L'arrivo del rancio e della posta in trincea
Nella
vita di trincea gli appuntamenti più attesi erano l'arrivo del
rancio e la distribuzione della posta. Questi due eventi
rappresentavano le maggiori preoccupazioni dei soldati che si
trovavano sul fronte di guerra. Difficilmente vi erano altre
apprensioni nei pensieri dei combattenti. Saltare uno di questi
appuntamenti significava rendere ancor più lunga una giornata già
di per sé noiosa e angosciante. Il rancio veniva messo dentro delle
casse termiche che assicuravano la razione a circa 25-30 soldati
ciascuno; tali recipienti erano in grado di mantenere caldi gli
alimenti per molto tempo; in questo modo i cibi potevano cuocere in
parte anche durante il tragitto.
Ma
non sempre il carico arrivava a destinazione. I problemi erano due:
primo di tutti i muli erano caricati fino all'inverosimile. Il
materiale era posto a piramide sulla groppa dell'animale. A riparo
del prezioso carico venivano posti gli scudi metallici Masera; in
questo modo, soprattutto in montagna, alla minima raffica di vento il
povero animale cadeva giù per il dirupo con tutto il suo carico. Il
secondo problema era rappresentato degli austriaci. Appena
intravedevano il carico cominciavano un vero e proprio tiro al
bersaglio. Capitava anche che il mulo rimanesse bloccato a pochi
metri dalla trincea, magari perchè ferito o perchè era stato
abbattuto poco prima dal tiro di artiglieria del nemico oppure per
un'improvvisa nevicata; il carico rimaneva lì a breve distanza senza
che nessuno lo potesse andar a recuperare, perchè gli austriaci
aspettavano solo quello.
Tratto
da Vita in trincea di Alessandro Magnifici – edizioni Nordpress
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