Venezia FC: Non resta che sperare nelle disgrazie altrui

Non resta che sperare nelle disgrazie altrui. Il Venezia acciuffa all’ultimo tuffo un pari che pesa come un macigno col Pescara con due rigori di Domizzi e scaccia per ora l’incubo di una rovinosa retrocessione in Serie C alle porte. Fari puntati adesso su Livorno-Carpi, Benevento-Padova e Foggia – Perugia in programma lunedì. Nel frattempo peggio di così non potrebbe andare. Oltre alla sconfitta, da registrare pure il grave infortunio a Di Mariano, gettato nella mischia da Serse Cosmi nella disperazione di un momento complicatissimo. Il Pescara la spunta con un gol per tempo. Il primo al 21′, con un rimpallo che favorisce Sottil sulla fascia sinistra. Innesco quasi casuale, miccia che si accende inesorabilmente fino a esplodere. Cross tagliato del talento scuola Fiorentina, già a segno col Verona, palla in mezzo per Brugman tutto solo in area, dimenticato da Modolo. Il pareggio  arriva al 29′, quando Balzano strattona Bocalon, rigore assai dubbio trasformato dal solito glaciale Domizzi. Il Venezia a inizio ripresa si getta generosamente in avanti, colleziona occasioni, la più clamorosa delle quali con Besea, stoppato in extremis dopo il ponte aereo di St Clair.  Ma il Pescara passa al 30′, quando Balzano pesca Mancuso, al diciannovesimo centro stagionale. Notte fonda al Penzo e non sembrano servire a nulla le parate di Vicario, che salva due volte nel finale la sua porta, soprattutto su Monachello. Al 51′ accade l’impensabile: Scagnamiglio aggancia Segre, secondo rigore che Domizzi trasforma. Rissa finale, sedata a stento dall’arbitro
VENEZIA-PESCARA 2-2
Reti: 21’ pt Brugman, 30’ pt e 51′ st Domizzi rig., 30’ st Mancuso

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