Lettera a Sigmund Freud, 30 luglio 1932,
C’è
un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? Ma
soprattutto com’è possibile che una sparuta minoranza riesca ad
asservire alle proprie cupidigie la massa del popolo, che da una
guerra ha solo da soffrire e da perdere? Una risposta ovvia a questa
domanda sarebbe che la minoranza di quelli che di volta in volta sono
al potere ha in mano prima di tutto la scuola e la stampa, e perlopiù
anche le organizzazioni religiose.
Ciò
le consente di organizzare e sviare i sentimenti delle masse
rendendoli strumenti della propria politica. Pure, questa risposta
non dà neanch’essa una soluzione completa e fa sorgere una
ulteriore domanda: com’è possibile che la massa si lasci
infiammare con i mezzi suddetti fino al furore e all’olocausto di
sé?
Una
sola risposta s’impone: perché l’uomo ha dentro di sé il
piacere di odiare e di distruggere. In tempi normali la sua passione
rimane latente, emerge solo in circostanze eccezionali; ma è
abbastanza facile attizzarla e portarla alle altezze di una psicosi
collettiva.
Albert
Einstein
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