Il sistema di riscaldamento dei romani.

L'ipocausto (dal latino hypocaustum) era un sistema di riscaldamento usato nell'antica Roma, consistente nella circolazione di aria calda entro cavità poste nel pavimento e nelle pareti del luogo da riscaldare.
Tra il III e il II sec. a.c. nacquero a Roma i bagni, detti, come afferma Varrone, balneum per il bagno privato e balnea per i bagni pubblici.
Prima del I sec. a.c, i bagni locali erano riscaldati da grandi bracieri con numerosi inconvenienti, sia per poter mantenere una temperatura costante, sia per i fumi di combustione. Questi inconvenienti vennero superati con il sistema hypocaustum, un sistema di riscaldamento indiretto ottenuto tramite canalizzazione dell'aria calda in spazi d'aria nel pavimento o nelle pareti. Il tutto si dipartiva da una o più stufe a legna la cui aria calda veniva inviata sotto al pavimento del locale da riscaldare.
In Grecia Eraclito invitò degli stranieri di riguardo nella sua cucina dove c'era la stufa per cuocere; quindi, un luogo dove scaldarsi invitandoli a non formalizzarsi, perché anche lì "c'erano gli Dei". Ma si era nel VI o V sec. a.C. ed è ovvio che ci si scaldasse con la brace con cui si aveva cucinato.
I greci usarono prima dei romani i "laconici", luoghi dove si sudava a causa delle stufe per poi lavarsi nell'acqua fredda, insomma una sauna. Ma le "suspensurae" sono romane.
Sembra che il sistema di riscaldamento a ipocausto continuo sia nato in Campania, lungo la costa dei Campi Flegrei, presso il Vesuvio. La gente di quei luoghi conosceva da lunghissimo tempo la cura dei vapori bollenti delle sorgenti termali, che uscivano a 60 gradi e venivano convogliati in piccole stanze, dove si entrava e si sudava molto, per eliminare gli “umori delle malattie”.
Gli impianti di riscaldamento ro
mani erano costituiti dall’ipocausti, uno o più stufe, accudite incessantemente dagli schiavi, alimentate da legna, carbone vegetale o fascine. Un canale conduceva il calore insieme alla fuliggine e al fumo all'ipocausto adiacente, formato da tanti pilastrini di mattoni, detti suspensurae, attraverso cui circolava il calore.
Le suspensure, formate da mattoni quadrati sovrapposti, costituivano delle pilae alte di solito circa 50 cm. Vitruvio nel I sec. a.c. le descrisse associate agli ipocausti dei calidari termali ("suspensura caldariorum")
Caio Sergio Orata (Lucrino, 140 a.c – 90 a.c. ) viene ritenuto l'inventore dei "pensiles balneae", cioè il riscaldamento a ipocausto nelle terme. Poiché però l'ipocausto era già usato in Grecia, si ritiene che l'invenzione di Orata fosse il bagno a vapore, insomma la sauna.
Non si devono però confondere le thermae con i balnea, in quanto questi ultimi sono più piccoli, con meno stanze e privi di annessi per le attività sportive e sociali, insomma meno lussuose ma forse per questo più diffuse nella sfera privata.
Fonte: Romano Impero

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