Conquista del Monte Sief
"Durante
l'intera giornata del 23 la nebbia, la neve e la tormenta
paralizzarono completamente l'attività offensiva dei nostri reparti.
Aggiungasi inoltre che una valanga travolse i presidi della lunetta
N. 2 e del camminamento B."; nei giorni successivi "il
clima, tuttora assai rigido, le continue nevicate, le numerose
valanghe, che mietevano vittime e rendevano necessari lavori gravosi
e
lunghi di soccorso e di sgombero, imposero una sosta delle
operazioni.". Anche nei successivi volumi, in particolare
relativamente al 1916, numerosi sono i riferimenti a neve, valanghe e
perdite di vite umane. Su tutta la fronte del III corpo si ebbero le
seguenti perdite prodotte dalle valanghe […] Totale morti: N. 273 –
feriti N. 101. Complessivamente le valanghe che arrecarono danni di
una certa entità furono 79. La più importante di tutte fu quella
che il 3 aprile seppellì in val Camonica la caserma Campellio, ove
era accantonata la 10a comp. del 31°fant. L'edificio andò in gran
parte distrutto e dei 122 militari che vi si trovavano soltanto 9
poterono essere salvati.". E "Sulla sola fronte del IX
corpo, dal 24 febbraio al 12 marzo, si ebbero 450 morti (compresi 107
dispersi) e 112 feriti. Anche il nemico ebbe un gran numero di
vittime. Infatti dai rapporti giornalieri alla Cancelleria di S. M.
l'Imperatore, si rileva che sulla fronte Tirolo-Carnia, dal 24
febbraio al 15 marzo 1916, si lamentarono 790 morti, 567 feriti e 456
dispersi, da considerarsi, questi ultimi, come morti non potuti
estrarre dalla neve.
https://aineva.it/wp-content/uploads/Pubblicazioni/Rivista91/NV91_valanghe7.pdf
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