Le nuovi armi
Sono
diversi i motivi per cui la prima Guerra Mondiale è stata definita,
da storici e non, come "Grande Guerra". La parola "grande"
può essere intesa con diversi significati: dall'area del mondo
coinvolta nel conflitto (ci furono battaglie anche in Asia, in Africa
e nei mari) ai danni immensi che questa guerra ha provocato. Ma
"grande" può anche fare tranquillamente riferimento ad uno
degli aspetti più tragici di questo evento, ovvero il numero di
morti che ha provocato. Secondo i dati statistici più attendibili,
si presume che in tutta Europa i decessi direttamente collegati ai
combattimenti si aggirino attorno ai 10 milioni. Una cifra enorme che
fino a quel momento non si era mai verificata e che oggi è seconda
solo alla Seconda Guerra Mondiale. Come spiegare questo numero?
Innanzitutto, bisogna pensare che il numero di uomini coinvolti nei
vari fronti fu eccezionale: si presume che tra il 1914 e il 1918
vennero chiamati alle armi circa 70 milioni di soldati, di cui 60
solo in Europa. A ciò va aggiunto come la medicina, sia per quanto
riguarda le malattie che le ferite, non aveva fatto molti progressi
rispetto al secolo precedente: gli antibiotici non erano stati ancora
inventati e la mancanza di igiene e ambienti sterili non faceva che
aumentare la mortalità. Ma in realtà, il motivo principale del
grande numero di decessi della Grande Guerra fu l'introduzione di
nuove armi che, in alcuni casi, possono tranquillamente essere
definite come armi di distruzione di massa. A cavallo del XIX e XX
secolo in buona parte dell'Europa e degli Stati Uniti era in pieno
svolgimento la Seconda Rivoluzione Industriale. In quegli anni le
scoperte scientifiche in campi come la fisica e la chimica portarono
a delle invenzioni che utilizziamo ancora oggi (come ad esempio il
motore a scoppio, l'aeronautica, l'elettricità, le comunicazioni
radio ed il telefono) e che dettero un impulso fondamentale alle
società di quel periodo. Parallelamente, alcune di queste
innovazioni vennero applicate anche nel campo militare. Comparvero
così aerei in grado di bombardare le linee nemiche e le città,
carri armati capaci di superare barriere fino a quel momento
insuperabili, bombe a mano dall'effetto dirompente se gettate in una
trincea o in una cavità fino ad arrivare ai terribili lanciafiamme e
alle bombe chimiche. Parallelamente, il potenziale distruttivo e
l'efficacia di queste armi aumentarono per la scarsa attenzione, da
parte di quasi tutti gli eserciti, nel creare delle "difese"
adatte a queste novità e nel cambiare le tattiche militari, ormai
obsolete e legate più alle guerre dell'Ottocento.
La
Grande Guerra al tempo della Guerra, approfondimento tematico
laboratorio di storia moderna università Cà Foscari di Venezia
ciclo di 3 incontri Febbraio 2024

Commenti
Posta un commento