Desideri e felicità
La
vita dovrebbe essere come la si desidera, dovrebbe essere felice.
Desideri e felicità vanno a braccetto.
“I
desideri terreni sono illuminazione” insegna
il Buddismo.
Anche se alcune scuole tradizionali sottolineano la
necessità di eliminare i desideri e liberarsi da tutti gli
attaccamenti, questo non vale per la filosofia Buddista di Nichiren
Daishonin.
Anche se alcune scuole tradizionali sottolineano la
necessità di eliminare i desideri e liberarsi da tutti gli
attaccamenti, questo non vale per la filosofia Buddista di Nichiren
Daishonin.
Gli
attaccamenti dopo tutto sono sentimenti umani, e i desideri sono un
aspetto della vita indispensabile. Per esempio, il desiderio di
proteggere se stessi e i propri cari ha ispirato una vasta gamma di
miglioramenti io sociali e il desiderio di comprendere il ruolo
dell’umanità nel cosmo ha guidato allo sviluppo della filosofia,
della letteratura e del pensiero religioso. In questo senso,
eliminare i desideri non è possibile e nemmeno, di fatto,
desiderabile. Se si fosse completamente liberi dal desiderio, si
finirebbe per minare la propria voglia di vivere sia individuale che
collettiva.
Gli
insegnamenti di Nichiren sottolineano la trasformazione, piuttosto
che la soppressione dei desideri. I desideri e gli attaccamenti sono
visti come il combustibile della ricerca della felicità.
L’approccio
di Nichiren ha l’effetto di rendere il Buddismo praticabile da
tutti, anche da chi invece di ritirarsi in meditazione desidera
continuare ad avere un ruolo attivo nel mondo. Le aspirazioni, i
sogni e le frustrazioni della vita quotidiana secondo Nichiren sono
il “carburante” del processo di Illuminazione.
Per
chi vive in realtà stressanti e sempre mutevoli, i problemi non sono
più ostacoli ma stimoli per la pratica buddista, più efficaci di un
obiettivo astratto di “illuminazione” che si raggiunge attraverso
il distacco da tutti i desideri e attaccamenti. Superare i problemi,
realizzare sogni e obiettivi a lungo serbati nel cuore, questo è il
tipo di vita quotidiana da cui deriva il senso di realizzazione e di
felicità. È importante non separarsi dagli attaccamenti ma
comprenderli e, in definitiva, servirsene.

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