Venezia FC: Continuano i contatti con l'Inter per Tesmann - Tanti nomi sul taccuino del ds Antonelli - Tutti pazzi per Pohja - Presto ufficialità per Di Francesco - Intervista a Marco Bazzani - Marco Modolo da capitano a dirigente del club

Continuano i contatti tra Venezia e Inter, che stanno parlando in questo momento su più fronti. Se per quanto riguarda Tanner Tessmann per ora non ci sono aggiornamenti considerando che poi lo statunitense piace a mezza Serie A (Fiorentina, Bologna, Torino, Atalanta, Como e Parma), ingolosite da quel contratto in scadenza il 30 giugno 2025, i lagunari gradirebbero darlo proprio all'Inter, perché il club nerazzurro lo acquisterebbe e lo girerebbe in prestito fino a fine stagione alla squadra di Di Francesco. Una soluzione, questa, che non convince del tutto il centrocampista americano.
Va detto che Simone Inzaghi rischia di perdere in mezzo al campo Hakan Çalhanoglu su cui è piombato il Bayern Monaco che sarebbe disposto a dare una cifra monstre al club di Viale delle Liberazione e uno stipendio da 9 milioni netti a stagione al giocatore turco. L'eventuale passaggio in Baviera del capitano della Turchia potrebbe cambiare certi scenari anche per Tessmann. Antonelli, intanto, si sta muovendo soprattutto intorno al nome di Gaetano Oristanio. Il calciatore piace e si vorrebbe arrivare a lui, anche non inserendolo nella trattativa per Tessmann. Il Venezia, però, dovrà battere la concorrenza del Genoa, con l'agente del ragazzo, Giuseppe Riso, che ha smentito che sia già tutto fatto con i liguri nella trattativa con il portiere Martinez. La valutazione dell'attaccante classe 2002 è attualmente di circa 5 milioni di euro.
TANTI NOMI
Oltre al discorso legato a Tessmann sono tanti i nomi sull'agenda della dirigenza arancioneroverde. In porta piace tantissimo Filip Stankovic dell'Inter, affare che potrebbe andare a buon fine sempre nella trattativa per l'americano. Dietro, un giocatore d'esperienza come Gian Marco Ferrari in attesa del rinnovo di Svoboda. Per le corsie laterali i nomi sono tre. A destra Tommaso Barbieri, mentre sulla corsia sinistra Josh Doig, lo scozzese del Sassuolo, piace anche al Torino, e Mattia Felici della Feralpi. A metà campo il grande obiettivo, vista la quasi certa uscita di Tessmann, è quello di Luca Mazzitelli oltre ad aver già definito l'arrivo dall'AlbinoLeffe di Issa Doumbia. Davanti la lista è davvero lunghissima. Detto di Oristanio, sono stati sondati e interessano Federico Bonazzoli oltre a Kelvin Yeboah, due attaccanti esterni agili nel saltare l'uomo. Un altro profilo è quello di Andrea Petagna, attaccante invece di stazza. A questi nomi vanno aggiunti, il sogno Valentin Carboni dell'Inter che piace però all'Atalanta e che attualmente sta giocando la Copa America con la nazionale Argentina e poi quello di Luka Romero, di rientro dal prestito all'Almeria al Milan e già trattato nel passato. È un obiettivo concreto, per il quale Antonelli sta muovendosi con i rossoneri. Per ultimo, uno dei primi calciatori sondati è quello del francese del Sassuolo Armand Laurientè che sembra davvero impossibile da raggiungere per i costi e per la concorrenza agguerrita delle squadre della Premier League.
TUTTI PAZZI PER POHJA
Joel Pohjanpalo fa impazzire ancora una volta i tifosi del Venezia sul suo profilo Instagram. Terza maglia dedicata ai gondolieri, immancabile birra in mano, bandiera di Venezia a fianco e laguna sullo sfondo. Una cosa è certa, Joel Pohjanpalo, oltre a mostrare un sincero amore per la piazza in cui è sbarcato due anni fa, ci sa anche fare per quanto riguarda la scelta nelle foto da pubblicare sui suoi social. Il finlandese, fresco vincitore del titolo di capocannoniere della Serie B, potrà assaggiare la massima categoria con i colori arancioneroverdi. Il calciomercato è ovviamente sempre imponderabile, ma ad oggi "Iceman" dà tutta l'impressione di voler dare seguito alle parole post finale con la Cremonese e di rimanere a Venezia. "The laguna lifestyle #holiday" , questa la didascalia scelta per il post.
Di Francesco presto ufficiale Il modulo di base è il 4-3-3
Sarà il Venezia di Eusebio Di Francesco, si aspetta solo l'ufficialità che non dovrebbe tardare ad arrivare. Al tecnico pescarese sarà affidato il dopo Paolo Vanoli e proprio per il lavoro straordinario svolto dal nuovo tecnico del Torino non sarà una stagione semplice. L'ex Frosinone potrà però lavorare su una base solida di giocatori che da anni giocano insieme e continuare il percorso del collega pur avendo idee di gioco leggermente diverse. Di Francesco arriva da quattro esoneri consecutivi e una freschissima retrocessione con i ciociari. Non proprio un biglietto da visita entusiasmante per un tecnico che ha però saputo dimostrare le sue qualità e ora vuole riscattarsi in un club che parte con il chiaro obiettivo di ottenere la salvezza. Il modulo di base di Di Francesco è un 4-3-3, ma nel corso della passata stagione ha variato gli assetti (soprattutto 3-4-2-1). Una filosofia di base molto offensiva: è chiaro come questa caratteristica non possa essere applicata a una squadra che ha l'obiettivo della salvezza e dovrà, molto spesso, basarsi sulla difesa e contropiede. La difesasi potrà abbassare, ma con la voglia di alzarsi per andare ad aggredire l'avversario e provare a recuperare la palla il prima possibile. Grande lavoro spetta anche al centrocampo con il vertice basso che dovrà gestire tempi e ritmi di gioco e chiederà molto alle mezzali; per loro doppio lavoro di copertura e di attacco alla profondità. Davanti, invece, i due esterni dovranno essere tra le principali fonti offensive della squadra: ci sarà bisogno di giocatori abili nell'uno contro uno.
«Eusebio merita di allenare e può salvare la squadra»
Due stagioni caratterizzate da due promozioni in A, prima nel'97-'98 poi nel 2000-01, 50 presenze e 7 gol, sono questi i numeri di Fabio Bazzani con la maglia del Venezia. L'ex attaccante, che proprio con la società veneta fece il suo esordio in massima categoria, oggi è commentatore tecnico di Dazn dove ha potuto seguire da vicino il campionato degli arancioneroverdi.
Il Venezia è pronto a dare il benvenuto a Eusebio Di Francesco e Bazzani non ha dubbi questa volta per i veneziani potrebbe essere l'occasione giusta per restare tra le big del calcio.
Bazzani, cosa si aspetta dal Venezia e da questo ritorno in serie A?
«Mi aspetto che, dopo l'ultima esperienza, possano consolidare la propria presenza in Serie A. Il Venezia ha una piazza e una società che meritano questa categoria e io spero che possano riuscire a mantenerla».
Da commentatore tecnico come ha visto il Venezia in questa stagione e cosa ha apprezzato di più?
«Il Venezia era la squadra che giocava il calcio migliore. In quest'ultima stagione in Serie B ha portato in campo un calcio propositivo e ad alta intensità. Il lavoro fatto da Paolo Vanoli è stato straordinario perché è riuscito a costruire un gruppo forte e coeso facendo emergere ogni individualità, mantenendo una continuità di risultati che non è mancata nello sprint finale e che poi si è tradotta nella vittoria dei playoff. Durante la stagione ha perso anche un giocatore del calibro di Dennis Johnsen, ma questo non gli ha fatto perdere stabilità, anzi, ha mantenuto il gruppo ben saldo raggiungendo nuovamente la Serie A».
E tra i giocatori quali sono quelli che l'hanno colpita maggiormente?
«La forza di questo Venezia è stata data dal collettivo, certo avere individualità come Joel Pohjanpalo, Christian Gytkjær eTanner Tessmann ti permette di poter contare su un assetto di base importante e che soprattutto ti garantisce tanti gol che sono quelli a fare la differenza. Vanoli, però, lascia un Venezia che quest'anno giocava alla perfezione: era come un'orchestra dove tutti gli strumenti suonavano all'unisono»
Quali sono i ricordi che conserva delle sue esperienze con la maglia arancioneroverde?
«Ho due momenti che ricordo nitidamente ed entrambi sono legati alle due promozioni in serie A. La prima fu nel '97-'98 e purtroppo non potei viverla da protagonista perché quell'anno mi infortunai al ginocchio e non potei giocare quanto avrei voluto, ma fui molto contento del traguardo raggiunto. La seconda volta, invece, fu ancora più bella perché ero tornato a Venezia proprio in quella stagione, 2000-01, e quella volta potei vivere la promozione a pieno. Alla guida della squadra c'era Cesare Prandelli ed erano i tempi della presidenza Zamparini. Ricordo tutto ogni istante come se fosse oggi, Venezia è una città unica nel suo genere così come lo è la sua tifoseria e quei momenti sono indelebili per me».
Cosa ne pensa della scelta di affidare la panchina del Venezia a Eusebio Di Francesco?
«Sono felice che Di Francesco possa riprendere subito ad allenare perché se lo merita. Ha vissuto una retrocessione immeritata perché a Frosinone ha lavorato bene».
Da capitano a dirigente Il club pensa di offrirgli un ruolo dietro la scrivania
Una vera bandiera nelle dieci stagione dal calciatore nel suo Venezia che hanno visto calcare i campi dalla D fino alla Serie A. A 35 anni e dopo quasi 300 partite e 27 gol in maglia arancioneroverde, Marco Modolo è ad un passo dal dire addio al calcio giocato ma non al suo amato Venezia. Infatti ci sono delle riflessioni in corso per il capitano coraggioso dei Leoni, il quale potrebbe aver chiuso la propria carriera agonistica con la sua seconda promozione in Serie A, festeggiata il 2 giugno allo stadio Penzo in una serata magica. Il difensoresse 89, il cui contratto scadrà il prossimo 30 giugno, in questi giorni si incontrerà il direttore Filippo Antonelli per definire il suo futuro. Allo studio ci sarebbe un nuovo incarico che possa essere un collante tra squadra e club, senza escludere magari l'inserimento nello staff di collaboratori del nuovo allenatore Eusebio Di Francesco.
Anche nell'ultima stagione da calciatore Marco Modolo è stato determinante, non tanto per le 10 presenze, 7 da titolare, con 629 minuti giocati dove peraltro ha ben figurato seppur giocando solo nella prima parte della stagione, ma per l'apporto dato costantemente nello spogliatoio e fuori dal campo. Un esempio e un riferimento per tutti i suoi compagni che spesso hanno sottolineato l'importanza di avere in squadra un capitano così presente nel gruppo. Lo stesso Paolo Vanoli ha avuto spesso parole importanti e di ringraziamento per il lavoro e l'atteggiamento avuto anche dietro le quinte, ma fondamentale per arrivare al sogno chiamato Serie A. Per il presidente Duncan Niedeauer e il direttore e Filippo Antonelli, Modolo è uno di famiglia, una figura che rappresenta meglio di chiunque altro il club. Un simbolo, come detto, un esempio ed è giusto che possa continuare il percorso, anche se in un'altra veste, con il Venezia. Nel calcio moderno le bandiere sono sempre più rare da trovare e vogliamo pensare che Marco possa rimanere per tanto tempo il simbolo del nuovo Venezia in Serie A.

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