Cosa si può fare
Il
continuo impegno a trasformare la sfiducia in fiducia si rafforza poi
con tutte le azioni che promuovono, sostengono e lodano la presenza
della Buddità nella vita degli altri. Spesso in momenti
particolarmente difficili basta un'azione in questa direzione, come
raccontare un'esperienza, andare a trovare qualcuno che sta male,
recitare Daimoku per un'altra persona o fare shakubuku nonostante
tutto, per trovare un'intensità nuova nella fede e vincere. E
viceversa, nel senso che la trasformazione di sofferenze personali
pesanti e tenaci ci porta ad avere fiducia nella possibilità altrui
di cambiare. Continuare a credere negli esseri umani e a desiderare
la pace, cioè in fondo mantenere la fede, è sicuramente il compito
più difficile che ci si possa assumere, ma è l'unica strada per non
essere divorati dal resto, dalla rinuncia, dall'ambizione, dal denaro
e dalle sofferenze. Per concludere con le parole di Daisaku Ikeda:
«Una persona che ha fatto sorgere il sole della Buddità nel proprio
cuore illumina tutti intorno a sé con il suo splendore. Questo è il
significato di abbracciare e mantenere la fede. Perciò non dobbiamo
mai stancarci di dialogare. Farlo è arduo, a causa della difficoltà
di mantenere la fede, degli ostacoli causati dalle varie funzioni
demoniache che aborriscono la luce e dalle reazioni delle persone
accecate dall'illusione e dall'ignoranza fondamentale. Ma continuare
a risplendere come un sole nonostante tutti questi ostacoli è il
significato essenziale di abbracciare la Legge mistica» (MDG, 2,
201). NR 351 (ultima
parte)
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