Castegnavizza, 10 ottobre 1916.
Cara
mamma, nella passata avanzata ho visto tutto ciò che mi restava da
vedere della guerra. Un bombardamento che incretinì il nemico e per
poco anche noi altri. Un attacco che parve un colpo di fulmine,
centinaia di nemici atterriti, sporchi di terra, fin su gli occhi
(tanto stavano appiattati sotto terra durante il bombardamento),
pazzi di terrore, che buttavan le armi, ci porgevano la mano,
gridando di essere serbi o rumeni, mettendo coccarde tricolori che
avevano in tasca, tutto questo mentre le artiglierie facevano un
baccano che non ti so dire, i feriti urlavano e il sangue scorreva
ovunque […]
Da
una lettera del soldato Claudio Calandra. (La Grande Guerra dei piccoli uomini di E. Cicchino e
R. Olivo – Ancora Edizioni - 2005)

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