Grande guerra: la costante presenza dei cadaveri in trincea
“Per
quanto si faccia di tutto per seppellire, al più presto possibile, i
caduti, la loro quantità è tale che più se ne porta via e più ce
n’è; ne rimane sempre tanti! E col sole cocente, di giorno, e con
la pioggia dirotta, di notte, tutti questi cadaveri vanno
disfacendosi con una rapidità inverosimile. È un fetore
insopportabile, un lezzo penetrante ed ammorbante. […] Abbiamo
invocato, come una grazia, l’invio di alcuni quintali di calce o di
altro; il Comando di Corpo d’Armata ha risposto che non ha nulla, e
si seppelliscono i cadaveri a fior di terra, pur di nasconderli e
sottrarli al morso delle mosche fameliche e innumerevoli, ma è lo
stesso. Tutta la zona non è che un vastissimo cimitero; mangiamo fra
i morti; dormiamo sui morti, facciamo vita comune coi morti”.
Alfredo Graziani, tenente di
cavalleria, aggregato alla brigata Sassari.

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