227°Fanteria in prima linea nella zona del Monte Cucco di Mandrielle, Altopiano di Asiago, settore del Monte Ortigara.
Arriviamo
alle 5 del mattino intirizziti dal freddo snervati con un sonno
maledetto.
Tutto
il giorno digiuno per non aver trovato nulla da mangiare - tutti gli
altri mangiano gallette e scatolette di carne. - Prendo posizione e
do disposizioni tali da garantirmi da qualche sorpresa nemica e da
insidie, avendo truppe avversarie a brevissima distanza.
Sulla
mia destra ho il 225° e 226°, sulla mia sinistra ed un po' più
avanti il 228° Regg.to.
Stamane
dovevamo fare una risoluta avanzata offensiva - tutta la Divisione -
verso Ovest, ma tale azione si è dovuta rimandare per fare riposare
le truppe che erano stanche.
Non
ho molta fiducia sui miei Ufficiali che non trovo animati di slancio,
abnegazione e pronti anche al sacrificio. Sono poco affiatati con la
truppa.
Tutto
ciò mi tiene alquanto nervoso: rimpiango il mio bel 2°Battaglione
del 6°Fanteria in Libia ed il mio bellissimo 2°Battaglione del
132°Fanteria sull'Isonzo.
Con
tali Battaglioni sarei stato sicuro di avere una vittoria in ogni
azione.
Il
nemico occupa le posizioni di Strada dell'Orso - Monte Cucco di
Mandrielle - Roccolo - Belvedere - Prà delle Poppe. Il nostro
attacco deve dirigersi su tali posizioni. E' necessario mi
moltiplichi in sorveglianza, attività ed energia, che non mi manca
poiché tale azione pel Reggimento di nuova formazione, con tutti
elementi di truppa e molti Ufficiali che non hanno ancora preso parte
al fuoco e ad alcun combattimento, rappresenta il battesimo del fuoco
e per cui mi è necessario vincere la loro incertezza, la loro
titubanza e direi quasi la loro paura.
Bruno
Palamenghi, militare,
132° reggimento fanteria, brigata Lazio, poi 227° fanteria,
brigata Rovigo, tenente colonnello, poi colonnello

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