Fede significa migliorarsi di Tamotsu Nakajiama
Ogni
persona è importantissima. La Legge non si propaga da sola, la
persona che la propaga è importante quanto la Legge stessa.
Ciò
che conta è cosa stiamo facendo ogni giorno per realizzare
kosen-rufu, con quale decisione.
Per
favore, ognuno rifletta su come creare unità con il maestro, su come
creare unità con tutti i praticanti. Cambiando il proprio karma,
facendo la propria rivoluzione umana ognuno sta cambiando il mondo.
Siamo tutti qui per realizzare kosen-rufu. È fondamentale l'unità.
Invece spesso litighiamo tra noi e ci sono cose che non ci piacciono.
Quando ho cominciato a praticare non ho scelto il mio responsabile,
l'ho trovato così. Non è facile, ma è necessario creare un legame
anche con la persona che non ci piace. In questi tre "anni
d'oro" vorrei che ragionassimo daccapo, per ripartire di nuovo.
Ci sono tante cose di cui vorrei parlare, ma per ora dirò questo:
bisogna creare unità. È un dovere, non è questione di "mi va"
o "non mi va". Se troviamo qualcuno che non ci piace, è
l'occasione per farla diventare una persona che ci piace. Con il
Daimoku, e con la decisione. Non pensiamo più "non mi piace".
Quello che fanno gli altri non è un problema, il punto è cosa
facciamo noi. Conosciamo il Gosho Le quattordici offese, eppure ogni
giorno le commettiamo tutte. Scrive Nichiren Daishonin: «Nella tua
lettera chiedi: "[...] c'è una differenza fra i benefici del
Daimoku recitato da un santo e i benefici del Daimoku che recitiamo
noi?". Per risponderti, nessuno dei due è in alcun modo
superiore o inferiore all'altro [...]. Tuttavia c'è una differenza
se si recita il Daimoku e allo stesso tempo si va contro l'intento di
questo sutra [...]. «Le cattive cause sono quattordici: 1)
arroganza; 2) negligenza; 3) opinioni personali errate; 4)
comprensione superficiale; 5) attaccamento alle illusioni e ai
desideri; 6) non [voler] comprendere; 7) non credere; mostrare
ripugnanza aggrottando le sopracciglia; 9) covare dubbi; 10)
offendere la Legge; 11) disprezzare; 12) odiare; 13) invidiare; 14)
serbare rancore» (Le quattordici offese, RSND, 1, 670). Le prime
dieci offese dipendono dal nostro atteggiamento, e sono quelle nei
confronti della Legge, come ad esempio l'arroganza o la negligenza.
Anche le ultime quattro dipendono dal nostro atteggiamento, ma sono
quelle che commettiamo nei confronti degli altri praticanti:
disprezzare, odiare, invidiare e serbare rancore. Nichiren afferma
che commettere anche solo una di queste offese è una causa negativa
enorme. Noi non riusciamo a creare unità. Pensiamo sempre che la
colpa sia di qualcun altro, invece di vedere la causa dentro di noi.
Ma quello che fanno gli altri non è un nostro problema, il punto è
cosa facciamo noi. Bisogna avere fiducia nelle persone. Fiducia
totale. Se poi qualcuno tradisce questa fiducia e si comporta male,
il problema è suo, non siamo noi che abbiamo sbagliato. Stiamo
praticando per diventare felici. Possiamo utilizzare ogni situazione
come un'occasione per cambiare il nostro karma, non quello di qualcun
altro.
Tratto
da : il Nuovo Rinascimento n° 567 Ott-2015
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