Di pattuglia, nella pioggia

Nella pioggia ero di pattuglia, tre altre pattuglie ai lati, una è stata sorpresa, incappata proprio dentro un nido di cecchini, fucilate improvvise hanno punteggiato il bosco, tutto un combattimento stupido senza capirci nulla con feriti, e adesso, pigramente
rannicchiato nel saccopelo, viltà pomeridiana, ripensando agli episodi della mattinata. A furia di giostrarci ci s'incappa. Pensare che sono condannato a questa vicenda eterna. Bontà della vita cbe tenta morbidamente, con rievocazioni galeotte, i sensi riluttanti. Altri febbrai che andavo nel sole timido senza meta né urgenza, al ritorno una poltrona soffice per agio di libri da postillare (le ascensioni in montagna parentesi che si sa che si chiudono).
Bosco pioggia allarme balzar fuori dal tepore del saccopelo perchè uno scroscio di fucilate ha frustato la notte, sono cose che mi dipingo con terrore. Si exsurgat adversus me praelium... E un romanzo francese trovato qui dipinge regni felici di sicurezza e di blandizie al corpo. Signore, liberatemi dal demone meridiano.
Tratto da Le scarpe al sole di Paolo Monelli

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