Venezia FC: Il Gazzettino - Si gioca a porte chiuse -

Il Venezia dovrà far leva solo sulle proprie forze nel match della possibile svolta-salvezza, dopodomani contro il Cosenza (ore 15) in un Penzo deserto causa-Coronavirus.
La Lega B nel tardo pomeriggio di ieri ha ufficializzato il porte chiuse ai tifosi (e, pare, anche ai media), l'unica soluzione plausibile non essendo praticabile la strada del rinvio alla luce di un calendario di Serie B assai intasato (martedì 3 marzo il Venezia scenderà a Salerno e sabato 7 ospiterà il Crotone).
Una delusione per gli appassionati - stessa sorte per quelli di Cittadella, Chievo ed Entella - ai quali non resta che sperare di gioire dal divano di casa, come sabato scorso per il blitz di Pisa. Un 2-1 conquistato con una difesa del tutto inedita (Riccardi-Ceccaroni centrali, Fiordaliso e poi Lakicevic terzino con Molinaro) e guidata per la prima volta da un Alberto Pomini che a quasi 39 anni (il 17 marzo) ha debuttato a difesa dei pali lagunari.
«Mi sono tolto un po' di polvere e di ruggine ci scherza su il veronese di Isola della Scala visto che non giocavo da aprile col Palermo a Pescara. È arrivato finalmente il mio momento, tra un infortunio e l'altro fino a Natale non avevo mai giocato nemmeno le amichevoli, anche perché era giusto dare spazio a Lezzerini che sta facendo un grande campionato». Firmato in estate con un biennale, Pomini ammette sereno: «Sapevo prima il mio ruolo, certo è una soddisfazione personale avere ancora voglia e poter dimostrare qualcosa.
Le farfalle nello stomaco sono il segnale che posso andare ancora avanti, poi l'età ti porta a leggere le partite e a Pisa nel primo tempo sono stato più sulla difensiva per rompere un po' il ghiaccio».
Una sfida conclusa completamente senza voce. «Per un portiere è importante riuscire a dirigere la difesa, ho cercato di richiamare l'attenzione per prevenire le ripartenze nelle quali anche il Pisa è forte.
La difesa era in emergenza però i movimenti li proviamo sempre tutti e anche chi gioca meno sa cosa fare in partita. Si chiama organizzazione e mister Dionisi ha grossi meriti in questo, nulla viene per caso e non era facile vincere a Pisa». Fondamentale l'asse anziana Pomini-Molinaro. «Ci siamo detti cerchiamo di dare una mano. Magari a una certa età non vai più come una volta, però vedere soprattutto Molinaro, con la carriera che ha mettersi in discussione in questo modo, è la conferma che abbiamo fame e la voglia di aiutare i compagni. L'allenatore sa che può contare su di noi».
Ora manca solo la vittoria casalinga. «Una differenza così marcata e inspiegabile di punti tra casa e trasferta non mi era mai capitata, fermo restando che l'importante è conquistarli. Forse dover trovare al Penzo quella vittoria che tutti si aspettano un po' di peso te lo dà, tutto sta a sbloccarsi». Col Cosenza altro scontro diretto «Questa B è strana e cortissima, tre punti sabato sarebbero molto importanti mentalmente, perché tolto l'immeritato 0-1 col Frosinone stiamo dando una buona continuità di risultati dopo Perugia».
Marco De Lazzari

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