Testimonianza che si trova nel volume "Città di ghiaccio" di Bartoli, Fornaro e Rotasso

"Quando a gran fatica ebbi raggiunto, coi due alpini, press’a poco il centro della vedretta, la bufera aveva raggiunto il suo diapason più alto; folate spaventose ed urlanti di tormenta (e cioè di finissima neve portata dal vento) ci flagellavano con una violenza tale da toglierci quasi completamento il respiro. Eravamo affondati nella finissima neve fin quasi alla cintola, poiché anche le racchette poco servivano con quella neve farinosa. Della pista fatta nell’andata non v’era naturalmente più la benché minima traccia. Il freddo era intensissimo e pungente, e la neve ci penetrava dentro e sotto i vestiti, dappertutto. Non si riusciva a vedere a mezzo metro di distanza e per essere più precisi non riuscivamo neppure a tenere gli occhi aperti."
Ten. Tullio Minghetti


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