"KEN'YAKU E MYOYAKU" "Da una pratica costante e corretta nascono i benefici visibili e invisibili"

Lo scopo del buddismo di Nichiren Daishonin e permettere ad ogni persona di ottenere la Buddità. 
Durante il cammino che ci porta a questa realizzazione, ognuno sperimenta numerosi benefici, che non sono altro che la manifestazione della profonda trasformazione che avviene dentro di noi. 
Il buddismo divide i benefici in due tipi: ken'yaku(beneficio visibile)
e myoyaku(beneficio invisibile 
Ken yaku indica tutti quei benefici che si manifestano in una forma facilmente riconoscibile, mentre myoyaku è un beneficio che si accumula nel tempo e non viene percepito immediatamente 
Il gosho l'insegnamento, la pratica e la prova spiega il "beneficio visibile"come il beneficio del buddismo del raccolto di Shakyamuni, e il" beneficio invisibile "come il beneficio del buddismo della semina di Nichiren Daishonin
"Coloro che ottennero l'illuminazione nel primo e medio giorno della legge manifestarono l'illuminazione come beneficio visibile, poiché la relazione che avevano formato con il Budda Shakyamuni durante la sua vita era finalmente maturata
Adesso, nell'ultimo giorno della legge, le persone ricevono il seme della Buddità per la prima volta e perciò ottengono l'illuminazione come beneficio invisibile 
In altre parole, dal punto di vista dei tre stadi di semina, maturazione raccolto, coloro che ottennero l'illuminazione nel primo e medio giorno della legge(che corrispondono ai primi duemila ,anni dopo la morte di Shakyamuni), avevano già ricevuto nel passato il seme della Buddità cioè avevano udito la legge del Shakyamuni, e lo avevano coltivato per molte esistenze, finché la loro capacità per l'illuminazione non arrivò a maturazione
Perciò, quando nacquero nel primo o nel mezzogiorno della legge, furono in grado di raggiungere l'ultimo stadio per la totale illuminazione praticando l'insegnamento di Shakyamuni.
Poiché la loro illuminazione si manifestò in quel momento viene chiamata "beneficio visibile"
Al contrario, le persone nate nell'ultimo giorno della legge non hanno, per definizione, ricevuto il seme della Buddità dal Shakyamuni
Lo stesso gosho al film che in quest'epoca "Nam myoho renge kyo del capitolo Juryo, il cuore dell'insegnamento essenziale, deve essere piantato per la prima volta come seme della Buddità"nella vita delle persone. Poiché ricevono il seme della Buddità per la prima volta, c'è bisogno di un po' di tempo per coltivarlo e farlo maturare. Perciò il loro beneficio è chiamato "invisibile"
I "benefici visibili" e i "benefici invisibili"non sono in realtà due diversi tipi di benefici, bensì duediversi modi in cui essi possono manifestarsi
Da questo punto di vista, possiamo dire che il beneficio visibile delle persone del primo e medio giorno della legge è la manifestazione di un lungo accumulo di benefici visibile, mentre il beneficio invisibile dei credenti dell'ultimo giorno della legge, portera' alla fine al beneficio visibile 
Il Daishonin afferma nel Kunyoze Ji(i dieci fattori della vita)
"In primavera l'autunno sembra lontano, ma sapendo che arriverà entro l'anno, possiamo aspettarlo tranquillamente. Allo stesso modo, benché possa sembrare che sia necessario molto tempo per capire questo insegnamento e manifestare la Buddità, ti succederà la stessa cosa in questa vita e diventerai un Budda dotato delle tre proprietà dell'illuminazione'
Il beneficio invisibile non è altro che la nostra rivoluzione umana, cioè quel cambiamento interiore che viene attraverso una pratica al Gohonzon costante e determinata. Dal momento che la vita il suo ambiente sono inseparabili, il cambiamento del nostro stato vitale porterà dei cambiamenti visibili intorno a noi. È importante comprendere che i benefici visibili non nascono magicamente, ma sono l'espressione concreta di questa trasformazione interiore. Talvolta i benefici visibili possono manifestarsi ancor prima di un grande cambiamento interiore, per esempio quando la vita di un credente è in pericolo o quando dobbiamo mostrare agli altri il potere del Gohonzon
Duemilauno n 5 autunno 1987 pag 36

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