Monte Calvario (Podgora)

Così chiamato, prima del conflitto, per la presenza sulla quota 240 di tre croci rappresentanti la crocifissione di Cristo, il Calvario è una collina la cui parte centrale è denominata Podgora e quella settentrionale Grafemberg. Le sue quote (157, 163, 184, 206, 240) vengono spesso citate nei testi di storia della prima guerra mondiale; il Podgora infatti era considerato il pilone più sensibile ed importante della testa di ponte di Gorizia, difeso sin dall'inizio delle ostilità dagli austriaci che avevano in precedenza piazzato sulle quote dominanti artiglierie leggere e mitragliatrici. Le prime quote conquistate dai soldati italiani furono la 148, chiamata anche Naso di Lucinico, е la 205. Gli attacchi sono stati effettuati nonostante il fuoco radente di due batterie austriache situate a quota 157 sopra il Vallone dell'Acqua. Il 20 luglio del 1915, giorno stesso in cui gli italiani conquistarono il S.Michele, dopo un intenso fuoco di preparazione che durò 5 ore ed in cui furono sparate circa 60.000 granate che procurarono la morte di un migliaio di soldati, iniziò l'attacco italiano sul Podgora, su Oslavia e sul Sabotino. Respinto senza troppe difficoltà, l'attacco scatenò un violento fuoco da parte delle artiglierie nemiche.
Dopo continui e cruenti combattimenti, spesso corpo a corpo, a metà novembre fu sfondata la linea austriaca del Vallone dell'Acqua ed alcune pattuglie italiane riuscirono, attraversando i ponti, a raggiungere le prime case di Gorizia. Alcuni giorni dopo (20 novembre) la quota 240 fu attaccata e neutralizzata dalle truppe italiane e furono vani gli immediati contrattacchi austriaci per respingere le truppe italiane e riconquistare la quota persa. Dopo immani sacrifici, il 7 agosto del 1916, le Brigate Cuneo, Pavia e Casale riuscirono ad avere la meglio sulle forze nemiche e superando la cresta del Calvario arrivarono sulla sponda destra dell'Isonzo facendo prigionieri oltre duemila soldati dell'opposto esercito. Furono 15 mesi di bombardamenti ed attacchi all'arma bianca in cui le truppe italiane vennero messe duramente alla prova. Ricordiamo i fanti della Brigata Casale (i gialli del Podgora), la Brigata Toscana (i lupi di toscana), la Brigata Re ed i Granatieri. Oggi sulla cima del Podgora si trova un obelisco a ricordo di quella vittoria ed in memoria dei soldati che per essa hanno combattuto.
Pro Loco Scorzè, ciclo di incontri “Il ricordo del nostro passato” Villa Toffolo -2013-

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