La morte misteriosa di Traiano
L'8 agosto del 117 d.C. muore misteriosamente l'imperatore Traiano, l’optimum princeps, considerato
da moltissimi studiosi, uno dei migliori sovrani della storia di
Roma.
Ma
da dove nasce tutto questo mistero? Per rispondere a questo quesito,
ci rifacciamo a quanto scrive Cassio Dione che contestualizza il
tutto:
“Traiano
stava allestendo una nuova spedizione in Mesopotamia, ma poiché fu
colto dalla malattia, intraprese la navigazione di ritorno per
l’Italia, e lasciò in Siria Publio Elio Adriano con l’esercito…
Traiano s’ammalò, com’egli stesso sospettava, a causa
dell’assunzione di un veleno, oppure, come altri invece affermano,
per il blocco del flusso sanguigno che annualmente defluisce verso il
basso; infatti, non solo era stato colto da apoplessia, tanto da
rimanere paralizzato in una parte del corpo, ma era anche malato di
idropisia. Appena giunto a Selinunte in Cilicia, che chiamiamo anche
Traianopoli, spirò, dopo aver regnato diciannove anni, sei mesi e
quindici giorni”.
Cassio
Dione, Storia Romana, libro LXVIII, 33.
E’
proprio nella riga in cui si fa riferimento ad un sospetto
avvelenamento che nasce più di un interrogativo su quanto accaduto.
E’ risaputo che Marco Ulpio Traiano, al momento dei fatti narrati,
non aveva eredi naturali, ne tanto meno ne aveva indicato uno in modo
da non lasciare dubbi, una situazione ben lontana da quanto accaduto
al suo predecessore Nerva, 19 anni prima. Marco Cocceio Nerva
infatti, già verso il termine della sua vita, non avendo anch’egli
nessun figlio, si preoccupò di adottare ufficialmente il
giovane Traiano per promuoverlo al consolato. Oltretutto, a mettere
in discussione una possibile linea di successione, c’era l’indomito
spirito militare di Traiano, che lo portava spesso spalla a spalla
con i suoi soldati, anche in situazioni di pericolo, come durante il
tentativo di assedio ad Hatra, poco tempo prima della sua
morte, quando fu ripetutamente bersagliato dalle frecce del nemico,
che solo per puro caso non andarono a segno, infatti Cassio Dione
narra che:
“Traiano,
benché avesse mandato avanti i cavalieri ad attaccare il muro,
fallì, tanto che essi furono ricacciati indietro all’
accampamento, e mancò pochissimo che egli stesso, mentre cavalcava,
venisse ferito, sebbene si fosse tolto l’abito imperiale per non
essere riconosciuto. Ma [i nemici], vedendo la maestosità della sua
canizie e la fierezza del suo portamento, sospettarono della sua
identità, mirarono contro di lui con le frecce ed uccisero uno dei
cavalieri che lo scortavano.”
Nonostante
l’insuccesso e la situazione precaria che si era venuta a creare in
Medioriente, con la sollevazione di molte comunità ebraiche,
l’imperatore non avrebbe voluto desistitere dai suoi
propositi di guerra in quei luoghi, certamente per tutto il 117 d.C.,
ma probabilmente programmando campagne militari anche per gli
anni seguenti. Tuttavia il destino aveva altri piani e in quell’anno
un malore improvviso, con ogni probabilità un ictus, che paralizzò
una parte del suo corpo, costrinse Traiano a lasciare quelle zone per
fare ritorno a Roma. Una possibile testimonianza sul suo decadimento
fisico è rappresentata dal ritrovamento archeologico del celebre
busto di Ankara, in Turchia. Un busto che secondo molti
rappresenterebbe proprio Traiano nel suo ultimo periodo di vita. Tale
figura è molto diversa dai canonici ritratti del sovrano, lasciando
trasparire tutto il declino e il decadimento fisico portato dalla
malattia, lo sguardo appare stanco, le guance cadenti e la figura
sembra piegata in avanti, quasi ingobbita, insomma tutti sintomi di
una persona non più nel pieno delle sue facoltà.
la
morte misteriosa di traiano: il viaggio di ritorno:
Nell’estate
del 117 d.C., l’Imperatore Traiano abbandonò la città di
Seleucia, lasciando il comando di tutto il fronte orientale a quello
che poi diventerà il suo successore al trono, Publio Elio Adriano.
Purtroppo però il viaggio risultò molto più lento del previsto, e
il peggioramento delle condizioni fisiche del sovrano, costrinse
l’intero corteo imperiale ad interrompere il tragitto per sbarcare
al porto di Selinunte in Cilicia, dove poco dopo Traiano spirò.
la
morte misteriosa di traiano: i primi sospetti:
Da
qui le cose prendono una piega molto più veloce del dovuto, le fonti
infatti ci tramandano che una lettera inviata al Senato il 9 di
agosto, cioè il giorno dopo alla morte dell’imperatore,
dichiara l’adozione ufficiale di Adriano da parte di Traiano, la
firma su tale missiva però non è del defunto sovrano, bensì della
moglie Plotina. Tutti i sospetti ricaddero subito su di lei per un
possibile complotto ordito ai danni di Traiano, redasse lei quel
documento? oppure si limitò a firmarlo a causa della disabilità in
punto di morte del marito? Non avremo mai una risposta certa.
Tuttavia sempre Cassio Dione fa luce sugli ultimi giorni
dell’imperatore grazie alle storie di suo padre, all’epoca
governatore della Cilicia:
“Adriano
non era stato adottato da Traiano: era, infatti, un suo concittadino,
era sotto la sua tutela, era a lui legato da vincoli di parentela e
aveva sposato sua nipote; insomma, era suo intimo e condivideva le
sue giornate, ed era stato preposto in Siria, alla guerra partica,
sebbene non avesse ottenuto da lui alcuna carica ragguardevole né
fosse divenuto console tra gli ordinari. Ma poiché era morto senza
figli, Attiano, che era concittadino di Adriano ed era stato
anch’egli suo tutore, e Plotina, spinta da sentimento amoroso, lo
designarono Cesare e imperatore, essendo al comando di un esercito.
Mio padre Aproniano, infatti, quando era governatore della Cilicia,
aveva appreso accuratamente tutta la sua storia, ed era solito
narrare nei particolari anche le altre vicende, tra le quali il fatto
che la morte di Traiano venne tenuta nascosta per alcuni giorni
affinché si diffondesse prima la notizia dell’adozione di Adriano.
Questo risultò evidente anche dalle lettere di Traiano al senato:
difatti non era stato lui a firmare le missive ma Plotina, cosa che
ella non aveva fatto in altre circostanze.”
Fatto
sta che Adriano l’11 agosto del 117 d.C., subito dopo aver
annunciato al suo esercito la dipartita di Traiano, venne acclamato
dai soldati, Imperatore. Il corpo del sovrano defunto venne riportato
a Seleucia al cospetto di Adriano, il quale ne ordinò la cremazione.
Traiano così fece ritorno a Roma solo dentro un’urna, e le sue
ceneri deposte all’interno della base della Colonna Traiana, il
monumento celebrativo delle sue brillanti spedizioni che portarono
all’annessione della Dacia.
la
morte misteriosa di traiano: la successione:
In
un modo o nell’altro, la successione al trono era ormai cosa fatta,
ma che Adriano fosse certo del suo ruolo era tutt’altro che
scontato, infatti l’eliminazione immediata di quattro anziani
senatori, ferventi sostenitori della politica espansionista di
Traiano, lo conferma. Non solo, una volta arrivato a Roma, il nuovo
imperatore cercò subito di ingraziarsi il popolo attraverso una
serie di condoni fiscali, il che significava un deciso cambio di
rotta rispetto alla politica del suo predecessore, e segnata
soprattutto dai suoi continui viaggi, in lungo e in largo per tutto
l’impero, fatti non solo per i suoi personali interessi culturali,
ma anche per il desiderio di visitare le truppe di confine, per
valutarne fedeltà e addestramento.
la
morte misteriosa di traiano: il sospetto di un avvelenamento:
L’avvenuta
successione lascia quindi tutti tranquilli? Non proprio, e in nostro
soccorso, per alimentare i dubbi che aleggiano attorno
all’acclamazione di Adriano, appare un’epigrafe funeraria di
eccezzionale importanza e conservata ai Musei Vaticani. Tale epigrafe
è dedicata ad un liberto dell’imperatore Traiano, di nome Marco
Ulpio Phaedimus, e guarda caso, deceduto in Cilicia, il 12 di agosto,
quasi in concomitanza con il precedente sovrano, il che fa pensare ad
una chiara correlazione fra i due casi. Nella fonte non si fa
riferimento ad alcuna malattia, ma si suppone che la morte avvenuta a
soli 28 anni sia sopraggiunta per un probabile avvelenamento. E’
altresi vero che a quell’epoca l’aspettativa media di vita era
attorno a quell’età, ma generalmente, la media era abbassata a
causa dell’elevata mortalità infantile, quindi chi arrivava
attorno alla ventina d’anni, aveva buone possibilità di arrivare
anche attorno alla quarantina, quindi risulta in contro tendenza
pensare ad una morte improvvisa, e così incredibilmente
ravvicinata a quella di Traiano.
In
definitiva quando avvenne quindi la morte misteriosa di Traiano? Se
ci basiamo sull’ipotesi del complotto ordito da Plotina per
favorire il prediletto Adriano, si può stimare di una morte avvenuta
l’8 di agosto, una data che avrebbe consentito alla donna di tenere
nascosta la dipartita del marito per qualche giorno, dandole modo di
organizzare con calma la successione, se invece vogliamo credere alla
buona fede della donna, la data della morte di Traiano può anche
essere spostata all’11 o al 12 di agosto.
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