Un altro giro di giostra
La
malattia di cui oggi soffre gran parte dell’umanità è
inafferrabile, non definibile. Tutti si sentono più o meno tristi,
sfruttati, depressi, ma non hanno un obbiettivo contro cui riversare
la propria rabbia o a cui rivolgere la propria speranza. Un tempo il
potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la
rivolta si dirigeva contro quelli. Si sparava a un re, si liberava la
Bastiglia, si assaltava il Palazzo d’Inverno e si apriva così la
breccia di un secolo. Ma oggi? Dov’è il centro del potere che
immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granché.
Tiziano
Terzani

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