Gli italiani non ci davano tregua

Durante le notti, quando la pioggia scendeva lentamente su di noi, rimanevamo sdraiati e completamente rassegnati, badando di non fare il minimo movimento con i vestiti bagnati perché l'umidità ci avrebbe fatto rabbrividire ancora di più. Non si poteva pensare di dormire. La nostra sofferenza maggiore durante il giorno era di non potersi muovere per riscaldarsi. Erano giorni tristi. […] Non passava giorno in cui non fossimo sottoposti ad un bombardamento intenso. Anche durante la notte, quando si poteva talvolta dormire tranquillamente, gli italiani non ci davano tregua. […] I piccoli inconvenienti di questa vita - la mancanza di acqua da bere e per lavarsi, le difficoltà di cambiare i vestiti e così via - ci sembravano pesanti quanto i pericoli ai quali eravamo esposti quotidianamente. Dover fare i bisogni davanti agli occhi di tutti i compagni, perché di giorno non potevamo uscire dai nostri ripari di roccia senza rischiare la pelle, era una di queste seccature che avvertivamo pesantemente.
Julius Deutsch, Kriegserlebnisse eines Friedliebenden. Aufzeichnungen aus dem Ersten Weltkrieg, herausgegeben von Michaela Maier und Georg Spitaler, New Academic Press 2016

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