Trincee

Luiridi cunicoli, budella che erano sporche di sterco e di fango e che puzzavano di fradicio o di cloruro di calcio vuotato dai soldati dell’infermeria sopra i cumuli di cadaveri. Arrivava una granata da 305; e la trincea si spappolava; la terra si ricuciva, i vivi vi rimanevano sotterrati: ma, intanto che si aspettava di morire, si rosicchiava la galletta raccolta nelle tasche dei feriti; si beveva acqua putrida che scolava dalle alture ruscellando attraverso i morti in decomposizione.
Luigi Bartolini, Il ritorno sul Carso

Commenti

Post popolari in questo blog

S.Osvaldo – 6 aprile 1916 la fine della compagnia della morte

Tutto inizia la sera nella notte del 14 maggio 1916: sta per scatenarsi la Strafexpetion austriaca…

Castagnevizza (Kostanjevica na Krasu), Slovenia il giugno 1917, in mezzo ai cadaveri