), match winner il 23 dicembre 2018 a Sant'Elena quando il suo gol iniziò a spegnere il fuoco di paglia dell'era-Zenga, dando il là alla grande rimonta-salvezza del team rossoblù. In caso di difesa a tre possibile innesto di Monaco e Schiavi al fianco di Idda. (m.del.)

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