Venezia FC: Il Gazzettino: E' allarme Venezia serve una reazione

Così proprio non va. Lo dimostra in modo fin troppo eloquente la classifica di un Venezia incappato, dopo il confortante avvio (12 punti in 8 giornate), in una chiara involuzione (appena 7 nelle successive 9) sotto tutti i punti di vista.
E giovedì 26 a Santo Stefano arriva al Penzo un Cittadella al solito sorprendente, mentre domenica 29 (entrambe alle ore 15) la trasferta di Perugia farà calare il sipario sul girone di andata. A dir poco vitali gli ultimi 180' per poi valutare riflettere, gioco forza anche sulla posizione del tecnico Alessio Dionisi, ma ancor più su un calciomercato che il presidente Joe Tacopina a gennaio si aspettava conservativo e senza stravolgimenti, il che per garantirsi la salvezza potrebbe davvero non bastare.
In una Serie B ancora piuttosto compatta il paradosso è che i playoff distano due sole vittorie, ma chiaramente tutte le preoccupazioni sono per la lenta e inesorabile discesa dall'ottavo (dopo l'1-0 alla Salernitana del 19 ottobre) fino all'attuale quart'ultimo posto sinonimo di playout.
CADUTA
Una situazione seria perché il Venezia visto due giorni fa, nello scontro diretto in casa della Juve Stabia, in pratica non è sceso in campo e ha regalato due gol che gridano vendetta per la facilità con cui gli avversari hanno aggirato Modolo e compagni. Clamoroso l'1-0 subìto 12 dopo il fischio d'inizio, senza riuscire ad opporre ostacoli adeguati a 5 passaggi stabiesi e al colpo di testa di Bifulco su un Lakicevic in netto ritardo. Non meno da mani nei capelli il 2-0 al 17' del secondo tempo, dopo una palla persa a centrocampo da Fiordilino e Forte trasformatosi in Leo Messi complice la non-opposizione di Suciu e Vacca, dei centrali Modolo e Casale fino ad infilare Lezzerini.
OMAGGI
Due omaggi non richiesti pagati a caro prezzo, ma oltre agli errori tecnici e ai limiti strutturali (dei 20 gol subiti ben 9 sono arrivati di testa, nessuno in B ha fatto peggio) a preoccupare è l'atteggiamento molle della squadra, per la prima volta sorprendentemente inadeguato, lacuna che certo non basta a giustificare l'assenza in mezzo al campo del temperamento e grinta di Zuculini. L'argentino del resto era mancava anche nel precedente match con lo Spezia, 0-0 casalingo nel quale comunque il Venezia si era dimostrato intraprendente e volitivo. L'assenza di animus pugnandi ha invece esaltato i limiti del team arancioneroverde, non solo quelli risaputi in fase di finalizzazione e quelli altrettanto ricorrenti in fase difensiva. Problemi veri per mister Dionisi, perché il gioco godibile esibito in parecchie gare non sta più bastando a tenere a galla una squadra che sembra aver smarrito le proprie certezze. Del resto l'unica vittoria delle ultime 9 gare (1-0 al Livorno) risale ormai al 9 novembre, l'ultima rete di un attaccante puro (Zigoni ad Ascoli) a sette giorni prima, mentre il centrocampo rimane l'unico della B a non aver portato in dote nemmeno un gol (uno solo con Modolo invece la difesa, solo Livorno e Trapani sono a zero).
Marco De Lazzari

Modolo: «Siamo stati dei polli Mai più così»
«A livello caratteriale non siamo stati all'altezza di una Juve Stabia in assetto da guerra». Non cerca appigli Marco Modolo nell'analizzare la meritata sconfitta del Menti.
«Abbiamo fatto male, questo è evidente riconosce il capitano Purtroppo ci siamo fatti sorprendere dopo una manciata di secondi, ma non credo abbiamo accusato chissà quale mazzata, perché tutto sommato nel primo tempo abbiamo fatto cose discrete costruendo 2-3 buone situazioni per pareggiare. Non altrettanto nel secondo tempo, il peggiore giocato finora». Come si può andare in svantaggio dopo 12?
«A loro è andato tutto perfetto, lancio, cross, spizzata di testa e noi ci siamo fatti sorprendere. Bravi loro e tantissimo demerito nostro, proprio non si può prendere gol dopo 12''. C'è grande rammarico, ci siamo ritrovati in una gara tutta in salita, su un campo difficile contro una squadra che ha potuto fare la partita che sognava».
Non meno clamoroso il secondo gol concesso dopo 62' con troppa facilità, senza fermare con un fallo sacrosanto la serpentina di Forte. «Siamo stati molli, dei polli a farci scartare in quel modo.
Stavamo perdendo e non volevamo regalare un fallo e una perdita di tempo. È stato un errore grave, io per primo l'ho commesso. È successo, non si può rimediare e possiamo solo metterci sotto per una gara fondamentale come sarà quella col Cittadella».
Un Venezia scivolato in zona rossa, ora la testa conterà più della gambe. «Un brutto ko che poteva essere persino più ampio, in qualche modo influirà, però è anche vero che venivamo da buonissime prestazioni essendocela giocata con tutti. Questa sconfitta deve servirci di lezione, se vogliamo salvarci è impensabile fare partite così negative. Dobbiamo preoccuparci per analizzare meglio gli errori e capire perché è andata così, al contempo però resettiamo subito perché non c'è tempo per rammaricarsi, sta a noi reagire». A sorprendere è stata la mancanza della necessaria grinta. «Ci è capitato per prima volta in trasferta, visto che altre volte, anche a Pescara nonostante il doppio svantaggio, avevamo sempre dato segni di presenza e concentrazione. Stavolta no, siamo andati in calando e questa è la cosa più preoccupante. Perdere ci sta ma non così, facendo veramente male nella finalizzazione e nelle marcature preventive». Dopo lo 0-0 con lo Spezia si era parlato tanto anche del poco calore del Penzo. «Due anni fa si lottava per la A e la curva piena ci dava una spinta vera, palpabile, in campo la avvertivo eccome. Sarebbe bello riaverla, ma Venezia ha i suoi problemi e dobbiamo essere bravi noi con le prestazioni a trascinare la gente a Sant'Elena. Ci serve una grande mano, a maggior ragione in casa, lo sentiamo e fa una bella differenza se c'è tanta o poca gente allo stadio». (m.del.)

Fermi Zuculini e Fiordaliso
Seduta defaticante sotto la pioggia ieri mattina al Taliercio per gli arancioneroverdi, atterrati nella serata di sabato con il volo (partito con un ritardo di un'ora) Napoli-Treviso.
Oggi intanto allenamento pomeridiano, domani di mattina con rifinitura nel primo pomeriggio del giorno di Natale: difficile che dall'infermeria possano uscire il centrocampista Zuculini (infiammazione al tendine d'Achille) e il terzino destro Fiordaliso (noie muscolari), forse con qualche chance di recupero per la trasferta di domenica a Perugia.
Al Menti nessun ammonito per il Venezia (l'unico diffidato resta Ceccaroni) e nessuna squalifica in vista nemmeno per il Cittadella.
Prosegue intanto la prevendita per il derby con i padovani di giovedì 26 dicembre al Penzo (ore 15): tribuna centrale 40 euro (30 euro ridotto per donne, over 65, under 30, diversamente abili al 67%), tribuna laterale nord-sud 28 euro (23 euro ridotto, 10 euro Under 14), distinti Solesin 16 euro (13 euro ridotto, 5 euro under 14), curva sud Groppello 14 euro (10 euro ridotto, 5 euro under 14).
L'acquisto dei biglietti è possibile sul sito www.sport.ticketone.it, agli sportelli Venezia Unica e allo Store Ufficiale Venezia Fc a Mestre (via Pascoli 11).
I minori di 6 anni possono accedere gratuitamente alle partita (come gli under 14 accompagnati da un genitore o da un parente fino al quarto grado) se in possesso del biglietto da richiedere esclusivamente Venezia Fc Store di Mestre o alla biglietteria dello stadio il giorno della partita.
AZZURRINO
Il difensore classe 2005 Ludovico Lucich è stato impegnato al centro tecnico federale di Coverciano per il consueto Torneo di Natale dell'Italia Under 15, che ha visto 88 azzurrini selezionati dal citì Patrizia Panico sfidarsi in una serie di amichevoli a ranghi contrapposti. (m.del.)

Il Cittadella a Santo Stefano
Nella scorsa stagione ha sfiorato una storica Serie A, sfumata al fotofinish nella finale promozione col Verona.
Un quasi miracolo dopo il quale il Cittadella tornato in B nel 2016 e da allora ai playoff sempre in crescendo è stato a dir poco rivoluzionato da uno Stefano Marchetti che davvero sembra avere la bacchetta magica.
Il 56enne dg granata, ex bomber veneziano a cavallo della fusione del 1987, in estate ha infatti rivoluzionato la rosa cedendo quasi tutti i pezzi pregiati e pescando a piene mani in Serie C. Al tecnico Roberto Venturato, che dal 2015 sta facendo alzare sempre un po' di più l'asticella al club granata (dopo i precedenti fasti dell'era targata Claudio Foscarini), sono stati affidati il trequartista D'Urso (ex Roma e un anno fa in Grecia all'Apollon Smirnys), Vita dalla Feralpisalò, De Marchi e Gargiulo dall'Imolese di Alessio Dionisi, Pavan dal Renate e le punte Rosafio dalla Cavese e Luppi dalla Viterbese. Rinforzi dalla B il difensore Perticone dalla Salernitana, Ventola dal Pescara e l'ex lagunare Vrioni (via Sampdoria), più Mora dall'Atalanta e Celar dalla Roma
TERZI
Un marcato stravolgimento che impedisce al Cittadella di esibire un terzo in classifica con 26 punti (assieme alla ben più costose Frosinone e Perugia) pur avendo segnato rispetto a un Venezia che conta 7 punti in meno solo tre gol in più subendone uno in meno. Otto delle 19 reti realizzate (tante quanto quelle incassate) portano la firma dell'attaccante friulano-senegalese Davide Diaw, che due giorni fa con un tiro-cross ha causato l'autogol del difensore Cotali per il momentaneo vantaggio nell'1-1 del Tombolato con il Chievo.
Un faccia a faccia nel quale mister Venturato, rispetto al ko per 1-0 di Ascoli, ha modificato per quattro undicesimi la formazione titolare con conseguenti ballottaggi in vista del derby del Penzo. (m.del.)

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