I sette colli di Roma

I sette colli di Roma sono le alture sopra le quali venne costruita la città antica, e tutt’ora molto evidenti con un’altezza media stimata attorno ai 50 metri. La tradizionale lista dei sette colli di Roma, ci viene tramandata da Cicerone e Plutarco e comprende Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Viminale e Quirinale. Il loro numero non è mai stato in discussione, caso mai, a causa della provenienza delle fonti, a volte varia la loro identificazione, e questo è principalmente dovuto al fatto che la tradizione dei sette colli, ricalca esattamente quella di sette cime di epoca molto più remota, sopra le quali venivano svolte cerimonie religiose, circoscritte in una ristrettissima zona della città e rese praticamente irriconoscibili dai seguenti mutamenti geologici e dalle trasformazioni urbane.
i sette colli di roma, descrizone:
L’identificazione dei sette colli di Roma, fu da sempre accompagnata alle modifiche e all’espansione della città stessa, dai periodi più antichi della Roma “quadrata” fino ad arrivare all’epoca imperiale, dove ai tempi di Costantino, fra i sette colli, venivano annoverati  il Vaticano e il Gianicolo, mentre ne venivano esclusi il Quirinale e il Viminale. Attualmente nel cuore di Roma viene annoverato anche il Pincio, alto circa 60 metri.  Nel corso dei secoli, l’orografia del territorio ha subito modifiche sostanziali che ne hanno parzialmente mutato l’aspetto, è il caso del taglio della sella fra Campidoglio e Quirinale, effettuata nel II secolo d.C., per favorire la costruzione del foro di Traiano, tanto che la rinomata colonna dedicata all’imperatore, ne ricorderebbe l’altezza, oppure dello sbancamento della Velia, eseguita nel XX secolo per far posto alla via dei Fori Imperiali. Queste alture non sono isolate ma vanno a comporre un vero e proprio sistema collinare che visto dall’alto può assomigliare a tre dita di una mano che si riuniscono ad est, dove oggi sorge la stazione Termini.
i sette colli di roma, il palatino:
Il Palatino, specialmente in epoca imperiale, raprresentava il colle più importante dei sette, perchè era il vero centro del potere, il luogo dove i primi imperatori di Roma vivevano. La parola “palazzo” da noi usata nell’italiano corrente, deriva proprio da “Palatium”, che era il nome di una delle due piccole sommità del Palatino,  sopra la quale Ottaviano Augusto costruì la sua dimora, l’altra piccola cima veniva invece chiamata Cermalus. Di grande interesse è il fatto che Augusto decise di costruire la sua abitazione, prorpio nei pressi della presunta capanna di Romolo e della grotta dove la lupa avrebbe allattato i due fratelli abbandonati sulle rive del Tevere, tutto ciò per mantenere un profondo legame fra lui e il mitico fondatore della città, cosa che lo aiutò nel consolidamento del suo potere, ma non è tutto. Augusto infatti sul colle Palatino, fece costruire anche un sontuoso tempio dedicato ad Apollo, perchè. specialmente dopo la scrittura dell’Eneide, da parte di Virgilio, si riteneva che proprio sul Palatino vi fosse l’antica residenza di Evandro, grande amico di Enea, col quale dichiarò guerra ai Rutuli del Re Turno, la scelta di Augusto di stabilirsi su questo colle si legava quindi anche a questa precedente tradizione, coinvolgendo la morte degli eroici caduti troiani al futuro trionfale della città. Altri sovrani che si stabilirono sul Palatino, furono il successore Tiberio, Nerone, anche se la sua abitazione andò distrutta nel grande incendio del 64 d.C., e Domiziano.
i sette colli di roma, l’aventino:
Originariamente l’Aventino non veniva annoverato fra i sette colli di Roma, questo perchè era la sede dell’insediamento fondato da Remo, quindi estromesso dalla città a causa della sua sconfitta subita dal fratello Romolo. Solo sotto il regno del quarto Re, Anco Marzio, che il colle passò sotto il dominio romano come sede dei latini, e sopra il quale il sovrano si trasferì, promuovendo tutta una serie di modifiche che comprendevano fra le altre cose, la costruzione di mura perimetrali per ampliare i confini cittadini, includendovi l’Aventino stesso. Caratterizzato da una depressione fra le sue due sommità, l’Aventino era il colle con più templi dedicati a divintà “straniere”, e sul quale si teneva il celebre “Armilustrium”, ovvero la festività dove le armi e le armature sarebbero state purificate, al termine della stagione militare. Anche per questo l’Aventino ha una forte connotazione legata alla guerra, non solo per il rito di cui abbiamo parlato, ma anche perchè in epoca più antica era proprio il luogo dove i soldati si riunivano e armavano prima di partire per la battaglia.
i sette colli di roma, il campidoglio:
Situato fra il Campo Marzio e il Foro romano, il Campidoglio era in origine la cittadella fortificata della città, saldamente all’interno delle Mura Serviane,  predisposta a difendersi dagli attacchi esterni e ultimo baluardo di resistenza. Noto storicamente per l’assalto dei Sabini, quando Romolo lo individuò per ampliare la città da lui fondata, e in conseguenza del famoso “ratto delle Sabine”, perpetrato dal primo Re, per ovviare alla carenza di donne, il Campidoglio fu il teatro per la costruzione di numerosi templi, primo fra tutti quello di Giove Ottimo Massimo, per lungo tempo il luogo religioso più importante della città. Dedicato ancora ai tempi della monarchia, nel 509 a.C., e ricostruito più volte nel corso della storia, questo tempio conservava al suo interno le immagini di Giove, della moglie Giunone e della figlia Minerva, Dea della guerra e della saggezza, andando a formare quella che veniva chiamata “triade Capitolina”. Sul Campidoglio troneggiavano altri monumenti, come ad esempio il tempio di Saturno,  il tempio di Giunone Moneta e quello della Virtus. Il Campidoglio inoltre è un colle molto significativo per il fatto di essere l’unico a non essere stato conquistato dall’invasione dei Galli guidati da Brenno nel 390 a.C., proprio da li i romani resistettero e riorganizzarono la riconquista della città.
i sette colli di roma, il quirinale:
Storicamente il Quirinale è un altro luogo di insediamento sabino, il loro Re infatti vi si stabilì per consolidare la nuova pace con i romani. Anche il secondo Re di Roma, Numa Pompilio, di origine sabina, e noto per i suoi modi pacifici,  sembra che preferisse vivere sul Quirinale, piuttosto che sul Palatino, anche per l’associazione che aveva con la ninfa dei boschi ,Egeria. Il colle è così chiamato in onore del dio sabino, Quirino, spesso associato al romano Giano, divinità delle porte e dei confini, oggi il Quirinale ospita la sede della Presidenza della Repubblica.
i sette colli di roma, il celio:
Originariamente “Mons Querquetulanus”, per l’abbondanza di querce che crescevano sopra di esso, Il colle Celio, deve il suo nome all’eroe etrusco Celio Vibenna, uno dei due fratelli provenienti da Vulci, che aiutarono Servio Tullio a diventare Re di Roma. Il Celio acquisì grande fama durante il regno del terzo Re, Tullo Ostilio, che dopo aver sconfitto l’eterna rivale Alba Longa, ne reinsediò la sua cultura sul colle stesso: Successivamente il Celio fu il teatro per la costruzione di numerose e sfarzose domus ai tempi della Repubblica, e noto di conseguenza, per ospitare la parte di cittadinanza più abbiente. In epoca imperiale sul Celio venne edificato un tempio in onore dell’imperatore Claudio, mentre, tempo dopo, Caracalla vi insediò nelle sue vicinanze le  celebri terme, un esempio di architettura imperiale che nella sua magnificenza possiamo ancora oggi ammirare.
i sette colli di roma, l’esquilino:
L’esquilino è il colle più vasto della città, ed è rinomato per aver ospitato la maestosa “Domus Aurea” di Nerone, costruita dopo il 64 d.C., anno in cui si verificò il catastrofico incendio che divorò circa due terzi della città. Nel suo enorme complesso la Domus Aurea, comprendeva un grande lago e un’alta statua, che poi più tardi venne spostata nelle vicinanze dell’Anfiteatro Flavio che da quel momento venne chiamato anche Colosseo. La collina dell’Esquilino è ancora oggi, oggetto di scavi, visto che la villa di Nerone, dopo la sua morte, venne interamente sepolta, anche in conseguenza della Damnatio Memoriae che lo colpì, ma in quanto tale è anche una fonte inesauribile di pregevolissimi affreschi dell’antichità.
i sette colli di roma, il viminale:
Il Viminale è il colle più piccolo di Roma, e probabilmente fu il primo ad essere incluso fra i sette. Il colle anticamente custodiva il tempio dedicato a Serapide, una divintà orientale che comprendeva aspetti dello Zeus greco e dell’Osiride egiziano, ed eretto per volere dell’imperatore Claudio. Nel 298 d.C., Diocleziano vi costruì nelle sue prossimità le terme, che come grandezza superarono quella già esistenti di Caracalla, in tempi moderni il Viminale fu la sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri fino agli anni 60, mentre oggi è sede del ministero degli interni.
i sette colli di roma, l’originale Septimontium:
Il Septimontium più antico, la cui lista deriverebbe dal centro abitato precedente alla leggendaria fondazione di Romolo, si estendeva su solo tre colli, dei quali venivano contate le sommità. Questi rilievi venivano ricordati da un’antichissima festività che si teneva nel mese di dicembre durante la quale venivano eseguiti alcuni sacrifici nei pressi delle presunte tombe degli Argei, i mitici compagni di Ercole, i quali si credeva fossero stati i primi abitanti del Lazio. Tali sepolcri erano collocati sulle seguenti cime:
-Le due cime del Palatino, Palatium e Cermalus.
-Le tre dell’Esquilino, il Fagutal, chiamato così per la folta presenza di faggi, l’attuale Colle Oppio e il Cispius.
-La Velia che collegava il Palatino e l’Esquilino.
-Il Colle Celio, chiamato all’epoca Querquetelanus.


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