Fino alla fine con fresca vitalità
Ogni
fenomeno, dalla nostra vita a quella dell'universo, è caratterizzato
dall'impermanenza, che modifica ogni cosa, ma anche la rinnova. Ed è
proprio qui il senso della nostra crescita, che non sa quanti anni
abbiamo, che non sa se siamo belli o brutti, giovani o vecchi. Josei
Toda affermava: «Le persone veramente grandi sono quelle che vivono
fino alla fine con vitalità giovanile. Di sicuro non esistono esseri
umani più ammirevoli di coloro che riescono a mantenere inalterati
il loro spirito giovane e le loro speranze» (BS, 134, 19). Chi
agisce in questo modo, sembra suggerirci Toda, ha capito quanto sia
preziosa la sua esistenza. Un'esistenza da riempire di significato in
ogni singolo istante, dando dignità e valore alle proprie azioni. Ci
sono giovani che dicono di sentirsi stanchi della vita e già troppo
adulti e ci sono persone avanti con gli anni che trasmettono vitalità
ed energia, fuoco ed entusiasmo in ogni loro parola, in ogni gesto. A
guardare bene ci si accorge spesso che si tratta di individui che
mantengono vivo e attivo il loro spirito di ricerca. In sostanza,
serbano vivo il desiderio di conoscere e capire sempre più
profondamente se stessi e gli altri. E tengono viva una naturale,
spontanea, quasi infantile gioia di vivere. Dice il presidente Ikeda:
«Da cosa dipende la nostra giovinezza? Dal nostro spirito: anche se
il corpo, col trascorrere del tempo, inevitabilmente invecchia, non
dobbiamo permettere che lo stesso accada al nostro spirito. [...]
Finché dedichiamo la vita alla nobile causa di kosen-rufu, non è
possibile diventare vecchi nello spirito» (NR, 384, 3). In realtà
quando agiamo avendo a cuore il nostro e l'altrui benessere, la
nostra e l'altrui felicità, diventiamo in qualche modo
intraprendenti, fiduciosi, convinti della nostra buona causa. Una
fragranza interna che porta protezione esterna e che ovviamente
trascende limiti anagrafici e di altro genere.
NR
429

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