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Perché nella cerimonia di Gongyo recitiamo sia due brani del Sutra del Loto sia il Daimoku?

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La recitazione del Daimoku, Nam-myoho-renge-kyo, è la “pratica primaria” mentre la lettura dei capitoli Espedienti (giapp. Hoben) e Durata della vita (giapp. Juryo) è la “pratica di supporto”. Il ventiseiesimo patriarca Nichikan spiega la relazione tra la pratica primaria e quella di supporto paragonandole rispettivamente al cibo e al condimento. Il Daimoku è il riso, fonte primaria del nutrimento, e Gongyo è il condimento che ne esalta il sapore. Il vantaggio che deriva dalla pratica primaria è immenso. La pratica di supporto ha la funzione di accrescere e di accelerare il potere benefico della pratica primaria. Anche all’epoca del Daishonin i suoi seguaci leggevano e recitavano questi due brani. In un Gosho egli scrive: «Fra tutti i ventotto capitoli, i capitoli Espedienti e Durata della vita sono particolarmente importanti. Tutti gli altri sono come loro rami e foglie. Ti consiglio quindi nella tua pratica giornaliera di leggere le parti in prosa dei capitoli Espedienti e Durata del...

Le tasse nell'antica Roma. Come si pagavano?

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Altopiano di Asiago, Val di Nos

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I reparti si stavano disponendo per l’attacco quando su di noi si è abbattuta una vera e propria tempesta di ferro e fuoco. Ci sparavano con fucili, mitragliatrici, pezzi di artiglieria, mentre quelli che si trovavano su posizioni più avanzate venivano schiantati dalle bombe a mano. Tonello non si è perso d’animo e ha cercato di proseguire nell’azione: ha disposto che si schierassero in linea le sezioni mitragliatrici, ma poi è stato costretto a perdere del tempo prezioso per riordinare i reparti scompaginati dai colpi nemici. Aveva appena raggiunto lo scopo di riorganizzare le forze per dare nuovo impulso all’azione quando è stato colpito all’addome da una pallottola. Malgrado la ferita fosse grave e molto dolorosa, si è rifiutato di abbandonare la linea di combattimento e ha voluto invece impartire tutte le disposizioni per la buona riuscita dell’attacco. Siamo rimasti tutti ammirati dal coraggio del nostro comandante. Ma alla fine stremato, è stato obbligato ad allontanarsi dalla li...

Venezia FC: Rassegna stampa del 31 agosto 2025

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La nostra missione di Bodhisattva della terra

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La vita può essere definita una lotta continua contro le difficoltà ma, come praticanti del Buddismo di Nichiren, tutte le sfide e le sofferenze che incontriamo e superiamo, servono per dimostrare la prova del l'incredibile potere della nostra pratica buddista. In altre parole, trionfare sulle sofferenze dovute al Karma ci consente di dimostrare la verità e la validità del Buddismo di Nichiren e di diffondere la Legge mistica. È in questo modo che realizziamo la nostra missione di Bodhisattva della terra. In un certo senso, le difficoltà e le sofferenze sono indispensabili per poter adempiere a questa missione. Il Buddismo di Nichiren insegna a trasformare il karma in missione. Anche se saremo assaliti dalle più violente tempeste del Karma, non ci sono difficoltà o sofferenze insormontabili. Tratto da : La Nuova Rivoluzione Umana Vol. 30 pag 374

La favola di natale

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“ Buon Natale, mamma, buon Natale, Albertino, dice il babbo. Ora ritornate a casa: la vostra canzone vi riaccompagnerà. E tu non vieni, papà? Domani, Albertino... Domani o morgen? chiede la nonnina. Morgen, mamma. Papà, perché non mi prendi con te? Neppure in sogno i bambini debbono entrare laggiù. Promettimi che non verrai mai. Te lo prometto, papà. Se ne sono andati assieme alle loro canzoni e il bosco è muto e deserto. Nevica e una nuova soffice coltre si stende sull'altra indurita dal vento. Il cerchio verde attorno al fuoco è ridiventato bianco. Scompare la traccia dei sentieri. Notte da prigionieri! esclama il Passerotto capofamiglia nascondendo la testa sotto l'ala. E nel muoversi fa cadere una foglia che scende volteggiando lentamente e si posa nel bel mezzo della bianca radura. E si vede che, sulla foglia, c'è scritto la parola FINE. Ed è una foglia stretta stretta: Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia. E se non v'è pia...

Flavio Ezio. Il generale che sconfisse Attila

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