Perché nella cerimonia di Gongyo recitiamo sia due brani del Sutra del Loto sia il Daimoku?

La recitazione del Daimoku, Nam-myoho-renge-kyo, è la “pratica primaria” mentre la lettura dei capitoli Espedienti (giapp. Hoben) e Durata della vita (giapp. Juryo) è la “pratica di supporto”.
Il ventiseiesimo patriarca Nichikan spiega la relazione tra la pratica primaria e quella di supporto paragonandole rispettivamente al cibo e al condimento.
Il Daimoku è il riso, fonte primaria del nutrimento, e Gongyo è il condimento che ne esalta il sapore.
Il vantaggio che deriva dalla pratica primaria è immenso. La pratica di supporto ha la funzione di accrescere e di accelerare il potere benefico della pratica primaria.
Anche all’epoca del Daishonin i suoi seguaci leggevano e recitavano questi due brani.
In un Gosho egli scrive: «Fra tutti i ventotto capitoli, i capitoli Espedienti e Durata della vita sono particolarmente importanti. Tutti gli altri sono come loro rami e foglie.
Ti consiglio quindi nella tua pratica giornaliera di leggere le parti in prosa dei capitoli Espedienti e Durata della vita» (La recitazione dei capitoli “Espedienti” e “Durata della vita”, RSND, 1, 63).
In un altro famoso scritto Nichiren afferma: «Sia che tu invochi il nome del Budda, che reciti il sutra o semplicemente offra fiori e incenso, tutte le tue azioni virtuose metteranno nella tua vita buone radici e benefici» (Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 4).
Commentando questo passo, Ikeda scrive: «“Invocare il nome del Budda” significa recitare il Daimoku di Nam-myoho-renge-kyo, il nome del Budda originale Nichiren Daishonin.
Recitare il sutra” significa fare Gongyo, cioè leggere i capitoli Hoben e Juryo del Sutra del Loto, che incarna l’essenza di tutti gli insegnamenti buddisti.
Non solo Gongyo e Daimoku, ma tutte le nostre azioni per la causa del Buddismo e di kosen-rufu, per quanto possano sembrare insignificanti, si imprimono come buone cause nella nostra vita»
(Buddismo oggi, Esperia, 1991, vol. 1, p. 139).
Tratto da : Buddismo e Società n° 200


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