Non mollate - I sogni che cmbiano la vita

Nel suo piccolo, ognuno di noi ha un sogno, magari chiuso nel cassetto da così tanto tempo che neanche c' è lo ricordiamo più. Però è sempre un sogno, quel qualcosa che ci fa vibrare di passione, che ci strappa un sorriso, che ci scalda le giornate. Tirarlo fuori è come intraprendere un viaggio dentro di noi. Decidere di realizzare i nostri sogni equivale a guardare dentro il nostro cuore e tirare fuori la natura di Budda. È non è mai accaduto che un Budda abbia rinunciato ai suoi sogni. Spesso la vita impone delle rinunce, si diventa realisti e ci accontentiamo invece di metterci in gioco, perché abbiamo paura di fallire, di affrontare le sfide, quando vogliamo costruire un qualcosa. Possiamo perfino accontentarci di soffrire per paura di affrontare un cambiamento, ma non si può cambiare la nostra vita senza osare.Credere, osare, vuol dire essere gli artefici del nostro destino.Recitare Daimoku ci permette di mettere in luce le nostre reali esigenze, di capire se quel percorso è il migliore o magari cambiare direzione senza lasciarci rimpianti. Comunque è così difficile decidere che il sogno si avveri che a volte ci accontentiamo della sconfitta, o di soluzioni di ripiego, piuttosto che affrontare il rischio di far avverare i nostri sogni. Arrivare davvero dove si desidera a volte è un percorso duro, faticoso, è una lotta all' ultimo sangue contro i nostri limiti, quelli che ci vorrebbero tranquilli nel nostro angolino di mediocrità. Eppure il Buddismo non insegna a rassegnarsi, non insegna ad accontentarsi di sopravvivere, avere problemi dice Ikeda, sbagliare o sentirsi disperati è naturale, l' importante e non lasciarci sconfiggere. Se non ci sforziamo, i nostri sogni resteranno pura fantasia. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono invece un ponte tra i sogni e la realtà. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza: Abbracciamo i nostri sogni e seguiamoli fino alla fine.
Nuovo Rinascimento n 273

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