I treni armati della Regia Marina nella Grande Guerra
Questi
treni rappresentarono una novità della Grande Guerra dove furono
usati per la prima volta. L’estensione del litorale adriatico da
Venezia ad Otranto avrebbe richiesto un numero infinito di batterie
costiere fisse e dei relativi addetti. Peraltro la vulnerabilità di
questo lunghissimo tratto di costa e la presenza di innumerevoli,
grandi e piccoli, insediamenti urbani e di vitali linee di
comunicazione, richiedevano un’immediata soluzione del problema.
Ancora una volta la lungimiranza dell’Amm. Thaon di Revel si rivelò
pronta e decisiva : prese accordi col Ministero dei LL.PP. onde poter
utilizzare le già esistenti linee ferroviarie su cui sarebbero stati
impiegati molti carri pianali appositamente armati con cannoni navali
da 152 e 120 mm., nonché con pezzi contraerei da 76 mm. Si sarebbe
potuto con essi intervenire ovunque lungo la costa su necessità,
ossia in caso di attacchi austriaci navali ed aerei.
A
parte le due locomotive, di testa e di spinta ( coda) mod. FS.290,
ogni treno si basava soprattutto su una serie di normali carri
pianali di tipo POZ, modificati opportunamente e rinforzari onde
reggere bene il peso dei pezzi di bordo. Solo i carri adibiti ai
cannoni da 152 mm. vennero costruiti ex novo negli arsenali. Il
personale era misto, ossia della R.M. ( serventi delle armi), mentre
per la manovra erano imbarcati dipendenti delle F.S. militarizzati. I
treni erano allacciati ad un circuito telegrafico militare ; però
ogni treno aveva anche una cassetta telegrafica ed un apparato
telefonico che – con apposita asta – poteva inserirsi nel
circuito ferroviario mettendosi in comunicazione con gli altri treni
armati, le stazioni ferroviarie, ed i posti di osservazione costiera.
Ogni treno aveva un settore di copertura di circa 60 km. E di solito
sostava in una stazione od in galleria nella zona centrale del
settore, così da dover effettuare soltanto un breve tragitto di 30
km. ( alla velocità prevista di 80/km.h. era pari a 25’ circa) per
raggiungere il punto dell’attacco avversario, sia da una parte che
dall’altra. La sede della Direzione Servizio Treni Armati fu posta
ad Ancona. Difesa stabilmente, come vedremo, da due T.A. e l’intero
sistema ferroviario copriva la difesa mobile del litorale adriatico
fra Ravenna e Termoli e tra Bari e Barletta, risultando queste le
tratte più a rischio di attacchi a.u. Un normale treno era composto
dalle due locomotive citate, da 5 carri dotati di cannone, più 4
carri porta- munizioni e da un carro Comando. A distanza programmata
vi erano poi i treni logistici, composti da due locomotive, una
carrozza per l’alloggio di ufficiali e sottufficiali, due carrozze
per alloggio trupp, un carro cucina ed un carro per deposito
materiali e piccole riparazioni. Ne furono messi in rete dodici, e
nell’allegato n.1 in calce al presente articolo esporremmo i dati
più significativi dei medesimi. I T.A. furono operativi dal novembre
del ‘15 e l’intero parco funzionò al completo dalla fine del
1916. Si intende che un po’ dovunque vi erano anche normali
postazioni di batterie costiere anti- nave ed anti- aerei.
I
T.A. parteciparono alle sotto segnate operazioni :
11.1.1916
= il TA.-I abbattè uno dei 4 idro che bombardavano Rimini; 17.1.16
= il TA.-III respinse attacco aereo su Ancona ( 1 aereo abbattuto);
3.2.16 = una squadra navale a.u. composta dall’incrociatore Sankt
Georg, 3 CC.TT. e due torpediniere bombardò Ortona e S.Vito
Chietino. Il TA.-VI subito accorso, bloccò l’attacco con un
violento fuoco di controbatteria ed il naviglio nemico fu costretto a
ritirarsi ;
15.2.16
= il TA.-I intervenne a Rimini, bombardata da idro nemici che furono
costretti al ritiro;
3.4.16
= il TA.-VIII abbattè tre dei 4 idro che bombardavano Ancona; in
questa azione subì 5 feriti;
21.7.16
= il TA.X, insieme al VII, allontanò gli idrovolanti a.u. che
bombardavano Bari, Molfetta ed Otranto ;
27.7.16
= Il TA.-VII respinse attacco aereo su Bari e Molfetta ;
2.8.16
= Lo stesso VII respinse attacco aereo su Bisceglie e Molfetta ;
5.11.16 = il TA.- mise in fuga gli idro che stavano bombardando
Sant’Elpidio al Mare ( AP) ;
16.11.17
= Il n°III prestò soccorso al monitor Faà di Bruno incagliatosi
per maltempo sulla costa romagnola;
26.11.17
= il personale del TA.- VI si distinse nei soccorsi al CT. Zeffiro ed
al sommergibile Zoea incagliatisi in punti diversi per mare mosso tra
Rimini e Riccione ;
28.11.17
= due TA: misero in fuga un CT. nemico classe Tatra ed una
squadriglia di motosiluranti che stavano cannoneggiando Rimini,
Cesenatico, Marotta e Senigallia, nella stessa data il TA.-X respinse
attacco di due idro (1 abbattuto) su Barletta.
Ricordiamo
brevemente che anche il Regio Esercito impiegò alcune batterie di
cannoni navali da 152/40 a coppie, su pianali FS. a difesa del Carso.
BIBLIOGRAFIA
Francesco Fatutta: Treni Armati ( Rivista marittima – Ministero
Difesa,Roma 2002).

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