Il male come mancanza di empatia
«Il
male, prima di essere una scelta spirituale, è anzitutto mancanza di
empatia, ovvero incapacità di sentire la sofferenza altrui. Il
dolore che percepiamo, e l’attenzione prestata dalla nostra mente,
è proporzionale alla distanza da noi di chi soffre e viene a
mancare, ma se questa lontananza conduce all’indifferenza allora il
nostro fallimento di esseri umani è completo. A volte, davanti alla
sofferenza di tutti i viventi che il mondo produce, viene quasi il
capogiro e la tentazione di maledire la vita come un’assurda catena
di sangue e dolore, e non pensarci è una specie di autodifesa
naturale che la mente produce per mantenere il proprio equilibrio, ma
se questo atteggiamento diventa dominante ci toglie la capacità di
empatia e di inseguire l’utopia in un mondo più giusto e più
umano. Infatti l’unico modo che abbiamo per amare anche chi non
conosciamo, ed è distante da noi, è essere giusti»
VitoMancuso
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